L'Alba di un grande giorno di Maurizio Zacchi, 24/05/2011
Ma cosa ci fanno un manipolo di quasi 100 canotte orange alle 5.00 di mattina nel piazzale antistante le Stadio dei Marmi? E cosa ci fanno le altre centinaia di podisti che girano intorno a questa sorta di macchia arancione?
Non ci crederete ma sono in attesa di partire per la seconda edizione dell’Albarace!!!
Mentre la città ancora dorme, mentre le persone “normali” stanno ancora terminando i loro sogni, questo gruppo di “pazzi” si prepara a spararsi 6 km “a tutta”, e tutto questo mentre la luce del giorno fatica ancora a prendersi l’ennesima rivincita sull’oscurità della notte, in un’eterna sfida che speriamo non finirà mai. Eterna come questa incredibile città.
Chissà quale è la vera motivazione che spinge questi “folli” a partecipare a questa “folle” corsa. L’orario insolito, il piacere di incontrarsi, la crisi d’astinenza da adrenalina, l’alba romana, la voglia di entrare nello Stadio Olimpico da veri maratoneti…lasciamo la domanda in sospeso perché nessuno può avere la pretesa di leggere nell’animo di questi “intrepidi” pronti a sfidare il sonno e la fatica.
Per un limite della lingua italiana stiamo usando tutte le concordanze al maschile, ma questo manipolo non era certo composto solo di uomini, ma anche di donne…tante donne…le quali ci perdoneranno per questo approccio linguistico tipicamente “maschilista”.
Non so se per l’eccezionalità dell’evento oppure per il “cronometraggio responsabile”, ma la sensazione è che questi podisti oggi fossero più rilassati del solito, maggiormente propensi a godere di ogni momento di questo evento speciale.
Abbiamo visto “top-runner” correre all’indietro per fotografare i propri amici durante lo sforzo agonistico, altri podisti correre in gruppo e arrivare mano nella mano. Insomma uno spettacolo nello spettacolo.
Oggi diventa quindi inutile parlare di risultati, anche se il 3° posto assoluto di Roberto Naranzi e il 4° di Daniele Pegorer meritano una citazione.
Di questa grande corsa preferiamo però ricordare alcuni brevi ma intensi momenti.
Il primo è il doppio giro, esterno ed interno, nello Stadio dei Marmi che creava questo curiosa forma a “serpentone”; un serpente che non aveva né una testa né una coda.
Il secondo è l'ingresso alla “Baldini” nello stadio Olimpico, con l’accesso dal lungo sottopassaggio e lo spettacolo del tartan, dove giovedì correrà un certo Bolt, che si materializzava sotto le scarpe. Ed eccolo quell’ultimo giro da “leggenda” con le immagine proiettate sui megaschermi, con la cornice orange a sostenere l’ultimo sforzo dei compagni più lenti. Poi l’allungo finale, l’arrivo, la fila ai tavoli per “dichiarare” il proprio tempo.
Infine la festa orange, con le foto, gli abbracci e la sensazione di aver vissuto una giornata speciale.
Ma quale giornata, la giornata doveva ancora cominciare e Roma si doveva ancora completamente svegliare.
Forza Orange…finalmente è l’Alba: l’Albarace!
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Maurizio Zacchi Gara: Alba Race (24/05/2011) SCHEDA GARA |