Cose viste e riviste, trite e ritrite di Romano Dessì, 19/03/2013
Cari amici solidali, la Maratona di Roma è un evento che noi podisti aspettiamo con grande impazienza.
La Maratona non è una gara come le altre, bisogna saperla assaporare; delle volte il gusto è molto dolce, ma altre volte il gusto è molto amaro.
Tutti noi aspettiamo questa gara preparandola nei minimi particolari, lo diciamo agli amici e ai colleghi di lavoro fino alla noia, molte volte parlando con gli amici, si cerca di far capire le emozioni che si provano ad affrontare i 42.195 metri, ma, le domande sono sempre le stesse "Come ti sei classificato?"
Tu gli rispondi "Mi sono classificato 10480" e giù risate come se la tua fatica sia una cosa tutta da ridere. Queste persone non sanno quanta fatica e quanta dedizione ci mettiamo per affrontarla. Ci sono vari modi per affrontare la Maratona: a viso aperto, partendo a razzo per poi rischiare di finire la benzina sul più bello, oppure stando rintanato e prenderla con le molle, in ogni caso ti trovi spiazzato, perché la Maratona non è una gara facile da decifrare, e quando le cose non vanno come diciamo noi riversiamo tutti i nostri rancori contro tutto e tutti, poi ci domandiamo il perché di quel crollo improvviso che ci ha colto di sorpresa: "Sono partito troppo veloce? Troppo lento?"
Questo non lo sapremo mai, perché alla prossima faremo gli stessi errori che abbiamo fatto in quella precedente. Gli errori fanno parte della nostra vita, e noi cerchiamo sempre di correggerli; non credo che ci faccia piacere il sapere che non tutto è andato alla perfezione, dico questo perché nonostante la mia maratona n° 93 non tutto è andato come io volevo.
Dopo tutto come fai a sbagliare dopo 93 maratone? Eppure è così, non sono riuscito a fare nulla di buono, l'unica cosa buona è sapere di aver aiutato la mia società a salire sul podio, ma, questa è un altra cosa.
Durante la gara ho pensato al titolo che avrei dato al mio resoconto, e pensavo di intitolarlo 44 atleti in fila per 6 col resto di 2, per rendere omaggio a tutti coloro che hanno affrontato la Maratona di Roma per tutte le 19 edizioni, ma, non è così.
Debbo dirvi che sono rimasto sorpreso nel vedere una tale rilassatezza nei confronti degli ultimi, direte, hai rotto, siamo stufi delle tue lamentele.
Forse avete anche ragione, ma, chi intraprende questa lotta deve proseguirla fino in fondo a costo di rendersi antipatico, poi se queste cose accadono durante la Maratona di Roma non ci si può esimere dal segnalarle.
Come dicevo questa è stata una delle Maratone più brutte che io abbia fatto, anche perché ho visto pochissima attenzione e comprensione verso noi ultimi dei partecipanti da parte di chi era chiamato a sorvegliare creando possibili pericoli per noi atleti e per le tante persone che si accingevano ad attraversare la strada il più delle volte noncuranti del passaggio degli atleti, perché anche noi siamo atleti, chiunque raggiunge in maniera corretta il traguardo di una maratona è da considerarsi un atleta.
Non mi stancherò mai di dirlo che ci vuole maggior rispetto per la coda del gruppo, tanti atleti che fanno ugualmente sacrifici per raggiungere l'agognato traguardo.
Si è corso la MARATONA DI ROMA, e quindi tutti, dal primo all'ultimo devono essere trattati alla stessa maniera.
Con questo vi saluto ringraziando il Presidente Pino Coccia per avermi dato la tessera di socio benemerito della Podistica Solidarietà.
Il vostro marciatore Romano
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Romano Dessì Gara: Maratona di Roma (17/03/2013) SCHEDA GARA |