Direi che le avventure si dividono in due tipologie... di Maurizio Cervellini, 26/03/2012
Maurizio Cervellini e NIk Pulcinella ....quelle che non si scelgono e quelle che si decidono. L’avventura della vita appartiene senza dubbio alla prima, il fremito di una maratona, indubitabilmente alla seconda.
Lo scopri una mattina d’inverno quando, lasciata la famiglia nel tepore di casa, indossi dei pantaloncini, una felpa, infili un sogno nel cuore e chiedi ad un amico di venire a soffrire e gioire con te. E di farlo correndo.
Darsi un traguardo nuovo è un po’ come rinascere. C’è lo stesso stupore, la stessa paura di non farcela e quella stessa soddisfazione di imparare qualcosa ogni giorno, di ampliare i tuoi limiti, di diventare … un po’ piu’ grandi.
Il mio “fratello di corsa” ha un nome buffo Pulcinella. Nicola Pulcinella. Se tutti sapessero che la maschera di Pulcinella, per gioco diceva e faceva solo cose serie, conoscerebbe meglio anche lui Nik. Perché non c’e’ niente di buffo nel correre sotto una pioggia battente, come quella che ha falcidiato l’inverno scorso e percorrere piu’ di 750 chilometri per prepararsi a quei 42 chilometri circa con cui la storia olimpica misura l’antica disciplina del sacrificio e del coraggio e non c’e’ nulla di buffo nel vedersi ripagare con parole di affetto ed incoraggiamento da tua moglie e dai i tuoi figli per il loro abbandono nei giorni di festa per in ossequio al tuo allenamento, c’e’ invece molto amore.
Lo stesso che uso io nei confronti di Nicola mentre, correndo affiancati, gli confido un po’ della mia vita o che usa lui con me consegnandomi le sue nostalgie o ripetendomi: “ce la faremo, Maurizio, ce la faremo. Basta non dubitare mai”.
Ma quando viene il giorno arrivano anche i dubbi, li vedi affollarsi nelle oscure cavita’ del Colosseo come anime di gladiatori sconfitti. E allora ti guardi intorno, nutrendoti dell’entusiasmo salvifico di migliaia di persone che, come te, si sono date appuntamento per inseguire un sogno, non importa se per tutti sara’ lungo decine di chilometri o si infrangera’ a percorso appena iniziato, sorvegliato da vestigia consegnate alla veglia paziente della storia, perche’ una citta’ come Roma le ha viste tutte e sa che ogni sogno, anche il piu’ breve, rende comunque migliore ogni uomo.
E poi i bambini, gli anziani, le risa, i richiami, gli incoraggiamenti di quanti credevi estranei e invece sono li ai lati del tracciato ad incoraggiarti come un padre o un amico che non ce l’ha fatta e il volo dei gabbiani che ti fanno sembrare un naufrago oltre a tutti quegli orange della Podistica Solidarieta’ impagabili, e le gambe che sembrano diventare di legno con il sudore negli occhi e Nicola a fianco, amico tra gli amici, che non vuole ne sa arrivare prima o dopo, perche’ sa che l’importante, in certe corse, come in certe cose della vita, è arrivare insieme e poi al traguardo quella lacrima che mi attraversa la guancia come una carezza o un sussurro con cui racconto la gioia al mio cuore.
In quella lacrima si è infilato il raggio obliquo del sole di quella eroica sfiancante mattina di domenica di 22 marzo 2009 e si è poi rifratto in geroglifici che solo l’amore ed il sacrificio possono tradurre. La mia prima maratona.
Grazie Daniela compagna ineguagliabile e grazie ai nostri figli Andrea e Alice a Bella de Zio ed ai miei colleghi che mi hanno per tutto l’allenamento “coperto” per le mie fughe e senza di voi non sarei mai arrivato fino a qui.
Eroe tra gli eroi di ogni età. Uomo tra gli uomini. Ricordo che quando li ho abbracciati prima di tornare a casa ho alzato gli occhi al cielo cercando di contenere il legittimo affanno della respirazione e mi è venuto da ridere ricordando una frase di Saramago: “ci sono cose che neppure Dio capisce anche se le ha create”. Magari, ma questa la dico io, la maratona è una di queste.
Ciao Nik grazie per tutto e ai prossimi km insieme, insieme alla nostra podistica solidarieta’, un grazie al presidente Pino Coccia.
Un bacio Maurizio Cervellini
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Maurizio Cervellini
Nik Pulcinella Gara: Maratona di Roma (18/03/2012) SCHEDA GARA |