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Bisogna saper vincere e ... bisogna saper perdere!
di Marco Taddei, 15/09/2013

Marco Perrone Capano, il nostro 'vice' ritira il premio per il secondo posto classifica maschile

Marco Perrone Capano, il nostro 'vice' ritira il premio per il secondo posto classifica maschile

La Staffetta è un classico dell'annata podistica di un Orange "modello".
Ho scritto tanti resoconti su questo genere di competizione, ma non credo di essere mai ripetitivo se affermo con convinzione che solo chi participa ad una frazione conosce l'intensità, il senso di appartenenza, la forza dell'unione, il sentirsi importante e determinante, il gruppo ... LA SQUADRA.

Portare 7 formazioni alla partenza e soprattutto all'arrivo, inventando sostituzioni all'ultimo istante per impreviste rinunce, arrivando al traguardo camminando, ma arrivando come gli stoici Angelo Petruzzelli, Marco Accardo e Andrea Cavallini (cito quello che ho visto con i miei occhi ma chissà quanti altri ...) è impresa da Guinness.

In queste staffette di solito la "gloria" ce l'hanno i vincitori, ma non è mai il nostro caso, dagli spalti c'è incitamento, sostegno e ulra per tutti. Siamo tanti, tantissimi, cosi tanti che è stata divertente la "gag" che spesso si è ripetuta tra i supporters al passaggio delle canotte Oranges :" Dai ... dai ... ops e questo/a come si chiama"??!?! E di corsa al tavolo di Pit (sempre encomiabile) per sapere dare un nome all'incitatamento!

Bellissimo il testa a testa, metro dopo metro, disputato in campo maschile con la "Roma Road Runners", nostri acerrimi competitor da anni in questa manifestazione.

Lo scorso anno abbiamo vinto noi e quindi quest'anno si sono presentati con una formazione fortissima alla quale abbiamo tenuto testa e anzi abbiamo dominato fino a poche frazioni dal termine. Complimenti a tutti i componenti della squadra "T" che hanno lottato al massimo delle loro possibilità e onore alla squadra di Patrizio Mancini che, questa volta si è dimostrata invincibile, ma alla prossima occasione sapremo essere maggiormente competitivi.

Mi ricordo una frase, che mi ripeteva sempre mio padre :"Prima di imparare a vincere, bisogna imparare a perdere ". Ecco io l'ho assimilata solo nella prima parte.

Ribadisco, onore ai vincitori ma, la sconfitta non m'è andata proprio giù!!!

Eppure alle 16:00, nella frazione dove zoppicavo a medie accessibili ad una gamba sola, "Mimmetto" (Domenico Liberatore) con una tattica perfetta è riuscito non solo a rimontare i 250 metri di svantaggio accumulati nella prima mezz'ora, ma a 15 minuti dal termine a innestato il Turbo si è bevuto e ha doppiato l'avversario dei Road Runners e poi ha ripreso e superato anche il primo che era molto più avanti. Ho citato lui solo perché era nella mia frazione, e mi sono potuto godere il "sorpasso" attimo per attimo , dentro la scena!
Dopo i Roma Road Runners hanno schierato gente da 40-42 giri ed è stato difficile tenere la testa e abbiamo ceduto il passo.

Divertente è stato per me vedere che sono state iscritte le squadre con gli stessi nomi provvisori che avevo inventato all'atto delle adesioni. T,M1,M2,M3,W,X1,X2 sembrava un codice crittografato !!!

Ovviamente per gli spalti, per i supporters, per la curva Orange che non ha mai smesso di incitare i corridori, non c'erano 7 squadre in campo, ma un unico serpentone arancio da sostenere per una gara che nasconde tante insidie e difficoltà.
Tanti sono partiti spavaldi, freschi, con il sorriso sulle labbra e si sono trasformati , dopo la fatidica mezz'ora in zombie terrificanti, distrutti dalla fatica e dal tedioso iterare per l'anello sfondato.
Eh si proprio "sfondato" nel senso che il fondo, il tartan della pista di Caracalla è ormai solo un ricordo di coloro che hanno avuto il piacere di correrci sopra quando era perfettamente integro, più di 35 anni fa!

Alle ore 14:00 c'era una sola squadra al comando, nella gara delle donne, una squdra composta da atlete confermate, da atlete dal passato glorioso, da atlete dal futuro certo, da atlete di diverse categorie ma tutte con un denominatore comune, belle e vincenti!
Sto parlando ovviamente delle nostre Ladies, che ormai sono una certezza indiscutibile di qualità e di forza, e non è più un caso vederle primeggiare nelle gare sia singole che a squadre.
E poi, che non guasta mai, sono bellissime, quando corrono nella pista alla grinta e alla determinazione aggiungono sempre fascino e seduzione.
Il vantaggio si è incrementato frazione dopo frazione,tanto che contare il "48" (questa la capiscono solo le Ladies) non è più servito !
Vittoria schiacciante, indiscutibile prova di forza che ha permesso a Chiaretta (Chiara Milanetti) ci percorrere una frazione in totale sicurezza, azzerando le ansie della vigilia. Grandi tutte e grande Chiara, che ha addirittura doppiato la contendente dei bancari.

E quindi abbiamo chiuso questa fantastica giornata con una vittoria in campo femminile che ci riempie di gioia e di soddisfazione!!!
7 dico sette squadre che hanno completato le 12 ore con divertimento, sacrificio e soddisfazione di tutti (smentitemi se non è cosi) !!!
Un secondo posto in campo maschile che ho accettato senza scompormi ... perché prima di imparare a vincere, bisogna imparare a perdere ... eh già, senza scompormi, anche perché se mi scomponevo ... je tiravo una gamba ... magari quella zoppa!

Queste sono le componenti la "pulitissima" e "profumatissima" dozzina che ha VINTO!!!

Fabiola Restuccia, Elisa Tempestini, Paola Patta, Lucia Perilli, Antonietta Scala, Cinzia Agostini, Tamara Haydee Arias, Susanne Kubersky , Germana Bartolucci, Francesca Alimenti, Marcella Cardarelli e Chiara Milanetti !!!

Alla prossima staffetta che DOBBIAMO VINCERE , perché non mi sarò ancora imparato a perdere di sicuro!!


Ladies Orange al Primo Posto

Ladies Orange al Primo Posto

Gara: Staffetta 12 x 1 ora (14/09/2013)

SCHEDA GARA



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