Un brivido lungo 26.2 miglia (......42,195 km) di Gianluca Cocciarelli, 11/11/2011
Gianluca Cocciarelli Eccomi appena tornato da New York... fuso e con il fuso.
In tanti me lo avevano detto, ma quello che vivi in questa gara è davvero meraviglioso e deve essere vissuto con la propria pelle e non con i racconti.
Un brivido che inizia dalla partenza (anzi da qualche ora prima) fino all'arrivo (anzi fino al giorno dopo).
Gia' dai preparativi del mattino con la sveglia che suona alle 4 perché si incasina il telefono con l'ora legale, si esce da casa alle 5.10 per prendere la metropolitana che ritarda oltre mezzora, poi di corsa al Ferry che dovevo prendere alle 6.15..... ma arrivo li alle 6.35 con la paura di perderlo...incontro un fiume di gente che entra sul battello per raggiungere Staten Island. Sul battello vedi facce assonnate, chi beve il te, i colori sui volti delle varie nazioni, gli abbigliamenti più pittoreschi (chi in vestaglia di lana, chi in sacco a pelo, chi con tre maglioni...). Il battello parte e poi ci portano al villaggio di partenza. Li vedi proprio qualsiasi cosa....di tutto. Gente sdraiata nel prato con le coperte, tendoni pieni di gente...poi ecco che chiamano per entrare nelle griglie.
Si preparano i top runner e ci portano sotto la partenza.... scatta l'inno americano che ti fa venire i brividi.... e poi il via... vai con il Ponte di Verrazano che inizia subito in salita...:-(, finito quello si inizia a camminare per Brooklyn...NON puoi avere idea di quello che trovi se non ci passi... gente che urla di gioia, gente che canta, persone che non ti hanno mai visto che ti salutano e ti incitano, ti offrono da bere da mangiare..... NON ti sembra vero... è incredibile... le gambe vanno assolutamente da sole mentre la testa dice di rallentare, ma è proprio l'incitamento della gente che ti fa andare da solo... in questo modo passano le miglia una dietro l'altra..... con i brividi che ti rimangono addosso che non vanno via.... bellissimo.
Brooklyn, Queens, arrivi alla mezza maratona a 1h.32 (con proiezione quindi a 3h.04).. tra cori Gospel, bandiere che sventolano, gruppi musicali ed un fiume di gente che corre... spettacolo.
Poi inizia la fatica seria perché arrivano i ponti che ti spezzano le gambe.... si sentono tutti e in discesa non riesci a recuperare (meno male che ci sono le persone che ti mandano avanti), pero' fai di tutto per rimanere al passo.
Dietro l'angolo pero' ti aspetta Queensboro Bridge (25esimo e 26esimo km) che è un vero colpo per la fatica... il ponte che ti porta a Manhattan.. non finisce mai in salita con il vento.... non manca niente.. anzi si, le persone che non ci sono sul ponte e che non possono incitarti.
Un'altra cosa che ti aiuta nella corsa è che la misurazione è in miglia, che sono 26 e passano molto prima di 42.... almeno contando a mente....:-)
Finito il ponte pero' riecco le persone subito sotto che suonano, ti chiamano, ti salutano... bellissimo... e questo ti da la benzina per andare avanti.
First avenue, Manhattan, ponte...:-(, Bronx, altro ponte e sei ad Harlem... 35esimo km (media con proiezione a 3h.09.. fino a qui sempre in anticipo di 6 minuti rispetto al braccialino delle 3h:15)... e qui vedi un luuuuunnngo viale, la 5th avenue in salita che davvero non finisce mai..la gente continua ad incitarti ma data la stanchezza li senti un po' offuscati... ma non puoi proprio fermarti con tutti che di danno la forza... finita la 5th entri in Central Park, uno spettacolo di colori autunnali (verde, marrone, rosso, giallo...)... sei poco dopo il 22esimo miglio quindi ti sembra che manchi poco... (ma non è proprio cosi).
Qui dentro ancora la folla che grida... che gioia... ma iniziano i crampi ed al 39esimo km mi devo fermare ed allungare un po' le gambe che sentivo dure gia' da parecchio ma grazie alla folla ignoravo. Riparto e controllo l'orologio... qualche amico che ti chiama e ti da forza, Francesco Cerami che passa vicino e ti da una pacca sulla spalla per continuare, ma non riesco a mantenere il passo di prima.
Poi ecco che arriva la parte finale, in cui si riesce da Central Park, si fa quasi un km fuori e si rientra, ma quando si rientra sono quasi 800 mt che fai senza sentire dolori, sulle ali dell'entusiasmo che la folla e le molteplici bandiere ti trasmettono... eccoli gli ultimi metri.... corri corri voli... vai... ed ecco il traguardo che dice 3h13'... finita la Maratona di New York con un sorriso gigante e con la canotta orange, hai anche la forza di alzare le braccia al cielo... bellissimo... meraviglioso... non ho mai corso con un brivido cosi lungo addosso... durante il percorso mi sono emozionato con quasi le lacrime per più di una volta durante.. un brivido che rimarra' anche il giorno dopo quando vai in giro con la medaglia al collo (qui si usa cosi) e la gente ancora che ti incita (IL GIORNO DOPO!!!!!!...non ci posso credere)... nche in aereoporto 2 giorni dopo la gente ti saluta come un eroe... questo ti fa sentire bene, ti da il sorriso e la gioia di correre di nuovo questa fantastica maratano, tanto al punto che vorresti gia' reisceiverti subito dopo a quella dell'anno prossimo.
Un saluto a Maurizio (Colarieti), Guglielmo (Rota) con i quali abbiamo passato qualche momento bello in questa citta' strepitosa e a tutti gli altri fantastici orange che hanno colorato la grande mela....
Gianluca
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Gianluca Cocciarelli
Gianluca Cocciarelli Gara: Maratona di New York (06/11/2011) SCHEDA GARA |