Arrivederci padre Fernando Ruiz di Giuseppe Coccia, 10/10/2004
Questa manifestazione sportiva è nata dalla necessità di sensibilizzare i cittadini verso il problema della donazione del sangue, la regione Lazio è carente di circa 26.000 unità di sangue rispetto al fabbisogno.
Dopo aver salutato Fernando Ruiz, alle ore 10 ha inizio la gara competitiva, quasi 1.000 gli atleti alla partenza, con ben 45 in canotta "Orange", che si sono riversati su un percorso bellissimo e durissimo quasi tutto all'interno della stupenda Villa Pamphili.
Partenza da Piazza Garibaldi e dopo aver percorso la passeggiata del Gianicolo siamo usciti a largo Porta S. Pancrazio per entrare dopo 250 metri in villa Pamphili, da qui fino al ponte sull'Olimpica su un percorso interamente sterrato, lungo tratto pianeggiante e poi di nuovo salita per tornare al punto di partenza, in totale 10.300 metri.
La Blood Runner è terminata, con i partecipanti più piccoli, in piazza S.Pietro al momento dell'Angelus e qui è avvenuto il gemellaggio con un'analoga manifestazione che si è svolta a Tirana in un sorta di staffetta del cuore tra bambini italiani e albanesi.
Da parte nostra ancora un grande successo di partecipazione e la dimostrazione di una grande sensibilità verso il problema delle donazioni di sangue, e questa forte partecipazione ci ha permesso di conquistare il 4° posto nella classifica a pari merito con gli amatori di Villa Pamphili che giocavano in casa.
Diversi gli esordi con la nostra canotta, Masotto Luca, Loletti Stefano, Branco Pietro e Camponeschi Giovanni, a loro va il nostro benvenuto, tanti i rientri Arthuro Chamorro, Daniele Corbucci, Zuena Antonio con il fratello Marco, Fiorenzo Di Lorenzo, Terenziano Speranza, Massimo Pallini e Fabrizio Zeppa e anche un arrivederci che speriamo non sia un addio e tanta commozione per padre Fernando Ruiz
Ma leggiamo il saluto di Marziale Feudale a padre Fernando
Ciao,
nella cordialità e apertura verso gli altri che contraddistingue me e in particolare la Podistica Solidarietà, mi permetto di darti del "tu" anche se a quelli della mia generazione hanno insegnato un certo timore reverenziale nei confronti dei sacerdoti.
Noi non ci siamo conosciuti direttamente credo, e non nemmeno se ci siamo incrociati in qualche gara ma, io di voi sacerdoti ne ho conosciuti diversi e, anche se non sono credente e osservante secondo i canoni classici, ho avuto sempre uno scambio di idee e opinioni che mi ha arricchito molto regalandomi la capacità di avere la visione più ampia su tutto.
Proprio per questo anche se mi dispiace che tu vada via, sono sicuro che in qualsiasi parte del mondo andrai un pezzetto del tuo cuore rimarrà arancione come le nostre canotte.
Buona fortuna e arrivederci.
Marziale
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Giuseppe Coccia Gara: Blood Runner (10/10/2004) SCHEDA GARA |