60.000 cuori solidali di Maurizio Zacchi, 19/05/2013
Bisognerebbe chiedere a un istituto sociologico di fare un’attenta analisi delle ragioni dell’incredibile successo di questa splendida manifestazione.
La Race for the Cure raduna ogni anno decine di migliaia di persone e in questa edizione abbatte tutti i record precedenti con una partecipazione che supera le 60.000 presenze.
La manifestazione è organizzata benissimo, il meccanismo di raccolta fondi è ultra-collaudato, la causa è una delle più nobili, ma il successo della Race va oltre ogni valutazione razionale e irrazionale. Neanche lo splendido scenario offerto dalla Capitale, con il suo "circuito delle meraviglie", può essere sufficiente a spiegare il perché, ma il risultato che ne viene fuori ha comunque dell’incredibile.
Roma in effetti ce la mette sempre tutta per offrire il suo lato migliore, ma oggi più che la città, hanno vinto le persone, il loro cuore, la loro voglia di testimoniare grande solidarietà nei confronti di tutte le donne che hanno vissuto questa dura esperienza, molte delle quali erano lì, orgogliosamente in maglia rosa.
60.000 cuori che hanno battuto forte su tutto il percorso, un fiume interrotto di uomini e donne che hanno invaso il centro di Roma per ore. Il rumore dei loro passi ha risuonato sui caratteristici sanpietrini, segnando il ritmo della vita che si ribella a questa infame malattia.
E in questa manifestazione ha battuto forte anche il cuore della Podistica Solidarietà. Non abbiamo ancora i numeri definitivi, ma la partecipazione della Podistica Solidarietà è stata ancora una volta straordinaria, sia per ciò che riguarda la prova competitiva sia per ciò che riguarda la prova non competitiva.
Tutto questo premia il lavoro di un gruppo di persone, a cominciare dal Presidente Pino Coccia, che dedica parte della propria vita alla causa orange, una causa che tracima il senso della passione della corsa, ma che si trasforma in un’autentica passione per la vita e soprattutto in una vera e propria dedizione verso l’impegno sociale.
Gestire la partecipazione di tante persone implica un impegno incredibile. C’è un “dietro le quinte” che non tutti conoscono, un “dietro le quinte” faticosissimo, estenuante…giornate e giornate di duro lavoro.
Una fatica che poi viene fortunatamente ripagata da questa grande partecipazione, dall’orgoglio di sentirsi orange, dalla gioia di ritrovarsi davanti a quei gazebo e sentirsi tutti una grande famiglia.
Forza Orange, altre sfide podistiche e solidali ci stanno attendendo. Non abbiamo tempo per “cullarci sugli allori”…è già ora di ripartire.
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Maurizio Zacchi Gara: Race For The Cure (19/05/2013) SCHEDA GARA |