Stefano, Antonella, Alessandro, Valter, Maria Enrica, Gianluca e Sandro prima dello start
Dopo una lunga settimana di riposo e la fulminea apparizione di ieri allo stadio della Farnesina, oggi ci ritroviamo in gran numero allo Stadio delle Terme di Caracalla per l'affollatissima gara lungo l'antica Appia.
Sin dalla mattina il sole e la temperatura mite ci fa sentire l'aria dirompente della primavera, mentre in scooter percorriamo la tangenziale semi-deserta, come al solito solo qualche indomito si aggira per le vie ...
sicuramente sarà un Runner!!!!!
Parcheggiati gli scooter, ci avviamo verso gli stand Podistica, oggi in formazione da battaglia (come fosse un campo militare!) salutiamo i nostri compagni orange, tra cui: Federico Giorgi, Carlo Di Basilico, Antonella Falerno, Flavia Sette,Gianluca Alba, Cristiano Giovannangeli, Fabio Bontempi, Simone Pietro Nascimben, Cristina Maurici, Domenico Nuzzi, Fabio de Gregorio e mi vado subito a cambiare, la mia prima impressione è confermata, caldo ... oggi sarà caldo!
Piccolo siparietto assieme a Fabio De Gregorio che
finalmente riesce a consegnarmi la coppetta di terzo di categoria vinto al cross della Caffarella.
Vestizione ultimata, mi reco a salutare un po' di amici che oggi presenziano lo stadio e la gara:Marco Il Corridore dell'omonimo negozio di sport (cui oramai mi sono fidelizzato per la scelta oculata delle scarpe); Luigi Villanova e Niccolò Tabanelli dei Purosangue; il grande Costantino Sammarco che per smaltire al meglio le tossine della maratona di Roma oggi non gareggia.
Espletati i saluti di rito, ci dirigiamo con Paolo sul tartan della pista di atletica e iniziamo un lungo riscaldamento, durante il quale ancora ragioniamo sull'andamento della Maratona di Roma, fatti 4 giri dell'impianto decidiamo di uscire fuori e continuare il riscaldamento.
Lungo Via delle Terme di Caracalla
lo spettacolo è imponente, oggi siamo alla presenza di quasi 4000 runners; mentre ci riscaldiamo in questo fiume di persone incontriamo
Stefano Pierdomenico che si unisce a noi per ultimare il riscaldamento e subito dopo si accoda anche Mario Virdis, amico e collega di Triathlon (con cui quest'anno affronterò l'Elbaman 70.3).
Si avvicina l'ora della partenza e assieme a Paolo ci addentriamo nella folla in trepida attesa.
Raggiungendo il grande Giuseppe Dell'Olio che è piazzato in prima fila, scorgiamo sulla nostra destra l'occhio di lince del coach Forrest che prima ci apostrofa una non ben definita frase (del tipo: "occhio che questi stanno annà avanti!") poi ci fa cenno di andare più avanti possibile.
Minuti di trepidante attesa, lo speaker che annuncia un piccolo ritardo, nel mentre una figura sento muoversi dietro di me, cerca di farsi strada fra la folla, guardo bene e scorgo Emilio Beltrone, cerco di fargli spazio per farlo passare mentre lui saluta Giuseppe.
L'attesa è finita, si parte! Ampio rettilineo che ci permettere di prendere la cadenza giusta senza soffrire troppo dell'affollamento, cerco di prendere il ritmo seguendo le mie sensazioni (
oggi infatti ho deciso di correre senza la cintura cardio, voglio sperimentare questa gara correndola come dice il coach "a sensazione!") subito la strada si innalza davanti a noi e ciò mi permette di mantenere il passo di Giuseppe e di avvicinarmi ai nostri TOP Gianluca Corda, Simone Pietro Nascimben, Carlo Di Basilico, Gianluca Alba e così scorre via il primo km con buone sensazioni, dopo aver scollinato ed aver svoltato a sinistra, ci buttiamo in discesa, le gambe sembrano girare bene così accelero l'andatura e riesco a recuperare il gap con Gianluca Alba, lo supero e lo incito.
Svolta a destra e ci immettiamo nell'antico tracciato dell'Appia, il cui fondo di sampietrini mette a dura prova muscoli e appoggi, sembra un lungo rettilineo che non finisce mai, con variazioni altimetriche non eccessive ma che impegnano il corpo.
Passa il secondo, terzo e quarto km, le gambe ancora rispondono bene e
riesco ad aggredire le salite come piace a me, per poi contenere e recuperare in discesa, ultima salita prima del ristoro e vedo Giuseppe leggermente in difficoltà, appena la strada sale lui perde qualche metro, cerco di mantenere il passo, dopo aver scollinato si svolta a sinistra ed ecco che in lontananza compare il primo ristoro, in questo frangente di discesa mi si affianca Gianluca alba che oramai ha carburato e se ne va via con il suo passo.
Ecco che arriva il momento del primo ristoro, vista la giornata calda oggi dedico un po' più di tempo ed attenzione al ristoro, riesco a prendere prima un bicchiere, bevo sorseggiando ed il resto lo verso in testa.
Alla fine di questa discesa ecco che si svolta di nuovo a destra e si entra nel parco della Caffarella, dove non più tardi di due settimane fa abbiamo affrontato il famoso cross.
La strada sterrata è terreno a me congeniale che lascia ampio respiro e mi permette di gestire le gambe che adesso quasi al sesto km iniziano a risentire della fatica.
Tra polvere, terra battuta, sentieri che vengono chiusi dalla vegetazione, saliscendi continui e buche di ogni genere, passano il sesto, settimo, ottavo e nono km, la media generale è ancora intorno a ai 4'05"/km, ma sino ad ora non sento la presenza di Paolo dietro di me, avrà saggiamente deciso di partire più cauto.
Finito il parco, all'uscita incontriamo di nuovo il ristoro, questa volta riesco a prendere oltre il bicchiere, anche una bottiglietta, che bevo per metà, un altro quarto lo rovescio in testa.
La strada ci riporta verso l'appia antica, qui un lungo rettilineo dove mi passa il buon Fabio Bontempi, cerco di seguire il suo ritmo, ma per il momento un cambio passo troppo repentino potrebbe portare solamente fatica.
Tratto in salita dell'Appia sotto al sole, tengo duro e mi riavvicino di poco a Fabio, poi svolta a sinistra e si torna verso il traguardo, dopo aver attraversato la Via Cristoforo Colombo, aver percorso il biscotto (ove incrocio Gianluca) finalmente intravedo dietro di me la sagoma inconfondibile di Paolo, oramai è a pochi metri, quindi ricongiungimento quasi completato.
Il sottopasso della Colombo però guasta un po' il ricongiungimento, infatti dopo aver affrontato la discesa senza infliggere troppe rasoiate ai muscoli, affronto deciso la salita e di slancio passo l'isola spartitraffico e mi dirigo all'inseguimento di Fabio.
Oramai la strada inizia ad essermi familiare, ed appena svoltando a destra passo l'arco dell'acquedotto, capisco che oramai manca poco, infine ecco che si presenta davanti a noi la discesa.
In questo momento succede qualcosa di particolare, le gambe che sino ad ora avevano girato con un velo di fatica, adesso sembrano girare bene, finita la discesa mi preparo ad affrontare la curva di ingresso dello stadio a tutta birra!!!!
Appena i piedi toccano il tartan i piedi notano il cambiamento e inizio una folle progressione, come se stessi percorrendo la curva finale di un 3000 m, brucio gli ultimi 30 m con velocità disarmante e taglio il traguardo con un bellissimo 52'08".
Tempo di riprendere fiato, mi giro e vedo arrivare Paolo, nell'allungo finale non è riuscito a starmi vicino come speravo, ma rimane la soddisfazione per entrambi di aver chiuso questa gara.