Lo so, siamo malati di corsa, me ne rendo conto! di Luca Savo, 26/10/2009
Fabrizio Terrinoni Nel mio caso è più forte di me. Il giorno che ci spiegheranno perché ci alziamo presto per correre, per sudare, per partire per una gara in trasferta, allora forse deciderò di cambiare sport.
Siccome, di fatto, nessuno c’è ancora riuscito, mi vedo “costretto” a continuare questo meraviglioso sport che accomuna tanta gente piena di passione e desiderosa di tanta normalità.
Ecco quindi che con questi pensieri parto per la Mezza Maratona del Fucino, ad Avezzano. Poco importa che il percorso è di una monotonia snervante: ci sono gli altri podisti e, soprattutto, ho l’occasione di incontrare almeno una dozzina di orange. Con loro mi intrattengo un po’ prima della partenza, siamo lì per divertirci in fondo. Cerco quindi di mettere da parte la mia assurda vena competitiva che mi porta sempre ad esagerare l’andatura (soprattutto nelle mezze maratone).
Si parte e da che mi ero proposto di andare tranquillo, scopro di aver corso il primo km a 3:50, che è l’andatura che tengo nelle ripetute sui 1.000 mt!! Pazzesco, mi dico: “Ok allora rallentiamo, ma poco”.
Non c’è niente di peggio in una gara di 21km che partire veloce e convincersi erroneamente di poter mantenere quell’andatura: oltre che malati di corsa a volte rasentiamo la follia. Allora procedo abbastanza spedito fino al decimo km quando mi accade un imprevisto: sono costretto a fare un movimento improvviso e istintivo per evitare un'ape (insetto, non mezzo di trasporto!!) che si dirige a velocità piuttosto sostenuta verso il mio occhio destro. La contrazione improvvisa degli addominali mi procura, al momento, un dolore lancinante che poi si trasforma in un indolenzimento generale che mi impedisce di correre con fluidità. E’ da lì che comincia il mio calvario. Di male in peggio: al ristoro del 18°km mando giù più aria che acqua e mi prende un forte dolore alla pancia.
Porto a termine la gara con sofferenza e soprattutto con due consapevolezze: 1) manco di umiltà: le gare vanno affrontate con la consapevolezza dei propri limiti;
2) gli imprevisti sono la regola: tranne 3 o 4 gare, in tutte le competizioni – soprattutto nelle maratone - ho sempre avuto almeno un imprevisto. Sulla scia di queste riflessioni me ne vado a casa arrabbiato, con lo stesso atteggiamento immaturo di un bimbo di 5 anni e con la consapevolezza che – molto probabilmente – la prossima volta farò di peggio!! E’ più forte di me....
Un saluto agli orange che erano lì ieri: Fabrizio Terrinoni, Alessandro Alessandrini, Francesco Venditti, Raffaele Panebianco, Nicola De Sogus, Giovanni Golvelli, Francesco Valerio, Marco Costanzo, Paolo Mechilli, Paolo Giambartolomei, Daniele Sellitto.
Per il gentil sesso: Alessandra Muzzi e Lisa Magnago.
Voti: Organizzazione 8,5; Pacchi Gara 7; Percorso 5; Ristoro finale 6
Luca Savo
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Luca Savo
Luca Savo Gara: Mezza Maratona del Fucino (25/10/2009) SCHEDA GARA |