Sabato scorso sono stato alla dodici per un'ora alle Terme della nostra cara Calla.

Per completare la mia frazione ho impiegato un'ora esatta, praticamente ho impiegato lo stesso tempo di tutti gli altri atleti, compresi i top runner. Alla fine del percorso mi girava la testa in modo talmente forte che prima di ritornare al punto di partenza sono uscito dallo stadio dal cancello principale, ho fatto un giro del "biscotto", me so magnato un biscotto e sono ritornato sotto al gazebo.

Avevo l'incarico di smontare il gazebo e quindi ho dovuto attendere che gli altri frazionisti terminassero la gara. Nel frattempo però e venuto a piovere e il telone del gazebo si è bagnato.

Siccome la mattina dopo mi sarei dovuto svegliare alle 4 per essere alle 7 alla gara di Tagliacozzo, mi è venuta una brillante idea: ho pernottato tutta la notte sotto al gazebo per dar modo allo stesso di asciugarsi e alle 6 di mattina di domenica ho sbaraccato e sono partito alla volta della storica località abruzzese.

In piazza mi attendevano il presidentissimo Pino Coccia, il sindaco di Tagliacozzo, il capo della Protezione civile, il direttore della Nettezza Urbana, il parroco, il direttore della Usl, lo speaker Ludovico Nerli Ballati e un cane randagio, a cui avevo promesso un osso la volta precedente, quando sono stato per organizzare l'apparato burocratico della gara.

In fretta e furia montiamo il mio gazebo, che nel frattempo si era asciugato. In effetti erano già montati altri gazebi e il mio non è che servisse a molto, ma per far vedere la sua utilità Pino ci ha ordinato di metterci sotto qualche bottiglia d' acqua, qualche sedia, il sottoscritto e quattro- cinque atleti con l' ordine di non muoversi da li.

Verso le otto cominciano ad arrivare gli atleti. Si dirigono tutti verso gli altri gazebi per le iscrizioni, quelli che vengono da Roma sono tutti un po' nervosi perché hanno dovuto fare una levataccia, ma poi passano dal mio gazebo, bevono un po' d'acqua, fanno una scorta di umorismo e corrono via felici a riscaldarsi.

Alle dieci si parte. Pino Coccia non corre. Io invece parto piano, molto piano. All' inizio c' è una bella salitella e il ritmo è lento.. quasi mi addormento sulle rampe... poi la strada comincia a spianare.

Aumento l'andatura e comincio a superare uno ad uno tutti i più grandi tapascioni dell' ambiente podistico e solidale. La mia è una corsa in progressione.. in discesa raggiungo Va-lentino Lumaca, Scamorza Giovanni, Piedipiatti Antonio e l' anglo-partenopeo Steve Karenn (tradotto:stavi cadendo). Mi superano invece Franco Fulminato, Gianni Coscialunga e Secondo Vinci. Alla fine termino la mia gara in 59 minuti esatti.

Assisto alle premiazioni con una certa delusione perché anche questa volta, dopo una gara allo stremo delle forze, ritorno a casa a becco asciutto. Stavo quasi per andarmi a cambiare quando d'improvviso sento udire il mio nome: qualcuno mi chiama. Non credo alle mie enormi orecchie! Sono invitato a salire sul palco. Ho vinto qualche cosa? Si!!!!!!

Ho vinto il primo premio di consulente umoristico! Sono arrivato primo, davanti ad Attilio e a Di Donato. Il secondo e il terzo non si fanno vedere sul palco per cui il premio, una bottiglia di vino a testa, me lo pappo (anzi me lo bevo) tutto io, tre bottiglie in tutto, di quello buono! Sono più felice di un mio amico che si chiama Felice.

Torno a casa e assaggio la prima bottiglia: ottimo, bevo per dimenticare... poi mi dimentico di aver bevuto e assaggio la seconda: ottima anche questa... mi dimentico ancora di aver bevuto e assaggio anche la terza: ottima anche la terza! A proposito: mi stavo dimenticando del resoconto.

Un saluto a tutti. Attilio Di Donato. (Hic)