Il ritorno de "Il Lungo e il Corto" di Roberto Lombardi, 06/03/2014
il LUNGO e il CORTO: nati per correre insieme! Secondo una antica filosofia orientale tutti i nostri incontri non sono casuali.
C’è sempre una ragione per cui i fatti della nostra vita accadono e una ragione precisa per la quale incontriamo certe persone.
In base a questo lasciatemi raccontare l’esperienza della Roma-Ostia vissuta con Dario, più di un compagno di corsa, ormai.
La storia comincia in un freddo inverno del 2012, quando due sconosciuti, compagni di squadra si incontrano ad un imprecisato km di una corsa amatoriale. Senza accorgersene cominciano a correre con lo stesso passo.
Uno è alto, uno no.
Già questa sembra una strana coppia mal assortita, comunque arrivano alla fine insieme, si divertono e si danno un arrivederci senza impegno.
Passa un po’ di tempo e fanno un’altra corsa insieme. Stavolta dall’inizio alla fine.
Nasce il duo IL LUNGO E IL CORTO.
Offerte di Paciocconi per creare un trio che richiama una canzone per bambini degli anni ’70 fioccano dappertutto. La Podistica Solidarietà è una società nella quale correre è accompagnato da un sano buonumore e voglia di creare un clima caldo e di confidenza, in fondo.
Però, al di là della goliardia, dai Top ai Tap runners, tutti sanno che prima della corsa ci sono gli impegni quotidiani delle vite di ognuno.
Passa il tempo, il Lungo vive la sua vita e il Corto altrettanto.
Non si vedono e non corrono più insieme.
Arriva la Roma Ostia 2014. I due si rincontrano e timidamente si avvicinano l’uno all’altro.
“Vogliamo correre insieme oggi?” “Perché no?”
Fanno i patti chiari. Quando uno dei due vorrà sarà libero di fare la sua corsa. Nessuno dei due sarà di impedimento all’altro.
Si guardano negli occhi: Il Lungo e il Corto sono tornati!
Alle 9.30 partono. E’ l’ultima onda, quelli che con una scelta infelice da parte degli organizzatori è definita dei Tap Runners.
Abbreviazione di Tapascioni, Corridori sovrappeso che corrono per socializzare e vanificano i loro sforzi con abbondanti mangiate a fine corsa. Un po’ la barzelletta degli pseudocampioni che sfoggiano tempi e forme migliori.
Se permettete io mi derido da solo… non si accettano soprannomi da estranei.
Anche perché, è vero che sono quelli lenti, che ci mettono il doppio del tempo dei campioni del mondo, ma sono anche quelli che hanno sempre le scarpe pronte e che sanno che non vinceranno mai neanche un premio di categoria.
I più sinceri, quelli che non si aspettano nulla.
Comunque da buoni TAPASCIONI, partono con le idee chiare su quale ritmo tenere e la magia ha inizio. Sembrano danzare un passo a due più che correre. Ogni passo è calibrato, il respiro sincronizzato. Si fanno largo tra le altre centinaia di corridori come loro senza sgomitare o forzare. Trovano l’andatura senza cercarla…
Insieme inspirano ed espirano, in modo naturale, insieme scherzano quel tanto che basta per non perdere troppo fiato.
Chilometro dopo chilometro il LUNGO dice ad alta voce i tempi che sembrano magnifici. Il CORTO è determinato e sta dando l’anima. Anche il tempo è clemente. Dopo una pioggia intensa nel giorno precedente c’è solo qualche nube all’orizzonte.
Tutto sembra magnifico per i primi dieci chilometri. Sorpassano altri atleti e mangiano la strada come un panino gustoso.
Il LUNGO rallenta solo un poco e il CORTO si ritrova qualche decina di metri avanti.
Poi fedeli alle loro promesse iniziali si liberano l’uno dell’altro. “Vai….” Dice al suo solidale…. ”Non pensare a me..”
E qui le cose cambiano. Raccogliendo l’invito e pensando che forse era un inizio di abbandono, il CORTO si sobbarca la parte finale della corsa senza quella forza che veniva dall’unità dei passi decisi verso il traguardo.
E il traguardo arriva, ma con l’amaro in bocca. Solo poco prima di varcare il FINISH LINE si accorge che il suo compagno ha corso tutto il tempo a soli 200 metri dietro di lui. Si è privato della simpatia, del sostegno e della gioia di correre insieme per arrivare solo pochi secondi prima. Ne valeva la pena?
Glielo dice, dispiaciuto. Ma IL LUNGO è troppo felice per lamentarsi. Ha appena finito la sua prima mezza maratona. Insieme si mettono la medaglia, uno al collo dell’altro. E sanno che correranno ancora …In futuro.
Nati per correre… Insieme?
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Roberto Lombardi
Dario all'arrivo della sua prima mezza maratona Gara: Roma Ostia Half Marathon (02/03/2014) SCHEDA GARA |