Correva l'anno 2015, proprio in questi giorni la mia preparazione per l'IronMan 70.3 di Pescara mi aveva portato a macinare km su km lungo l'appena realizzata ciclabile di Via Casal Boccone. Così in un tardo pomeriggio, quasi all'imbrunire vengo riconosciuto e salutato da un runner, che riconoscendo la casacca Orange, mi dice: "ciao, sono anche io della Podistica Solidarietà!", Contento di aver conosciuto un'altro componente di questa mia nuova squadra torno a casa e scopro che si chiama
Paolo Rossi.
Ad un primo sguardo sulla sua corsa avevo subito intuito che viaggiava molto vicino ai 4'00"/km, cosa che iniziava a farmi capire il livello della squadra e dei suoi componenti, un incentivo in più a cercare di migliorare le mie prestazioni.
Ricordo ancora molto bene quando ad Aprile del 2012, oramai tornato a lavorare in Italia dalla mia esperienza nel deserto della Libia, quando il ricominciare a correre aveva messo in luce la grande difficoltà di uno stop lungo più di un anno.
Oggi ad un anno di distanza mi ritrovo assieme a Paolo, ad Ombretta e a 226 splendidi membri dello squadrone Orange a presenziare questa manifestazione nel nome della Ricerca contro il tumore al seno.
L'oramai collaudatissimo appuntamento sotto casa si è trasformato nel corso dei mesi e delle stagioni in un rito quasi irrinunciabile, momento di raccolta e di racconti variopinti, oggi la direzione è la fermata della metro B1 Conca d'Oro.
La domenica mattina sonnecchiante ci mette già alla prova per la ricerca del parcheggio e in essa spicca l'inventiva e l'adattamento dimostrato da Ombretta che, non trovando posto vicino, prende l'autobus e dopo una fermata ci raggiunge ... STRAORDINARIA!
In metropolitana notiamo già la presenza delle magliette bianche e rosa della gara, arrivati al Circo Massimo veniamo letteralmente inondati da una marea rosa,
oggi le presenze sono da record e si vocifera ci siano più di 60.000 partecipanti!
Circumnavigando il Circo Massimo, incrociamo il gruppo del ForresTeam (oggi orfano del condottiero Forrest): Fabio De Gregorio, Francesca Lippi, Elena Monsellato, Roberta Ricci, Alessandro Libranti (che oramai si porta appresso il suo personale arancino, futura promessa dell'atletica Orange).
Poco più indietro, rallentati dal semaforo rosso ecco che arrivano di corsa anche il Gvande Capo Cinghialone (al secolo Fabrizio de Angelis) e Maria Bianchetti, che visti gli impegni per i lunghi trail hanno pensato bene di allungare il chilometraggio giornaliero correndo prima e dopo la gara.
Da lontano già intravediamo i Gazebo Orange, piazzati in maniera efficientissima dalla nostra inesauribile Task Force, oggi impreziosita dalla presenza del nostro presidente
Giuseppe Coccia il quale ieri sera ci ha comunicato il raggiungimento di un traguardo molto importante: "Abbiamo raggiunto i 30.000 euro di donazioni con le iscrizioni alla gara!".
L'atmosfera è ideale, infatti nonostante le previsioni che cambiavano di ora in ora la mattinata ci regala uno splendido sole intervallato da nuvole di passaggio, questo ci convince ad adottare la divisa estiva e rinunciare alla oramai collaudatissima
"doppia canotta" che tanto ci ha aiutato durante le gare invernali.
Espletati i saluti e i bisogni di rito andiamo a riscaldarci, divincolandoci da una folla che occupava tutta l'area intorno al Circo Massimo, ci infiliamo nel campo gara incontrando subito Giuseppe Dell'Olio con cui condividiamo tutto il riscaldamento.
Adesso è giunto il momento di incanalarci verso la nostra gabbia, lo facciamo corricchiando e continuando a scambiarci sensazioni e ricordi delle gare passate, poi giunti al piazzale antistante la partenza ci fermiamo e iniziamo la fase di rifinitura con allunghi e scatti.
Il sole splende alto nel cielo e irrompe con tutta il suo calore e forza, oramai mancano pochi minuti al via e ci infiliamo nella gabbia in attesa dello sparo, oggi siamo assieme ad altri 150 agguerriti TOP RUNNER, la battaglia sarà dura ma speriamo di uscirne bene.
Dopo l'inno di Mameli suonato dalla banda dei carabinieri, arriva il tanto atteso sparo (quasi 5 min di attesa rispetto all'orario stabilito)
i primi passi sono decisi, ma memore della partenza a razzo della settimana scorsa questa volta cerco di non esagerare!
Fortunatamente il percorso con l'ascesa al campidoglio da una bella mano e così il primo km scorre senza troppa foga a 3'39"/km, oramai preso il passo cerchiamo di sfruttare la scia di tutto il gruppo che si allunga, davanti a noi riesco a vedere tutti i nostri TOP Runner: Daniele Pegorer, Cristiano Ceresatto, Gianluca Corda, Gianluca Spinosa, Emanuele Pastore, Alberto Lauri, solamente il grandissimo Domenico Liberatore si è già inoltrato assieme i primi assoluti.
Lungo Via dei Fori Imperiali recuperiamo metri su metri a Claudio Fusco che oggi dopo avermi preso in giro per bene è stato sopraffatto dalla foga iniziale, all'imbocco della salita di San Gregorio lo passiamo e ci portiamo appresso anche Alberto Lauri e Giuseppe Dell'Olio che da atleta esperto è partito più tranquillo.
La salita si fa sentire e la discesa successiva in direzione delle Terme di Caracalla la fatica ci impedisce di essere così brillanti come avremmo voluto, Io e Paolo veniamo passati da Alberto e da Giuseppe.
Quasi all'incrocio tra Viale Aventino e Via delle Terme di Caracalla sento tra la folla festante una voce familiare che grida:
"forza Aleeee", cerco con lo sguardo e trovo Fabrizio Marini che oggi causa mal di gola ha dovuto rinunciare alla competizione.
Mi giro, lo saluto e proseguo la corsa, a metà rettilineo di Via delle Terme di Caracalla ci affianca e ci sorpassa Emiliano Cicerchia che ritorna alle gare dopo una lunga assenza, il passo non è quello dei tempi migliori, ma riesce ad andarsene via fluido e veloce.
Adesso arriviamo al momento più duro della gara,
circumnavighiamo le Terme di Caracalla e sotto i nostri piedi la strada sale imperterrita, lasciandoci un piccolo respiro solamente fino all'imbocco della Via Antoniana, dopodiché svolta a destra e ancora salita.
Poi finalmente ecco di nuovo la luce! Ci lanciamo in discesa su Via Baccelli, io cerco di far girare il più possibile le gambe, siamo al limite e quando la strada spiana di nuovo le energie residue non mi permettono di seguire Paolo che si avvantaggia di qualche secondo, dietro di me non sento più il respiro affannoso di Claudio, il traguardo si avvicina e per un pelo non riesco a tagliarlo entro i 19'.
Anche il tempo non mi soddisfa fino in fondo, oggi ricevo da Paolo i complimenti per aver tenuto una condotta di gara quasi perfetta, senza strappi iniziali, forse un pelino veloce come sostiene Giuseppe,
ma la strada per migliorare è lunga.