Il mio primo Triathlon Sprint MTB a Bolsena di Fabrizio Marini, 30/08/2011
Rogerio, Lillo, Fabrizio, Lorenzo e Giancarlo “La cosa più bella di questa gara ... è stata prepararla ”
Questa è la frase che ultimamente ho detto spesso e che meglio riassume la mia prima esperienza di Triathlon.
Domenica scorsa (28.08.2011), insieme ai compagni della Podistica Lillo Falasca, Rogerio Galvao, Giancarlo Amatori e Lorenzo Bianchi ho partecipato e portato a termine il Triathlon Sprint MTB di Bolsena.
Queste le distanze dichiarate dall’organizzazione: 750mt di nuoto nel lago, 18km di MTB (poi risultati 15.63) e 5km di corsa (risultati 5.3) – Un Triathlon Sprint MTB dovrebbe avere 750mt nuoto + 12km MTB + 5km corsa.
La gara di per se è durata (almeno la mia) 1h:28’:29’’ ma in così poco tempo si sono concentrati mesi di radicali cambiamenti, tutti positivi, nel mio modo di vivere ...
Ho dovuto imparare a trovare il tempo di correre, nuotare ed andare in MTB.
Ho stretto nuove amicizie per gli allenamenti in compagnia, mi sono ritrovato a nuotare nei laghi alle 07:30 di mattina, a fare giri bellissimi in mezzo ai boschi in MTB ... insomma gli allenamenti me li sono proprio goduti, ed ora che la gara è passata farò di tutto per non perdere queste sane abitudini di sport a stretto contatto con la natura insieme ai miei affiatati amici.
Questa volta, a differenza della mia prima maratona di 5 anni fa, ho fatto le cose per tempo ed a modo, forse sono stato anche troppo pignolo nel preparare questa gara, ma l’interesse era veramente alto.
Prima di tutto ho perso tempo nel capire quale fosse la bici più adatta a me ed a gare di questo tipo, presa la bici due giorni dopo mi sono ritrovato con Fabrizio Dolce in mezzo ai boschi dalle parti di Oriolo Romano, lo ringrazio ancora per avermi fatto innamorare della MTB per i posti che ti permette di raggiungere e gli scenari che ti permette di vedere, ma allo stesso tempo in quelle uscite ho imparato (dopo rovinose cadute) ad essere rispettoso nei confronti della MTB per la tecnica che si deve acquisire ed allenare per affrontare al meglio ed in sicurezza tutti i percorsi.
Presa “confidenza” con la MTB ho deciso di iscrivermi in piscina, ne ho scelta una vicina al mio ufficio che mi permette di andarci o alle 07:30 del mattino o in pausa pranzo e cronometro alla mano ho iniziato a vedere in quanto tempo riuscivo a fare 750mt a nuoto in stile libero ... la mia sorpresa è stata alta, il nuoto mi riesce bene e mi stanca poco dopo un mese di piscina già facevo 100 vasche con facilità e dopo due mesi ero già migliorato di 3’ nei 750mt.
Ero andato a vedere le classifiche del Triathlon di Bolsena degli anni precedenti ed avevo visto che se riuscivo a fare in acque libere i 750mt in 13’ avrei ottenuto un “grande” risultato, così mi sono allenato parecchio ed in poco tempo ho fatto 13:06 in piscina ... nuotare con quell’obiettivo mi è piaciuto molto e mi ha portato ad amare il nuoto. Certo una cosa è nuotare in piscina ed un’altra in acque libere e così ogni tanto con Lillo Falasca e Rogerio Galvao siamo andati a nuotare al Lago di Castel Gandolfo ed anche in prova al Lago di Bolsena.
La corsa l’ho sempre allenata, sapevo che dovevo correre 5km, sapevo quali erano i miei tempi sui 5km ma non sapevo come avrebbe reagito il mio fisico a correrli dopo una nuotata e soprattutto dopo 18km tirati in MTB su percorso sterrato e con delle belle salite.
Per togliermi il dubbio con Lillo e Rogerio ci siamo organizzati degli allenamenti combinati alla Caffarella, prima 18km tirati in MTB poi ci fermavamo le legavamo e ci facevamo 5km di corsa tirati.
Sono stati molto utili sia per abituare le gambe al tipo di sforzo e sia per darci degli obiettivi precisi in gara.
A questo punto avendo Km di MTB nelle gambe e mesi di piscina di esperienza, abbiamo deciso di andare a Bolsena e di provare il percorso, la nuotata di prova è andata bene, l’acqua era caldissima ed il posto piacevole l’unica cosa “brutta” erano le alghe che dal fondo venivano su con filamenti lunghi fino alla superficie e che per chi non c’e’ abituato creano qualche fastidio
Per la prima volta ci siamo messi il Body ... un pochino ci vergognavamo ... ma è solo questione di abitudine.
Il giro in bici ci ha un po depresso, ci eravamo scaricati la traccia sui nostri Garmin e lo abbiamo seguito fedelmente ed avevamo visto che quei 18km non avevano nulla a che fare con i nostri allenamenti alla Caffarella, le salite erano veramente importanti, le discese molto ripide ed in molti punti grossi ciotoloni, terra molto soffice (terribile per la ruota anteriore) rami, rovi etc etc. Insomma qui la tecnica conta quanto la forza delle gambe.
Dopo questo sopralluogo e prova dei percorsi avevo deciso di cercare di stare sui 13’ nel nuoto, obiettivo centrato in pieno, di fare la parte di MTB in 1h visto che alla Caffarella facevo i 18km in circa 42’ e considerando la difficoltà di Bolsena avevo alzato il target ma con grande sorpresa ho chiuso la frazione in gara in 50’; per la corsa pensavo di riuscire a stare sotto i 4:10 al km ed al contrario ho chiuso a 4:17 ... ma qui la stanchezza si è fatta sentire.
Prima della Gara ho organizzato un incontro nella sede della Podistica con il nostro Guru del Triathlon Fabrizio Terrinoni per avere da lui tutte le informazioni sui dubbi che mi erano rimasti e per scoprire qualche trucco del mestiere, l’incontro è stato molto partecipato ed utile (sul sito già è stato pubblicato un piccolo resoconto).
Il giorno dopo l’incontro sono andato a comprare i lacci elastici per le scarpe ed il Body da Triathlon seguendo tutti i suggerimenti della sera prima. La cosa che più mi aveva preoccupato era il sentire che in acqua bisogna stare attenti alle “botte” che si ricevono nella mischia, e che anche gli occhialini devono essere pensati bene e con dei bei contorni in silicone morbido per evitare di farsi male.
Teoricamente ormai sapevo tutto, alcuni trucchi li avevo capiti gli allenamenti andavano bene e gli obiettivi erano fissati ... ora si doveva solo aspettare il giorno della gara.
Con Lillo e Rogerio abbiamo deciso di andare a Bolsena il giorno prima, per fare le cose con calma, portarci le famiglie ed approfittarne per fare una mini vacanza.
Appena arrivati siamo andati a prendere i pettorali nonostante le tante gare podistiche fatte mi sentivo agitato e non facevo che fare domande a tutti.
Il pacco gara comprendeva vino, pasta il pettorale per la MTB quello da mettere addosso, cuffia con su scritto il numero di pettorale ed una maglietta tecnica con il logo della gara.
La mattina della gara ricevo una telefonata da Giancarlo che mi dice di essersi dimenticato il casco e di stare in autostrada in direzione Bolsena, per fortuna Rogerio ne aveva due ed abbiamo risolto subito il problema. Le bici dovevano essere messe al proprio posto entro le 10:00, così siamo andati ad attaccare il pettorale sul manubrio ed abbiamo fatto le ultime verifiche/impostazioni sulle bici.
Rogerio decide all’ultimo momento di cambiare copertoni, lo aiutiamo ... ma ci accorgiamo che i copertoni avevano un senso, c’è il copertone anteriore e quello posteriore che hanno i tacchetti con delle direzioni diverse ... ovviamente abbiamo sbagliato e così li abbiamo rismontati e rimontati nel verso giusto ... tutta esperienza acquisita.
A questo punto siamo entrati in zona cambio, dove bisogna entrare con il casco in testa ed allacciato, all’ingresso mi hanno scritto il numero del mio pettorale anche sul braccio e sulla gamba, ho identificato sulla “rastrelliera” il mio pettorale li ci ho messo la mia MTB attaccata per il sellino e con il manubrio di fronte a me ... come vuole il regolamento. Accanto alla bici ho messo un asciugamano con sopra le scarpe per la corsa (solo quelle, avevo deciso di non usare le scarpette da MTB), sopra la bici il casco e gli occhiali da sole ed il pettorale già attaccato all’elastico da mettere addosso nelle frazioni di bici e corsa.
Mentre preparavamo il tutto ho incontrato con grosso piacere Fabrizio Terrinoni che era venuto a Bolsena a vederci, tifarci, fotografarci e per darci gli ultimi consigli del caso, tra cui uno molto importante che ho sottovalutato (e non seguito) e cioè quello, nella frazione di nuoto di non buttarmi subito in acqua ma di correre prima lungo la spiaggia per trovare poi la linea migliore per andare verso la prima Boa cosa che faceva accorciare di qualche metro.
Non sempre questa cosa è valida, ma ovviamente ... se tutti lo fanno ... è ammesso
Mentre preparavamo il tutto sentivamo lo speaker della gara che commentava i percorsi e che diceva che molte persone vanno a Bolsena per fare il loro primo Triathlon perché è uno Sprint e pensano che sia poco faticoso, ma che dopo aver affrontato le due salite del tracciato in MTB si rendono conto che è una gara molto dura .... E’ TUTTO VERO.
Prima della partenza ho fatto una leggera nuotata per riscaldarmi, mettere bene la cuffia e gli occhialini e per trovare dei punti di riferimento sulla costa per identificare facilmente le boe del percorso durante gara, boe che avevano appena messe e di colore GIALLO ... e GIALLO era anche il colore delle cuffie ed io che sono miope ... in acqua vedevo solo punti gialli ma poi in realtà in gara non ho avuto problemi di linea.
Mentre mi riscaldavo sento un giudice che dice che se avevamo lasciato degli zaini in zona cambio dovevamo levarli altrimenti c’era la squalifica ... io ovviamente avevo lasciato uno zainetto e così di corsa sono andato a levarlo.
Alle 10:15 hanno fatto un Briefing spiegandoci tutto il percorso e come entrare ed uscire dalle zone cambio, dopodiché tutti sulla linea di partenza e come è mia abitudine mi sono messo in “pole position”.
La tensione era alta, ma come succede sempre al momento del via passa tutto.
In acqua è una vera guerra, non me lo aspettavo, pensavo che le botte che una poteva prendere fossero accidentali ma in realtà c’era gente che mi tirava per i piedi altri che mi mettevano la testa sotto l’acqua gente che mi nuotava sopra ... all’inizio ero un po stordito poi alla prima Boa dove c’era un po più di calca ho iniziato a comportarmi, per spirito di sopravvivenza anche io come gli altri ... e da quel momento tutto è andato per il meglio.
In acqua ho retto bene e sono uscito in una buona posizione, ho corso verso la mia bici che ho trovato subito e li velocemente ma con una certo “freno” nelle azioni per evitare di sbagliare e prendere qualche squalifica ho fatto tutte le azioni come avevo programmato, subito il casco e gli occhiali poi le scarpe e poi il pettorale, prendo la bici ma non riesco a correre perché erano nel frattempo arrivati i miei “vicini” ed avevano occupato la corsia ... ma con qualche urletto e spintina sono riuscito a non perdere troppo tempo, mentre corro trovo un giudice che mi indica la linea da dove si può salire in bici e pedalare e così in un attimo mi trovo in bici, è stato un bel momento, ancora avevo il fiatone del nuoto e la tensione di fare errori in zona cambio ... ma iniziando a pedalare ho realizzato che ormai già avevo fatto molto.
In bici noto che sto andando velocemente, ma so esattamente che da li a poco inizia una delle due salitone del percorso al 4° km in salita Rogerio mi supera (in MTB lui ha fatto una frazione strepitosa e ci ha messo 40’ ... ben 10 minuti meno di me ) io continuo a dare tutto ma la gente continua a superarmi, sapevo che la MTB era la mia specialità più debole inoltre io in discesa sullo sterrato se vado troppo forte, per spirito di sopravvivenza freno ... al contrario vedevo dei pazzi superarmi a folli velocità sfidando tutte le leggi della fisica .... come li invidio.
Inizio a vedere gente per terra e qualcuno che ha bucato ... meno male li supero io per evitare di bucare avevo messo le camere d’aria auto-riparanti con il gel ed il nastro il kevlar tra il copertone e la camera d’aria ... per fortuna è andato tutto bene e dopo la seconda salitona, sapendo che ormai e quasi tutta discesa ho aumentato in maniera incredibile il passo ... non sono mai andato così forte in discesa in MTB ... come sempre in gara ci trasformiamo e diamo il massimo. Arrivo alla zona cambio ed un giudice mi indica la linea da dove si deve scendere e correre con la bici ... non ho nessuno davanti e corro tranquillo attacco la bici, mi tolgo il casco giro il pettorale dal dorso sulla parte anteriore e corro ... il secondo cambio è durato 8 secondi ... non dovevo cambiare scarpe. Sono al settimo cielo il mio Garmin, impostato sul Multisport con le zone cambio attive, mi dice che ho fatto la bici in 50’ ed il cambio in 8’’.
Ora devo solo stringere i denti e correre come so fare ... ma le gambe sono dure più del previsto e la fatica è tanta (e chi ci era mai andato prima in bici così forte???) i primi 100 metri mi sembra di andare piano ma il Garmin mi avvisa che sto a 3’:38’’ ... GULP !!!
Inizio a rallentare, il percorso che devo fare sono due giri da 2.5km ognuno ... ma ci sono dei saliscendi e dei tratti nell’erba soffice, stringo i denti e piano piano supero qualche concorrente ... Fatto il primo giro noto che la distanza sarà poco più di 5km ed infatti alla fine il GPS ha segnato 5.33km ... decido di continuare a quel passo e dare tutto l’ultimo km.
Nell’ultimo km a 250 mt dall’arrivo vedo uno a 50mt davanti a me e decido che DEVO superarlo ... inizio a correre come un pazzo lo prendo ma in quel momento scopro che deve ancora fare il secondo giro ... ma grazie a lui ho chiuso l’ultimo tratto a 3:52 di media ... e FINALMENTE taglio il traguardo, un giudice mi ferma e mi prende il numero di pettorale .... Sono stanchissimo ma felicissimo inoltre sono circondato da amici e parenti che erano li a tifare ed a godersi la gara ... Mi ricordo solo che alla fine del primo km di corsa mi domandavo chi me lo avesse fatto fare di stare li a “soffrire” ma subito dopo aver tagliato il traguardo già stavo pensando che a Pescara nel 2012 voglio fare il mezzo IronMan
PS)
Per i curiosi ... le classifiche sono sul nostro sito
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Fabrizio Marini
Fabrizio Marini Gara: Triathlon Sprint MTB di Bolsena (28/08/2011) SCHEDA GARA |