Una canotta orange in missione di Stefano Borgioli, 10/08/2011
Frankfurt City Triathlon, Olympic distance (1,5 nuoto; 45 bici; 10 corsa)
Sabato pomeriggio andiamo a portare la bici al lago di Langen dove la mattina successiva inizia il triathlon di Francoforte con la prova di nuoto. Quando arriviamo piove talmente forte che non si può neanche uscire dall’auto. Piove da giorni. Acqua e temporali a non finire. Dopo un po’ la pioggia diminuisce di intensità, ci arrischiamo a scendere e andiamo a fare il check-in di bici e casco e a lasciare agli organizzatori la sacca per il secondo cambio del giorno dopo. Si torna a casa sotto l’acqua, con la prospettiva di fare tutta la gara in compagnia della pioggia. Sul nuoto influisce quasi niente (oddio, all’ultimo allenamento pioveva così forte che mentre si nuotava non si vedevano neanche le boe...), si sopporta per la corsa ma la bici può diventare un vero tormento.
Domenica mattina, sveglia alle 5.30, tre ore prima della partenza.
Ovviamente piove a dirotto. Chino il capo sulla colazione, pane e marmellata in dosi sostanziose, caffè e finisco di preparare il resto dell’attrezzatura, suddivisa in vari scomparti. Una gara di triathlon richiede infatti, data l’intersezione di tre discipline e due cambi, una logistica solo leggermente inferiore a quella del D-Day. Mi vesto, prendo le sacche del primo cambio e del fine corsa e intanto ... piove molto meno! Salgo sulla bici da città e pedalo in centro da dove partono i bus per il lago. Alla fermata trovo la schiera dei dannati del triathlon, arriva il bus e si parte. Il tempo di arrivare al lago e non piove più! Incredibile, non piove.
Ultime chiacchiere, ultimi preparativi, lascio la sacca con la roba per la bicicletta, consegno la sacca dei vestiti e mi avvio al lago. Temperatura dell’acqua 23 gradi, neoprene proibito, tutti in costume. Parte l’elite, partono le donne, poi tocca a noi. Pronti, attenti, via! Parto quasi in prima fila, si nuota bene, tranquilli. Non come la tonnara del mese scorso a Darmstadt, quando la frazione a nuoto fu più che altro una frazione di lotta libera. Arrivo bene alla fine del nuoto (che poi risulterà di 1800 metri), esco dall’acqua, via la cuffia e gli occhialini. Scarpe da bicicletta, casco, maglietta da ciclista, ancora troppo freddo per fare 45 km in costume. Il primo tratto è la superstrada (chiusa al traffico …) dal lago fino a Francoforte. Tutta diritta e quasi piatta. Spingo ma non troppo, meglio partire piano e dosare le energie. Si arriva a Francoforte, dove è previsto un circuito sulle rive del Meno, da ripetere due volte. La bicicletta va meglio del solito. Usualmente vengo superato da nugoli di ciclisti e perdo dozzine di posizioni. Stavolta il saldo fra sorpassi subiti e fatti è più che decente. Segno che le sedute, nel vero senso della parola, di spinning in palestra stanno dando i loro frutti. Riesco perfino a fare gli ultimi tre chilometri in corsia di sorpasso. Si arriva al secondo cambio, si lascia la bici, un inserviente mi passa la sacca, via le scarpe da bici e su quelle da corsa, via la maglietta ciclista e su ... la CANOTTA ORANGE!
Esco dalla zona di cambio per la corsa finale, un circuito di 5 km nel centro cittadino da compiere due volte. Come al solito, dopo la bicicletta le gambe sono un po’ impallate, ma neanche troppo. Anche qui parto comunque lento. Comincio poi ad accelerare piano piano. In maniera più decisa agli ultimi due chilometri. E finalmente ecco il tappeto rosso e l’arrivo! 48’ per 10 km, sono contento.
In totale finisco in due ore e quarantotto e spiccioli, quattro gel di carboidrati e zero pioggia.
Viste le premesse, giornata da incorniciare. Non resta che godersi il post-race. Frutta fresca, birra analcolica fresca e perfino, verso mezzogiorno, un bel sole.
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Stefano Borgioli Gara: Frankfurt City Triathlon (07/08/2011) SCHEDA GARA |