Una storia costruita passo dopo passo di Alfredo Donatucci, 16/11/2015
Un'ora e poco più di corsa lenta il venerdì e una giornata di riposo il sabato hanno preceduto, come sempre, la gara della domenica. La sveglia sempre presto rispetto all'orario previsto e anche il parcheggio in zona gara sempre lo stesso.
E ancora, come sempre, il ritrovo presso il gazebo della Podistica Solidarietà, l'abbraccio con il Presidente Giuseppe Coccia (Pino), lo scambio di battute, le strette di mani con gli amici e il caffè con Alberto sembravano scontati in quei pochi o tanti minuti che separavano dalla partenza (non erano scontate, invece, le bellissime parole di Simonetta, che senza volerlo mi ha stimolato a scrivere queste due righe e la foto con Cinzia C., da inviare ad un amico in comune ...).
Canotta e pantaloncini, profumati di fresco e misti di "aroma chiuso prolungato", attendevano solo di essere indossati, così come quei quattro/cinque chilometri di strada aspettavano di essere corsi lentamente per assicurare riscaldamento al corpo prima di ritrovarsi insieme agli altri all'interno della gabbia riservata, proprio sotto l'arco gonfiabile.
Ultimi ritocchi, un minuto di raccoglimento con il pensiero rivolto a quanto tristemente accaduto in Francia e poi lo sparo del via fa calare d'istinto i soliti occhiali neri sugli occhi marroni; è il primo dei dieci chilometri da fare tutti d'un fiato mentre nell'aria si mescola il fiato di tutti ... Tra la partenza e l'arrivo si può solo correre senza pensare, anzi si può solo pensare a correre cercando di mantenere il ritmo impostato ...
Sotto le scarpe passano tanti metri e verso l'ottavo chilometro la fatica si fa sentire tremendamente; cerco di tenere duro e provo a recuperare energia per la volata finale, così gli ultimi duecento metri lì davanti si corrono intensamente come se i novemila e ottocento lasciati dietro non fossero mai esistiti. Guardo il cronometro per focalizzare il tempo che ha segnato, poi alzo lo sguardo al Cielo e ringrazio: anche questa gara è archiviata, il modestissimo obiettivo centrato e un altro pezzettino di storia personale arricchito; una storia che ognuno costruisce nel tempo di ogni giorno, passo dopo passo, ogni giorno che passa. Sono contento e sento ancora addosso gli stessi brividi che però non sono mai uguali. Penso a Fabio, impegnato sul difficile percorso della "Mieloma Marathon"...
Vado a cambiarmi e poi torno sul luogo delle premiazioni e del ristoro, dove c'è sempre qualcuno desideroso di scambiare quattro chiacchiere per commentare tempi e premi. Ancora una volta, la classifica ufficiale arricchisce la soddisfazione personale per il fatto di aver contribuito a far classificare la Squadra al 2° posto tra le numerose Società che hanno preso parte alla manifestazione sportiva...
Le ore sono passate serenamente, vado via soddisfatto e abbastanza sazio della splendida mattinata; al semaforo rosso mi fermo, chiudo per un attimo gli occhi e apro un po' la mente pensando al prossimo appuntamento podistico, tra quindici giorni in un altro quartiere di Roma, consapevole di non esserne ancora sazio abbastanza ...
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Alfredo Donatucci Gara: Corriamo al Tiburtino (15/11/2015) SCHEDA GARA |