La guerra di Piero di Romano Dessì, 09/03/2014
Cari amici solidali,
la mia Roma-Ostia ha avuto due volti contrastanti, il primo volto è stato quando ci siamo visti tutti noi alla partenza con gli immancabili saluti e prese in giro, il secondo alla partenza.
Come sappiamo si parte a onde prima i più forti, e poi mano mano i più tapascioni, quando è stato dato il via per la nostra partenza ho avuto la netta sensazione che stavamo andando in una guerra senza esclusione di colpi.
I primi metri sono stati di una durezza indicibili, botte a destra, botte a sinistra, e vari spintoni che per poco non mi mandavano lungo. Mi domando e dico, ma, ne vale la pena rischiare l'incolumità fisica per arrivare un minuto prima? Noi questo sport lo facciamo per il piacere di farlo e dobbiamo capire che abbiamo una certa età, e che certi atteggiamenti lasciamoli a chi lotta per i primi posti. Loro possono permettersi certi atteggiamenti, noi no!
Non puoi nemmeno ribellarti perché ricevi delle occhiatacce come se ti volessero dire "Ma che t'ho fatto, nemmeno t'ho sfiorato".
La mia gara era iniziata con i migliori auspici, a parte le botte iniziali, la partenza insieme a Giuseppina Madonna, per cui la partenza abbastanza agevole, poi la mia solita marcia solitaria fino all'arrivo.
Quest'anno non ho avuto i problemi che ho avuto l'anno scorso, per fortuna, per cui la mia è stata una gara fluida e senza intoppi, purtroppo lungo il percorso vedevi molti atleti soccorsi dagli infermieri della Croce Rossa chi per un motivo chi per un altro sono stati costretti al ritiro.
Bisogna dare un plauso anche a chi si è ritirato e non ha usato mezzi poco leciti per arrivare.
La gara continuava superando atleti che avevano finito la benzina, molti perché erano partiti troppo forte, molti perché erano davanti.
All'arrivo ero contento perché avevo terminato la mia 22esima edizione della Roma-Ostia.
La mia gioia è stata infranta dalla notizia della morte di uno di noi dopo l'arrivo, un fulmine a ciel sereno che mi ha lasciato senza parole.
Ho impiegato quasi una settimana per trovare le giuste parole per il nostro amico scomparso, e le ho trovate nella canzone La guerra di Piero, di Fabrizio De Andrè: CADESTI A TERRA SENZA UN LAMENTO E TI ACCORGESTI IN UN SOLO MOMENTO CHE LA TUA VITA FINIVA QUEL GIORNO E NON CI SAREBBE STATO RITORNO.
Con questo vi saluto il vostro marciatore Romano
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Romano Dessì Gara: Roma Ostia Half Marathon (02/03/2014) SCHEDA GARA |