Vi hanno mai regalato una maratona? A me si, esattamente una settimana prima del Natale e senza nemmeno imbucare la canonica letterina. È un regalo speciale, che solo degli amici veri possono farti. Ma non amici qualsiasi, amici folli, un po' fuori di testa, che condividono la sana malattia per la corsa e che si prefiggono, forse peccando un po' di ambizione, di farti scendere sotto le quattro ore!

Un traguardo ambizioso, ma come dice Kiara se non ci provi, di sicuro non ci riesci! E quindi toccava provarci! Questi folli amici per settimane hanno studiato, memorizzato tabelle, fatto piani di riserva. Hanno anche scelto un emblematico dorsale che si sono appesi sulla schiena: "unofficial pacer... 4 ore forse... poi vediamo... ci aggiorniamo strada facendo... pacer di annaliza e angelo". Perché un official pacer deve chiudere nel tempo scritto sui suoi palloncini, gli amici invece, ti stanno affianco, ti chiedono come ti senti, rallentano se occorre... ma non troppo! Gli amici si svegliano all' alba di una fredda mattina di dicembre e ti accompagnano a Latina e fanno con te il briefing pre gara in un bar vicino alla partenza. 

Ho sempre pensato che la corsa fosse una perfetta metafora della vita: se vuoi raggiungere il tuo traguardo devi guardare sempre avanti con fiducia, stringendo i denti e godendoti il percorso. Questa maratona che ho ricevuto in dono ha confermato un altro importante parallelo tra vita e corsa: nei momenti di difficoltà i veri amici ti sono accanto, per spronarti ed aiutarti ad andare avanti.
Per la cronaca, non siamo riusciti ad arrivare entro le emblematiche 4 ore, ci siamo aggiustati strada facendo. È stata una domenica bellissima. Quando io e Kiara abbiamo tagliato il traguardo lo speaker annunciava l'arrivo di due atlete della Podistica Solidarietà. Eravamo molto di più, eravamo due amiche che si tenevano per mano. A dirla tutta Kiara mi trainava lungo gli ultimi 195 metri. Poco dopo sono arrivati Massimo ed Angelo, insieme uno di fianco all'altro.