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Il mio primo appuntamento in pista
di Fabio Settimo Pasquale De Gregorio, 29/06/2016

Il mondo del running ha confini sempre più ampi e proiettati all’orizzonte, sia per i risultati conseguiti dagli atleti di alto livello, sia per l’estensione ad ogni fascia d’età e ad ogni livello sociale, e infine per la tipologia di percorso.
E’ corsa la gara su pista ed è corsa la gara su strada; certo le sensazioni sono assolutamente differenti e ci si sente di cimentarsi con un altro sport.
Numerosi sono i fattori che creano questo importante divario. Ovviamente, più variabili si considerano e affrontano in allenamento, maggiori sono le possibilità di gestire la gara.
Senza avere l’ambizione di essere esaustivo, senza voler essere puramente tecnico, anche perché non potrei, essendo io allievo, mi limito al racconto di sensazioni esperienziali.
Ancora una volta la corsa mi ha sorpreso. Varcando per la prima volta l’ingresso del Centro Sportivo di Latina, ho trovato una realtà podistica che non mi aspettavo.

Tutto nasce da un invito del coach a partecipare ad una gara messa in calendario sia come atletica che come criterium estivo. Questa gara si corre per la società e il coach ha coinvolto tutti, e quando chiama cerchiamo di essere il più presente possibile e cosa non da poco nonostante in queste gare ci siano tante persone forti, non ci fa pesare il nostro livello mediocre. Sono troppo curioso per non accettare e poi non ho mai corso su una pista da solo e ho voglia di capire com’è.
I novellini si vedono subito ed io non faccio eccezioni. Entro timido in pista, non so se posso iniziare ad allenarmi o se devo prima dare le miei generalità. La partenza della corsa è alle ore 16 circa, mi metto a correre, un po’ per cominciare il riscaldamento pre gara, un po’ per togliermi dall’imbarazzo. Arrivano alla spicciolata altri partecipanti, molto eterogenei. Si conosco quasi tutti fra loro per cui, quando passo davanti ai gruppetti di persone che via via si formano sento che si raccontano episodi di vita privata o professionale. Tanto vale che la prima volta su pista venga ribattezzato in prima volta su pista, in prima volta al torneo master e prima volta al centro sportivo di Latina. Non male! Con le dovute proporzioni, mi sento un po’ come al primo appuntamento con la mia prima fidanzatina.



Sono le ore 16, il tempo degli ultimi ragguagli e si parte. E la corsa più che mai in questa occasione insegna ad ascoltare i sensi. Abituato a correre sull’asfalto, l'appoggio in pista è tutta un’altra sensazione. Il terreno elastico della pista e più morbido dello sterrato fa sembrare il corpo più pesante. La spinta viene attutita, piedi polpacci e gambe hanno il loro bel da fare rendere efficace la falcata. In un tratto abbiamo anche il vento contro che regala anch’esso una sensazione di maggiore pesantezza al corpo.
Ma il bello della corsa è proprio questo: è sempre diversa e anche tu mentre corri sei sempre diverso. 100 metri ed ecco sono finiti, una emozione assoluta, peccato aver perso l’occasione di non essere partito dai blocchi, non sarei rimasto imbambolato a capire come partire e a prescindere dal risultato mi sono divertito … dentro di me ho detto mi devo rifare, la devo rifare … di li a poco mi rifarò con la staffetta, con il cambio del testimone … dove penso di aver corso una gara come mai ho fatto, sapendo che ne andava l’onore della squadra, ho provato un gusto immenso, un’adrenalina assoluta e tanta soddisfazione … abbiamo tenuto alto il nome della squadra, un team perfetto con cambi perfetti, grazie al coach che i giorni precedenti ci ha ragguagliato su come fare.

E in questa mia seconda giovinezza le nuove esperienze mi fanno sentire fortunato e privilegiato, a prescindere dalle classifiche e dai tempi. A rendere speciale questo campionato master è l’impegno e la voglia di condividere la passione per l’atletica di tutto il gruppo orange, di chi ha potuto essere presente e di chi ci ha sostenuto a distanza. Qui quello che importa davvero è correre in compagnia, condividere esperienze e momenti di vita. In più ci si allena e pure bene, cosa volere di più?
Il calendario delle prove dei due giorni, ci ha visto coinvolti in una serie di corse podistiche in pista individuali e a staffetta, salto in lungo, salto in alto, peso giavellotto e martello ed ognuno di noi ha onorato al meglio la propria disciplina. Del resto, è vero che c’è una classifica, ma lo spirito con cui partecipare è assolutamente ludico. C’è chi guida a ritmi da professionista le prove e chi rimane nelle retrovia e se la prende comoda. Qui non esistono vinti e vincitori, sono tutti trattati allo stesso modo e anzi i più bravi sono i primi ad incitare gli altri. L’età dei partecipanti va dagli 35 anni in su , tutti ma proprio tutti sono accolti con un sorriso.
Per cui, invece di continuare a scrivere e dilungarmi con le parole, vi invito a farne esperienza diretta: chissà il 2 e 3 luglio prossimo ci saranno le gare individuali allo stadio della Farnesina … ma io penso di essere già ai blocchi di partenza.




Gara: Campionato Italiano di Società su pista Master (18/06/2016)

SCHEDA GARA



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