Il colore delle foglie di Romano Dessì, 20/12/2018
Cari amici solidali, il Circuito dell'Acciaio a Terni è un modo per tornare indietro nel tempo, quella di domenica era l'edizione numero 43. Una gara che potrebbe essere inserita tra le più belle sul territorio umbro, non ho partecipato a tutte le edizioni, ma alle prime si. Era poco che avevo iniziato a marciare, e in quel periodo non c'erano tante gare specialmente di marcia, quando venni a conoscenza che a Terni si sarebbe tenuta una gara di marcia dentro una gara podistica. Allora mi iscrissi a quella gara sconosciuta, conoscevo gli organizzatori per la loro serietà e non ebbi dubbi, partii in treno in compagnia della mia mamma alla volta di Terni.
All'arrivo a Terni ci vennero a prendere alla stazione e ci accompagnarono al campo scuola, l'atmosfera era di grande festa e centinaia di corridori erano pronti ad affrontare questa gara, la partenza doveva essere di trasferimento da campo scuola alla piazza del comune, ma tutti partirono a palla senza capire lo spirito di festa che aleggiava su questa gara. Infatti in quel periodo iniziava ad affacciarsi una nuova associazione denominata FIASP, che con le sue gare aveva rivoluzionato per un decennio il modo di correre di tutti noi, senza classifiche e premi uguali per tutti.
La partenza venne data fra i mugugni di chi si era dovuto fermare per la partenza ufficiale, il percorso è sempre lo stesso, si parte da Terni si sale fino a Papigno, per poi scendere verso la statale della Val Nerina si andava verso la cascata delle Marmore e si tornava indietro verso Terni, quell'anno mi classificai terzo. Fu la prima ed ultima volta che fu organizzata una gara di marcia nell'ambito di questa manifestazione.
Voglio farvi una domanda, quanti di noi hanno osservato le foglie durante tutte le stagioni dell'anno? In primavera le vedi sbocciare dai rami degli alberi, piccole tenere e indifese, poi in estate le vedi belle e rigogliose e fare da corona agli alberi, poi in autunno le vedi diventare rosse e in inverno poi le vedi cadere ingiallite. La nostra è come la vita delle foglie, per loro ci sono le stagioni, per noi gli anni.
Durante la gara mi tornavano in mente tutte le gare che avevo fatto da giovane, durante la mia primavera che sembrasse non terminare mai, tutte le gare fatte con tutta la forza che avevo in corpo poi l'estate dove le foglie prendono forza e vigore, e noi prendiamo coscienza della nostra forza, durante la gara ho rivisto i volti di tutte quelle foglie che se ne sono andate durante questi anni, come le foglie cadute in inverno. Io mi sono sentito come in un autunno inoltrato e come le foglie un po' ingiallito dal tempo, sento di aver raggiunto una maturità che prima non avevo, riesco a capire come si gareggia, non più di forza ma con intelligenza, cercando di vedere quelle sfumature che la natura ci regala, un prato verde, il traffico impazzito, le salite, le discese e la pianura. Anche l'ultima posizione che tengo con orgoglio e voi sapete perché.
La strada è sempre la stessa, ma il mio autunno avanza senza lasciarmi una briciola di forze, sento che la mia avventura sta agli sgoccioli, ancora pochi anni e tolgo il disturbo, come quando ci si ritira perché ultimi o per qualche malanno fisico. Non ditemi che ancora non è ora perché me lo sento addosso, un po' di decadimento fisico e la stanchezza mentale che viene dopo tanti anni di battaglie su strada, pista, su sterrato, salite e discese senza fine.
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Romano Dessì Gara: Circuito dell'Acciaio (14/10/2018) SCHEDA GARA |