Nella Perla del Tirreno di Ettore Golvelli, 25/02/2014
Oggi si corre in uno dei posti più belli della costa tirrenica, in una delle mete più ambite del turismo laziale: Sperlonga. Questo perché con il suo mare incontaminato, con i suoi fondali rocciosi ricchi di vita, il caratteristico borgo, le spiagge dorate e le attrezzate strutture ricettive portano a Sperlonga migliaia di turisti.
Ed oggi ha portato me ed il mio immancabile compagno di merende nella "Perla del Tirreno".
Arrivo di buon mattino per godermi lo splendido panorama di Formia e Gaeta (vengo dalla Campania) ma soprattutto per concentrarmi su tutte le diaboliche macchinette (Autovelox) sparse in agguato lungo la mitica via Flacca, una volta famosa perché collegava la "Perla del Tirreno" ai grandi centri laziali. Ora invece famigeratamente famosa per lo spietato (ma giusto) controllo agli indisciplinati turisti di passaggio.
Arrivo in macchina al centro storico dove è previsto il raduno e, prima piacevole sorpresa, mi mandano in un nuovo e funzionale parcheggio multipiano con una capienza di 160 posti, coperto da una panoramica terrazza che simula volutamente il ponte di una nave e da cui è possibile ammirare l'intera costa di levante.
Ci sono dei tavolini, un bar: la tentazione è forte ed essendo ancora presto mi siedo e mi prendo un caffè. Mi godo il panorama. La natura incontaminata della costa con le sue pareti rocciose, le alti falesie, i sentieri a picco sul mare uniti alle evidenze archeologiche ed alla bellezza dei fondali, rendono questo tratto di costa laziale unico e spettacolare.
L'estrema propaggine a mare di Monte San Magno con l'imponente costruzione di Torre Truglia divide il litorale della riviera di levante e quella di ponente. Alla prima appartengono le spiagge d'"Angolo", della "Grotta di Tiberio", di "Bazzano", e la caratteristica spiaggia delle "Bambole". Della seconda fanno parte le spiagge di "Fontana", "Canzatora", " Salette" e "Bonifica". Il porticciolo offre ricovero sia alle imbarcazioni dei pescatori che a quelle dei numerosi diportisti dei mesi estivi.
Dalla spiaggia si apre una visuale unica sull'agglomerato urbano che sembra letteralmente affacciarsi sul mare. Alla base della scarpata, dove la roccia calcarea tocca l'arenile, acqua freschissima sgorga da una sorgente e confluisce dopo un breve tragitto nel porticciolo. L'arenile prevalentemente sabbioso della spiaggia d'Angolo va gradualmente assottigliandosi presentando tratti rocciosi e scogli verso il promontori del Ciannito alla cui base sorgeva la villa dell'imperatore Tiberio. L'ultimo tratto verso Gaeta è tipicamente roccioso con spettacolari falesie, piccoli promontori, caratteristiche baie e grotte marine.
Il caffè era discreto e mi alzo per andare verso gli amici della Podistica per il ritiro dei pettorali. Ma arrivato a piazza della Vittoria la tentazione dell'immancabile passeggiata attraverso i caratteristici vicoletti del borgo è troppo forte. Le scale ed i piccoli archetti che si aprono inaspettatamente su cortili o altre viuzze mi fa capire perché l'antico nucleo di Sperlonga è stato inserito tra i "Borghi più belli d'Italia". Le case imbiancate a calce sono distribuite in modo da formare una sorta di labirinto di vicoli richiamando alla mente la "Casbah" araba e le incursioni dei pirati saraceni (il pirata Barbarossa) rappresentati anche sui murales di alcune abitazioni.
La piazzetta, con le sue caratteristiche botteghe colorate, ospita i turisti in un atmosfera pittoresca e romantica ma contemporaneamente autentica e spontanea, dove convivono caffè eleganti con banchi della frutta.
Dal centro partono le "ripe", stradine che discendono in direzione delle spiagge e della Torre Truglia.
Per la partenza veniamo tutti ammassati nella piazzetta, fulcro centrale dell'intero abitato. Da qui si gode uno splendido panorama sulla spiaggia d'Angolo e la lontana grotta di Tiberio. Le condizioni di mare quasi calmo propone un mare cristallino dove la natura si è sbizzarrita in incantevoli giochi di luce, rocce ed acqua alternando grotte, spiagge e falesie rocciose.
Si parte e si scende per un chilometro circa lungo Corso S. Leone e si arriva al mare, si prosegue lungo la via Crostoforo Colombo e poi il ritorno lungo i stabilimenti balneari che fanno da cornice alla corsa. E un anello da fare due volte. Il posto più bello è stato sicuramente il lungo mare sotto la Torre Truglia dove il contatto con l'odore che emana il mare e i profumi sprigionati dalle erbe aromatiche tutto lungo il percorso era una cosa spettacolare.
Io è mio fratello Giovanni abbiamo fatto corsa insieme godendoci il panorama, una piacevole conversazione su argomenti che forse interessano solo noi due, il saluto continuo di altri podisti solidali e, dulcis in fundo, un buon allenamento.
Ah dimenticavo di dirvi che a Sperlonga si preparano anche ottimi piatti a base di pesce, raffinate pietanze tra cui i gustosi piatti della tradizione locale: le alici fritte e dorate, la zuppa di sarde ed una svariata serie di primi con frutti di mare. E Buon Appetito.
Ciao, alla prossima.
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Ettore Golvelli Gara: Corrisperlonga (23/02/2014) SCHEDA GARA |