Corsa tra le zanzare!! di Attilio Di Donato, 07/05/2011
La mia prima gara nel Novarese si è svolta a Granozzo.
Per me che sono nuovo della zona non è stato facile raggiungere il posto. Per chi non è della zona le prime cose fondamentali sono: uscire di casa, scendere le scale, andare a vedere dove avete parcheggiato la macchina, salirci dentro e partire. A questo punto si procede verso la prima rotonda. Attenzione però che può capitare che ci si trova nel bel mezzo di una risaia. Non ci crederete ma è così.
Sulla rotonda non ci sono cartelli segnaletici per non deturpare la bellezza dei fiori che ci sono piantati sopra. I cartelli sono all’inizio di ciascuna strada che arriva alla rotonda stessa e sono tutti cartelli di divieto di accesso. In poche parole, il discorso è questo: quando la risaia intorno alla rotonda non è allagata ci potete arrivare da qualsiasi parte, ma una volta giunti nelle sue vicinanze la girerete sempre perché non ci sarà nessuna strada percorribile. Che fare allora? Semplice. Parcheggiare. Dove? Sulla rotonda. Ci sono 3 parcheggi e un conservatory, non è un conservatorio, non vi fidate, è un falso amico. False friend si dice in inglese, è una veranda chiusa con dentro tavolini e sedie per chiacchierare.
Sulla rotonda le persone si mettono a chiacchierare per tutto il tempo che vogliono, anzi per tutto il tempo che vogliono quelli. Quelli chi? Quelli naturalmente, i vigili, che ogni due ore, dal chiosco dove sono appostati e che è posizionato sempre sulla rotonda, escono, sfilano da terra i cartelli di divieto di accesso e mettono quelli con le frecce, ad indicare che adesso si possono imboccare tutte le strade per uscire e andare in tutte le direzioni. Tutto questo succede quando la risaia non è allagata.
Nel periodo in cui la risaia intorno alla rotonda è allagata, invece, si adotta un altro sistema. Fra il bordo della rotonda e la strada da dove si proviene, i vigili mettono un ponticello fatto di traversine di legno colorate una bianca e una nera a indicare che lì sopra ci possono passare solo i pedoni. Nei buchi dove mettevano i cartelli di divieto di accesso mettono i cartelli con la “P” ad indicare che li è l’ultimo punto utile per parcheggiare perché oltre c’è l’acqua.
Le persone possono parcheggiare, attraversare il ponticello e salire sulla rotonda. Il “conservatory” rimane fisso tutto l’anno, si tiene chiuso nel periodo delle zanzare e si ascolta musica da un vecchio juke box che contiene un solo disco. Al modico prezzo di un euro potete scegliere di ascoltare “una rotonda sul mare” di Fred Bongusto, oppure il lato B del disco, “una quadrata in montagna” sempre di Fred Bongusto, altra bellissima canzone del grande Fred ma che non ha avuto molto successo.
Tornando a noi, quando son passato io la risaia era asciutta e i vigili stavano proprio in quel momento togliendo i cartelli di divieto di accesso per inserire quelli con le frecce. In questo modo son potuto passare. Ho approfittato per chiedere al vigile quale fosse la strada per Granozzo e lui mi ha risposto: “amico, o sei scemo o deficiente, non lo vedi che proprio adesso sto piantando il cartello con la freccia della direzione da prendere per Granozzo? Alza la testa!” E così ho potuto constatare che stavo andando verso la direzione giusta.
Ho percorso qualche altro chilometro sempre seguendo le frecce e alla fine sono arrivato in questo belpaese Galbani. Sono sceso dalla macchina di mio cognato che è di colore giallo “antizanzare” e mi sono recato al bar delle iscrizioni. Come pettorale mi hanno dato un cartellino identificativo con nome, cognome e gruppo sanguigno. Gruppo sanguigno? Eccerto, per le zanzare no? Mica possono perdere tempo a trovare il gruppo sanguigno a loro gradito, loro leggono il gruppo e se gli piace azzannano, altrimenti cambiano preda.
Si è partiti così: ognuno circondato dal suo sciame personale. E’ stato divertentissimo perché si correva ma le braccia giravano come quando si nuota a stile libero. Nell’aria si udiva un sibilo: zzzzzzz………. Dalle risaie altre zanzare emergevano. C’erano quelle che si mettevano sedute ai bordi del sentiero a godersi la gara e quelle che si aggregavano al podista preferito, per dargli qualche morettino di incitamento. Tutte le altre si raggruppavano nei paraggi dei padiglioni auricolari a dire: “dai che ce la fai, dai che ce la fai!”. Le mie orecchie sono abbastanza grandi e io ne avevo intorno un numero maggiore degli altri ma non le scacciavo, ascoltavo con piacere il tifo che mi facevano e mi aggiornavano sull’andamento della corsa. Il tutto in cambio di qualche goccina di sangue di quello buono, lo 0,5 RH +++, il migliore che esiste in circolazione.
Grazie all’incitamento di questi simpaticissimi insetti ho corso alla media di 4,20 a km, un’andatura stratosferica per me. Non so ancora la mia posizione in classifica generale perché era una gara senza cip e ciop, ma se non sono arrivato tra i migliori poco ci manca. Sono stato premiato con due bottiglie di birra Halfenbarguerenes e me ne son tornato a casa.
Per evitare la famosa rotonda ho allungato un po’ la strada, ho preso la Novara – Vercelli - Gravellona Foce - Caresanablot -Novara e alle tre di notte sono arrivato a casa, ho parcheggiato, son salito le scale e mi son fatto la doccia. Mi son messo il pigiama e appena stavo per addormentarmi ho visto una zanzara che leggeva il mio libro sugli insetti posto sul comodino. Nel vedermi si è tolta gli occhiali e si è avvicinata a me. Pensavo volesse mordermi e invece piano piano, con estrema dolcezza, mi ha dato il bacio della buonanotte. Smak
Smak a tutti.
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Attilio Di Donato Gara: Gran Prix Podistico Città di Novara (03/05/2011) SCHEDA GARA |