Cari amici Orange,

La mia prima 13 km ad Orte è stata vissuta oltre che con la gioiosità della vostra compagnia e la solarità di una splendida domenica settembrina, con un’energia forte e particolare.

Inizio a correre la gara cercando di non spingere molto per conservare le energie fino al traguardo. Procedo bene lungo la strada sterrata e polverosa dei campi coltivati fino al km 6. Poi, inizio ad avere sete, progressivamente avverto bruciore alle labbra oramai secche e una leggera arsura che mi lega la gola. In quel momento penso all’amica Daniela. Lei ha sempre una bottiglietta da mezzo litro con sé e, sempre mi diceva : “vuoi bere? prendi, non l’ho toccata”. Quel piccolissimo sorso d’acqua di una piccola bottiglia divisa in due era per me la forza di un unione, pur percorrendo ovviamente autonomamente il nostro percorso.

Arrivata al km 7, la strada sterrata s’inerpica in un fitto bosco. Lascio alle mie spalle i campi assolati e deserti per addentrarmi da sola, in quel momento, nella frescura del nuovo percorso ombrato. Ma ciò non basta a farmi dimenticare l’arsura che, anzi, sento aumentare. Il fattore psicologico incide. So che dietro c’è qualche altro atleta ma la solitudine mi scoraggia.

Ho davanti ai miei occhi l’amica Daniela che mi tende la mano offrendomi un sorso della sua acqua. E’ un pensiero forte, che mi da calore e sostegno … poi… straordinariamente, questo mio pensiero si materializza, prende forma, prima in un rumore di ruote che scivolano lungo il sentiero pietroso e foglioso che stavo lasciando alle mie spalle, dopo, in una voce cordiale che mi chiede : “vuoi bere? prendi, non l’ho toccata…”.

Volgo lo sguardo alla mia destra e vedo un ciclista dalla maglietta rossa che mi tende la mano, offrendomi l’acqua della sua borraccia.

Bevo piccoli sorsi,, così come avrei fatto con la piccola bottiglietta di Daniela. Ringrazio. Il ciclista va via subito ma, quel gesto inaspettato e caldo non mi ha più fatto sentire la solitudine del percorso.

La vita mi stava accompagnando, anzi di più. Il ciclista dalla maglietta rossa ritorna e, al volo mi porge una bottiglietta d’acqua. “Prendi! Ti aiuterà.”

Incredibile! La bottiglietta di Daniela (Paciotti) tanto desiderata era ora nella mia mano. Quell’acqua ora, rinfrescava a piccoli sorsi, fino al traguardo, l’arsura delle mie labbra. A quel punto ho proseguito spedita, fino al km 13.

Rivedo il ciclista dalla maglietta rossa. E’ con un altro amico, mi accompagnano per un po’. Mi dicono che è quasi finita. Si allontanano poi con le loro belle bici. Li seguo con lo sguardo finchè non diventano due piccoli puntini che scompaiono dietro l’ultima curva.

Ed io sono quasi arrivata con dentro tanta energia, l’energia che solo il calore e la fiducia nella vita sa darti.

Grazie ciclista dalla maglietta rossa.

Tiziana Colamonico