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Finalmente una domenica di pieno sole e caldo ...
di Alessandro Todde, 26/05/2016

Finalmente una domenica di divertimento e distesione, oggi un gruppo nutrito di Orange si è cimentato nell'Etrurian Trail, gara dal fascino storico della Necropoli Etrusca della Banditaccia e che ci ha fatto tuffare nell'impervia natura che si estende da Tolfa fino a Ceri.
Solita sveglia impietosa che mi ricorda che oggi si corre, tempo di vestirmi ancora sonnecchiante e quando scendo ecco che ritrovo i miei consueti compagni di viaggio, Paolo ed Ombretta, il nostro solito viaggio di avvicinamento ricco di nuovi propositi, pensieri, ricordi e tanta voglia di goderci questa giornata.
Al nostro arrivo in Località Banditaccia, troviamo già il piazzale vivo e brulicante di runner tutti in trepida attesa, fra le macchine scorgiamo il banchetto del grande Sandro D'Alessandro che oggi si è reso disponibile per la raccolta e la distribuzione dei pettorali della Podistica Solidarietà.
Preso il pettorale ecco che veniamo sorpresi da un nutrito gruppo orange: Francesca Lippi, Paolo Sai, Domenico Nuzzi, Cristina Maurici, Domenico Bovi, Germana Bartolucci, Enrico Zuccarino, Alberto Sburlino, Roberta Ricci, Valter Santoni, Marco Novelli, Daniela Nami, Sandro Strappaveccia, Tiziana Malatesta, Francesco Crudo, Marco Fratini e non per ultimi, Fabio De Gregorio e la mitica Daniela Paciotti (che nonostante il dolore al piede) si accingono ad affrontare gli ultimi giorni di attesa per il Passatore.
Baci abbracci e tanti sorrisi, questo lo spirito orange che ci accompagna sempre, poi a ranghi ridotti riproponiamo la solita foto di rito.



Il clima trail è molto disteso e mi da la possibilità di incontrare tanti amici di gara e scambiare un saluto, poi come fosse un rito consolidato io e Paolo ci riscaldiamo, ci infiliamo attraverso la folla ed aspettiamo la partenza, nel mentre il nostro Rambo (al secolo Valter Santoni) coglie l'attimo per immortalare gli istanti che precedono lo start.
Poi finalmente dopo un breve count-down si parte, i primi metri sotto la fresca ombra dei pini danno la possibilità di prendere il ritmo e di cavalcare il gruppo, poi subito si esce allo scoperto, sotto un sole cocente attraversiamo il saliscendi dei campi (come in un ritorno al passato dell'adolescenza, quando i giochi venivano fatti in mezzo alla natura e non davanti ad un pc).
I primi tre km scorrono così veloci, zompettando come una gazzella, cercando gli spazi più idonei per sorpassare i concorrenti e sfruttando le salite per affondare il colpo su chi invece preferisce rallentare.
Poi eccoci al primo muro di giornata, un'allegra ed incessante scalata a piedi del bosco che sotto un sole cocente mettono a dura prova gambe e fiato, la prima parte correndo, la seconda in rigida fila indiana camminando, poi ecco che arriva la vetta, si ritorna a correre.
Il tracciato si snoda sinuoso attraverso un bosco poco fitto, poi si infila fra la boscaglia e ci proietta in discesa fra radici, sassi e sconnessioni del terreno, poi dopo tanto trottare ecco che si apre davanti a noi la vista sulla meravigliosa cascata che ci regala una fresca rugiada e ci impone l'attraversamento del ruscello sottostante, dove dopo un primo lieve tentennamento, decido per evitare scivoloni teatrali di inzuppare i piedi a mollo.
Un'acqua molto fresca che pervade le mie scarpe ma che riesce a dare il giusto refrigerio al mio corpo, pazienza se per un po' le mie scarpe faranno "ciaf ciaf" il rapido susseguirsi di saliscendi tecnici mi fa presto dimenticare la sensazione di umido ai piedi e mi fa concentrare sulla gara.
Oramai siamo addentrati nel bosco e la rapidità con cui sceglo gli appoggi in discesa mi garantisce un ritmo coerente con la mia attuale posizione, infatti c'è un susseguirsi di sorpassi con altri concorrenti a seconda del tratto che si affronta.

Poi, dopo l'ennesimo attraversamento del guado, una voce familiare attira la mia attenzione, "grande Todde!!!" volgo lo sguardo verso sinistra ed ecco che vedo il mitico Gianfranco Bartolini che piazzato su un costone di roccia è intento ad immortalare il passaggio dei concorrenti, alzo la mano lo saluto "grande Gianfranco!!!!" e sparisco attraverso la boscaglia.
Il terreno continua ad essere sinuoso, pieno di ostacoli ed imprevisti, ma oramai ho trovato il mio ritmo ideale, non sento più l'affanno e posso calibrare i miei appoggi, poi dopo una discesa quasi verticale ecco che l'esperienza mi suggerisce di porre massima attenzione.
Un nastro piazzato in modo un po' balordo sembrerebbe indicare di svoltare a destra, invece dopo un attimo di tentennamento capisco che la direzione giusta è l'opposta e senza più indugio svolto a sinistra.
Adesso lo scenario è mozzafiato, siamo confinati fra due colli, immersi nella natura e si odono solamente i nostri respiri, uscendo da questo splendido contesto e imboccando di nuovo la via dei campi mi accingo a coprire gli ultimi 5 km.
Le gambe sono un po' pesanti, ma comunque riescono a girare come necessario e così il ritmo, che era stato rallentato dai tratti in single track, può tornare velocizzarsi, non si smette di salire e scendere ma poi ecco che compare avanti il piazzale, oramai manca poco.
Gli ultimi due km sono sotto il sole a picco ma non sento la sofferenza, dopo aver usufruito della spinta gravitazionale della discesa, affronto l'ultima parte in salita, dietro di me l'affanno che si avvicina, accelero il passo, sempre di più e finalmente taglio il traguardo.
Ricevuta la mia medaglia e preso il primo ristoro, torno indietro e aspetto l'arrivo di Paolo che alla sua prima esperinza nei Trail, dopo aver perso tempo causa erronea interpretazione del gruppo in cui stava dell'indicazione che mi aveva quasi ingannato, sprinta e taglia il traguardo.
Il post gara è un momento di condivisione che ci concediamo tutti assieme, organizzando un autentico pic nic, fatto di sorrisi, di divertimento e voglia di stare bene assieme, dove a farla da padrone sono i dolci magistralmente cucinati da Germana, Alberto, Francesca, Domenico e Cristina, non c'è miglior modo di passare attimi assieme.




Gara: Etrurian Trail (22/05/2016)

SCHEDA GARA



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