Io non sono di Genova, ma vi ho vissuto molti anni prima di trasferirmi a Roma ed qui ho ancora la mamma e i miei suoceri.

Questo fine settimana avevo organizzato un incontro con loro e una mail mi comunica che c’è una mezza proprio a Genova, allora perché non riprovarci dopo la crisi sopravvenuta nella mezza di Rieti.

Ci penso molto prima di decidere. Alla fine venerdì decido, dico al presidente “vado a fare la mezza di Genova” e visto che lì abbiamo anche una degna rappresentante (Elena Ferro) che io non conosco, cercherò di incontrarla, la riconoscerò perché indosserà la mia stessa maglia.

Il giorno della gara infatti incontro Elena subito prima della partenza, abbiamo solo il tempo di augurarci un “in bocca al lupo” e via.

Io non capisco niente, le emozioni mi trascinano, ho un passo veloce per il mio ritmo di gara, subito si sale sulla sopraelevata e mi vengono in mente tutte le volte che l’ho percorsa con l’autovettura, di li si vede il porto antico è bellissimo, si arriva alla chiesa gotica dove ho vissuto tanti anni della mia giovinezza

La gara continua e vedo i primi, coloro che vinceranno, che tornano in senso contrario, li incito e lì capisco che forse questa volta non sta andando male, proseguo e torno indietro anch’io, arrivo a Corso Italia, inizia un circuito di due giri sulla bellissima passeggiata del lungomare.

La gara non è ancora finita, rivedo i più forti, i primi, e sembra che mi incoraggino da come corrono, mi dico “vai avanti e dai tutto quello che hai” mi affianco al compagno di squadra mi incito ancora, è una giornata meravigliosa, vado avanti, il mare, la gente, correre è una sensazione meravigliosa, finalmente taglio il traguardo e penso di aver vinto anch’io (non ho vinto la gara ma ho vinto una bellissima giornata con una partecipazione meravigliosa) in più mi sono migliorato nel tempo con un incoraggiamento nel finale della nostra bella rappresentante a Genova, Elena, che saluto volentieri tramite questo messaggio a presto, ciao.