Rome For Dialogue! di Daniela Paciotti, 08/05/2014
Daniela al primo km Ci sono gare che fai per divertimento, gare per competizione, gare per solidarietà, poi ci sono gare che, solo a pensarle, ti rendi conto di fare per sfidare te stesso.
Una di queste è la Rome for Dialogue, gara non ancora entrata nella routine degli atleti un po’ perché giovane e difficile, un po’ perché spesso in concomitanza con altre gare più facile e di inferiori chilometri.
A me questa gara piace molto anche se mette a dura prova le mie gambe e la mia testa, e spesso anche la mia pazienza per gli infiniti ciclisti che ti corrono accanto, a volte incitandoti, a volte prendendoti un po’ in giro, a volte, purtroppo, venendoti addosso, come è capitato al nostro Lamberto.
Ma il percorso, pur su strada, è bello; in alcuni momenti si ha l’impressione di correre in un mondo parzialmente abbandonato dalla civiltà, le salite spesso raggiungono il 10 -12 – 13 per cento di pendenza e affaticano cuore e gambe e anche per una come me che l’ha percorso praticamente quasi tutto di “marcia soft” (come la chiamo io) ha punti in cui mi sono chiesta “perché?”.
Poi all’improvviso ti trovi a correre su strade affiancata da un lato da olivi e dall’altro da vigneti, poche macchine isolate, qualche sorriso lanciato da un passante, sorpresa da un improvviso abbaiare che rompe il silenzio, una salita che non ti aspettavi, una discesa insperata per un breve cambio di appoggio, per poi riprendere con una salita che ti sembra infinita e che percorri a testa bassa per far passare prima il tempo e, ancora una volta, ti chiedi “perché?”
Il perché risiede nel significato che l’organizzatore, Gianfranco, ha voluto dare alla gara, cioè correre per il dialogo con e per la diversità che non è solo il colore della pelle, ma anche il pensiero, la cultura, lo spirito di solidarietà, l’importanza dell’umanità che muore solo se non accetta i cambiamenti e la diversità, ogni diversità… fino a alla diversità di corsa e cammino che ogni giorno, persone, semplicemente PERSONE, assumono nel loro percorso di vita.
Il perché risiede nell’appoggio che la Podistica ha voluto dare a questa gara, riconoscendola vicina ai suoi ideali di umanità e di solidarietà.
Il perché risiede nella capacità dell’essere ESSERE umano che ha permesso a tutti i partecipanti di completare il percorso assistiti nei ristori, con il sorriso dei volontari e degli addetti al traffico.
Che dire di più, io mi sono trovata il Presidente a farmi il tifo (e foto bellissime) alla partenza e addirittura in foto su un sito dei “Ciclisti di Tor Vergata”, come esempio di determinazione e di indomita lotta e resistenza.
Siamo così noi “atleti”, sono così io che la cara Anna Maria in foto fattami in Val d’Orcia mi ha paragonato ad Asterix, piccolo e determinato. Come Gianfranco Di Pretoro che ha fortemente voluto questa gara che, sinceramente, spero troverà negli anni sempre più estimatori, come merita.
Ricordo qui i tanti premiati, compreso il Primo Premio societario
Porcelli Stefano 1°PM,
Gianluca Corda 3°MM40,
Tavella Alessandro 2°MM45,
Nascimben Simone Pietro 2°MM50,
Fubelli Stefano 1° MM55,
Dessì Romano 1°MM60,
Carola Norcia 3° assoluta e 2°SF,
Calcagnile Alessia 2°MF40,
Delle Fratte Maria Rita 3°MF50,
Rodilos Ornella, 2°MF55,
Bruna Mazzoni 3°MF55,
Pesoli Giuseppina 1°MF60,
Paciotti Daniela 2°MF60,
E naturalmente un ringraziamento speciale per la nostra incredibile task force del prima, durante e dopo!
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Daniela Paciotti
un sorridente Antonello nel pregara Gara: Rome for Dialogue (04/05/2014) SCHEDA GARA |