da COSI' a COSI' di Roberto Lombardi, 21/10/2011
Dal resoconto al racconto...come una corsa può cambiare una vita.
LA MEZZA MARATONA DEI CASTELLI ROMANI DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA
Questo più che un resoconto è una lettera aperta ai miei compagni di corse, a cominciare dal mio amico-rivale Giovanni col quale scherziamo ad ogni arrivo.
Sono passati alcuni giorni, ma ancora il ricordo dei km corsi alle pendici dei Colli Albani non si è spento e per validi motivi.
Ogni corsa ha una sua caratteristica e ognuno la vive secondo i propri trascorsi, le proprie aspettative, i propri progetti. Per me correre nei luoghi della mia infanzia e adolescenza ha significato rivedere tutti i luoghi che hanno testimoniato i primi anni della mia vita. Senza entrare in dettagli biografici, c'è un po' di tutto. Spesso problemi di salute. E vedere gli stessi luoghi da una strada che si è percorso mille e mille volte, ma mai di corsa e in una gara e con tutti i simboli e significati che questo comporta è una seria sfida emotiva.
In altre parole, nel profondo sentivo di avere un pubblico, una giuria, un numero di persone che poteva individuarmi, giudicarmi, valutarmi: nomi e cognomi con cui ero realmente entrato in relazione nel passato, non un pubblico anonimo. Questo mi dava ansia.
Poi la corsa è cominciata, proprio sul ponte di Ariccia, un ponte che nel passato era famigerato come luogo di scelte irreversibili.
Ora invece era tempo di correre!
Il caratteristico suono di tante scarpe sull'asfalto mi faceva compagnia e, inutile dirlo, i primi cinque km li ho passati guardando ai lati della strada, solo per provare una miscela di sentimenti contrastanti. Al mio senso di orgoglio, appartenenza e determinazione, faceva da contraltare la realizzazione che tra le persone che ci stavano guardando c'erano miei coetanei che sembravano essere slittati verso la vecchiezza, l'abulia. Persone che non vedevo da anni mi sembravano anziani, persi in vite anonime, con gli occhi di chi vede i corridori come un altro tipo di uomini e donne. Sembrava stessero solo dicendo senza parlare “ma chi ve lo fa fare?”. Classico. Scena già vista.
Si è sviluppato in me un senso di lontananza. Soprattutto perché ben pochi incoraggiavano i runners, come invece succede in altre parti del mondo. Per esempio Bruxelles.
Il podismo, la cultura podistica deve ancora svilupparsi molto.
Ma stavolta questa vista si è trasformata in energia per le gambe.
Ad un certo punto ho smesso di guardare di fianco.
Ha vinto l'orgoglio, il piacere della corsa.
Il guazzabuglio dei ricordi l'ho lasciato alle spalle, davanti a me solo il traguardo e la voglia di correre, ancora, ancora, ancora....
I miei 21 km della Mezza Maratona dei Castelli Romani si sono snodati in angoli che conoscevo bene, ma visti con un altro occhio, insomma.
Sulle vicende passate ha trionfato la mia fiducia in un futuro di gioiosi incontri podistici.
All'arrivo sono stato fotografato, come tutti, dal nostro Presidente e amico Pino e mi sono reso conto di una grande differenza che da' un senso alla fototeca del nostro Club.
La fotografia che mi hanno fatto vicino al traguardo del “Corri per la Befana” dello scorso gennaio mostra un viso sofferente, stavolta, con il doppio dei km sulle gambe sto sorridendo!
Una ragione ci sarà...
Roberto Lombardi
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Roberto Lombardi Gara: Maratonina dei Castelli Romani (02/10/2011) SCHEDA GARA |