Passator cortese, re della strada, re della foresta ….. di Mauro Ugolini, 01/06/2012
Cari amici Orange,
son qui a raccontarvi la mia esperienza ai 100km del passatore perché se avete pazienza di arrivare sino alla fine del racconto capirete che è stata per me più che una gara podistica.
Il tutto è nato nel lontano Novembre dello scorso anno quando, dopo una breve chiacchierata con Romano Dessì decido con non pochi dubbi di iscrivermi alla gara.
Mesi di allenamento, gare scelte ad hoc, ripetuti post sul forum Orange in cui ho condiviso gli infiniti dubbi che mi passavano per la testa sino ad arrivare alla settimana ante gara, in cui oltre a rispettare un’alimentazione mirata e calibrata è iniziato l’attento studio del regolamento e del percorso.
Il Venerdì ante partenza durante la preparazione delle borse per i cambi l'incertezza ed i dubbi la facevano sovrani: " Cosa portare ? ", "Avrò preso tutto ? " ... Morale sono partito come se dovessi correre il giro del mondo anche perché le previsioni meteo davano pioggia nella prima parte della gara.
Sabato mattina ore 8, è arrivato il momento di partire alla volta di Firenze. Mi passano a prendere due amici (Luigi e Riccardo) dei quali uno è regolarmente iscritto alla gara mentre il secondo ci darà assistenza.
Arriviamo a Firenze dopo aver fatto una breve sosta per mangiare e subito andiamo a ritirare i pettorali. La gente è tanta, l’atmosfera è di festa nel caos riesco ad incontrare PietroPaolo Imperi e Tamara Arias.
Individuo i bus per lasciare le borse, incontro Giovanni Bretti, Romano Dessì e Daniel Peiffer, cerco di individuare gli altri Orange ma le persone sono tante.
Si scherza e si ride ora devo però trovare un angolino per cambiarmi. Nuovamente i dubbi mi assalgono, cosa indosso per i 32 km che mi separavano dal primo cambio ??
Decisioni prese, tento di rilassarmi (impresa praticamente inutile), foto sotto la statua del passatore, foto di gruppo, faccio due chiacchiere con Daniel, attendendo la partenza delle 15.
Alle 14.40 dico al mio amico (Luigi) : “ che si fà, andiamo verso la partenza ?”; Lui : “Si, andiamo”.
Goccia di sudore freddo, è arrivato il momento di capire se tanta fatica e tanta preparazione sono valsi a qualcosa.
Mi avvicino a Pit e Tamara, si parla del più e del meno, provo a scaricare la tensione.
Eccoci …. dopo un breve " … In bocca al lupo , ci vediamo dopo … "
-3,-2,-1 ... PARTENZA !!, è iniziata la 40 esima edizione dei 100 km del passatore, 2200 persone si muovono all'unisono.
Parto, fa molto caldo, ma la strada scorre e presto arriva il primo punto di ristoro dove prendo acqua; ho percorso qualche chilometro insieme a Pit e Tamara, ma li ho già persi sono più veloci di me.
È tutta una festa, la gente ai bordi della strada applaude, le mamme spiegano ai bimbi cosa stanno combinando tutti questi folli in calzoncini, i bimbi ci incitano, i paesaggi delle colline fuori Firenze sono splendidi, non piove come previsto e questo è un grande sollievo.
Continuo a correre tenendo sempre l'occhio sul Gps che segna km e velocità... devo stare attento a non esagerare ho ancora tanta energia, ma i km sono molti. Ho l'Ipod in tasca, non lo prendo, ho piacere nello scambiare due parole con gli altri e così conosco Giuseppe e Patrizia che saranno miei compagni di viaggio quasi sino alla fine.
Arrivo in anticipo su quanto previsto a Borgo San Lorenzo (Km31,50), primo cambio di abiti la cosa mi rincuora. Mangio qualche biscotto cambio la maglietta bagnata e riparto, ma nel caos perdo Giuseppe e Patrizia ... vabbé andiamo avanti.
Continuo la corsa, inizia la parte in salita ...ritrovo i miei compagni di viaggio ... aumenta la pendenza della salita e si va verso l'imbrunire, la meta ora è il km 48.
Ormai abbiamo raggiunto una pendenza sulla quale non riesco più a correre e l'aria inizia ad essere fredda, inizio a marciare ed indosso una gilet antivento che ho portato con me. Non si è mai soli la gente che avanza a tutte le andature è tanta, si scambi qualche parola, le persone ai bordi della strada ti incoraggiano, ed io sono sempre insieme a Giuseppe e Patrizia che purtroppo inizia ad avere problemi, ha probabilmente sbagliato scarpe le dita dei suoi piedi sanguinano, ma è determinata ad andare avanti e dice che si farà medicare dal punto medico al 48 km in cima alla montagna.
Finalmente si arriva al km 48 metà gara (sono quasi le 22), è uno stop importante c'è tanta gente e tanto caos.
Entriamo in una tenda, ognuno prende la propria borsa. Mi cambio, metto le maniche lunghe e una giacca sto tremando dal freddo, prendo una luce da fronte e le strisce catarifrangenti. Provo a cambiare anche i calzini, ma già so che si sta formando una brutta vescica sotto la pianta del piede. Tolgo il calzino, metto la vasellina sul piede, ho una strana sensazione le cuciture dei calzini puliti mi danno fastidio .... Vabbè, squadra che vince non si cambia! Rimettiamo i vecchi e ripartiamo !!
Esco dalla tenda, poso la borsa e cerco i miei amici. Eccoli ! Patrizia si è fatta medicare dagli infermieri, sta meglio. Ho freddo, mangiamo rapidamente al punto di ristoro, bevo del té caldo, si riparte. Ora ci aspettano 15 km di discesa, è piacevole so però che se non ti sai controllare distruggi le ginocchia, devo stare attento.
Si va, ormai è buio completo, ognuno di noi ha delle luci sembriamo tanti fantasmi nella notte, ma i rumori del bosco ed i paesaggi che si vedono al chiaror di luna sono splendidi. Mi dico : “Vai Mauro hai superato la metà gara e di forze ne hai ancora molte”.
Km 50, Km 55, km 60, Km 65 ....
Stiamo tenendo un buon passo, è l'una di notte in pieno orario per passare al punto di controllo di Marradi.
Passo il check, mangio al ristoro e cerco il bus con la mia borsa per cambiarmi, ma non lo vedo.
“ Scusi, il bus con le borse ?”
“ Deve ancora arrivare, non so dirle quando”
Orrore, ricordo solo ora che la finestra oraria per il cambio a Marradi è dalle 3 in poi. Ho freddo, ma non posso attendere due ore per il cambio non riuscirei più a partire. Giuseppe mi presta un gilet antivento che ha nel marsupio, decido di ripartire.
Km 70 ... avanziamo si corre il più possibile in piano e discesa, le salite si marciano. Sento squillare il cellulare, è Pit che vuole sapere come e dove sono. Sono felice di sentire una voce amica, loro sono 10 km avanti e tutto procede per il meglio.
km 75 ... si parla sempre meno, ogni tanto incontriamo qualcuno e si scambiano due parole ci si accerta che tutto sia ok. A Patrizia hanno ripreso a sanguinare le dita, ha con se un anti dolorifico, decide di prenderlo, il dolore è tanto.
Km 80, km 85 ... Ormai Patrizia inizia a zoppicare. Guardo il Gps percorriamo 1 Km ogni 11 minuti, mi faccio due conti...a quell'andatura non posso andare avanti sarebbero ancora troppo ore sono le 4 passate e sento che la crisi non è lontana. Velocizzo il passo, provo a correre nella speranza che i miei compagni di viaggio mi seguano, ma dopo poco realizzo che senza accorgermi ho distanziato di parecchio i miei due amici. Non posso tornare indietro sono stanco ed ormai la vescica sotto il piede fa parecchio male.
Km 90 … Continuo a correre e supero gente che cammina, ormai albeggia .... Penso : " mancano meno di 10km, gambe non mi mollate proprio ora ".
Km 93, 94, 95 ... come da accordi chiamo il mio amico che deve venire a prendermi avvertendolo che entro una mezz'ora dovrei essere al traguardo.
I Gps si sono scaricati, per capire quanto sto andando ho la segnaletica della gara e faccio riferimento ai cartelli stradali.
km 99 ... Mi dico : “dai Mauro è l'ultimo, gambe non mi mollate ora!!”
Vedo arrivare un tratto in lieve salita. Non riesco a correre inizio a camminare, ma ormai sono nel centro storico di Faenza il traguardo deve essere vicino, ci sono persone con la medaglia al collo.
Uno di loro : " ...dai che mancano 300 mt non mollare !!! "
Trovo le ultime forze, il traguardo lo devo passare correndo !
Vado, a pochi metri prima dell'arco di arrivo supero un podista palesemente provato... passo sotto l'arco ...... 15 h 36minuti !!!
Mi serve qualche secondo per capire che è finita, il Passator Cortese mi ha ceduto il passo.
Mi vengono le lacrime, l'adrenalina è tanta la felicità ancor di più.
Ci sono riuscito, 100Km.
Avanzo, mi mettono la medaglia al collo e mi dicono bravo.
Sono seduto, ma la mia testa sta ancora correndo... penso ai km, ai miei due amici che ho lasciato lungo la strada chissà a che punto sono … wow che esperienza.
Voglio chiudere questo racconto ringraziando la grande famiglia Podistica Solidarietà che ci coccola in tutte le nostre imprese; tutti gli amici Orangeche mi hanno aiutato, quando nelle giornate in cui i dubbi erano tanti hanno pazientemente risposto a tutte le mie domande dandomi utilissimi consigli,
ma un ringraziamento speciale va a mia moglie MariaTeresa che in questi mesi ha sopportato i continui allenamenti a tutte le ore, le sveglie alle 5 del mattino , le domeniche in cui tornavo stravolto. Grazie per avermi dato coraggio ed aver creduto in me.
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Mauro Ugolini Gara: 100 Km del Passatore (26/05/2012) SCHEDA GARA |