...... era il gioco di casa da un po' di tempo, complici alcuni non esperti di atletica che avevano cosi frainteso la gara.

E per me lo è stato sul serio una "Amatrice Col-figlio". Iniziata una gita di famiglia, con pranzo in trattoria e immancabile amatriciana.

Poi l'atmosfera di gara. Ritrovo con gli altri 10 orange al parcheggio di Amatrice e l'organizzazione per portare le macchine all'arrivo.

Ed eccoci tutti pronti: il pres e Attilio di Donato in veste di spettatore, Sergio Paris, Giuseppe Coccia senior, Patrizia Santarelli e Natale Bortoloni, Angelo Dominici, Romano Dessi e la sottoscritta, Maurizio Ragozzinoi e Giuseppe Sulpizi.

Si parte, giro dentro Amatrice e la piacevole opportunità dei top runner che escono da una strada laterale per uscire da Amatrice. "Una volta tanto vedo la testa della gara!" commenta Angelo.

Poi prendiamo la strada per Configno, con la vallata e i monti che sembrano fare il possibile per alleviare la salita e soprattutto il caldo. Lungo la strada, agli incroci, la presenza inconsueta del pubblico! Ci applaudono, grandi incoraggiamenti soprattutto alle donne con "Brava signo'". C'è anche qualcuno con la borsa frigo che ci offre una bottiglietta!

Inizia la discesa leggera. Per terra, ben indicati, i km. Appare "meno mille metri", quindi "meno 500 metri", piccola gradita attenzione.

Fin qui tutto come previsto. Ma al mio arrivo, la profezia si compie. Ultima curva, appaiono Maurilio con Andrea sorridenti e incoraggianti. Mio figlio Alex mi dice "mamma vengo con te" e attacca a corrermi vicino in velocita'. "Andiamo cosi' mamma". Una ragazza mi supera, Alex mi incoraggia a riprenderla e arrivo prima di lei. Il mio tempo non è stato granchè, ma posso dire di avere provato la gioia di fare la Amatrice con-figlio!

Allora, ecco una proposta: il prossimo anno portiamoci gli Arancini al traguardo! C'è il prato, i gazebo, il cocomero per tutti e come scoprirà poi Patrizia, tutto finisce con una festa danzante!