Agli amici della Podistica Solidarietà di Marco Perrone Capano, 27/02/2007
Due righe di getto, forse inutili o forse no, per riflettere sul podista dell’Atletica Velletri morto durante la Roma Ostia.
Il mio pensiero è andato subito all’amico mai dimenticato Catello.
Stesse circostanze – la gara - ma soccorsi, sembra, tempestivi. Non è bastato purtroppo e ora siamo qui a ricordare qualcuno che non c’è più.
Però mi viene da dire una parola diversa: umiltà.
Umiltà davanti alla morte, testa bassa davanti a qualcosa che ci viene regalata e spesso consideriamo dovuta, nostra; la vita.
Ho visto corridori spingere, anche troppo, sulle lunghe salite della gara.
Ho sentito respiri che parevano rantoli, ho visto facce stravolte di fatica già al 3° o al 4° km.
Ho sentito insulti verso quelli che rallentano un attimo per bere con calma.
Ho pensato, da modestissimo podista dilettante quale mi considero, che bisogna avere più umiltà.
L’umiltà di capire, ascoltando i messaggi del cuore e della mente, quando bisogna rallentare oppure fermarsi del tutto. A me è capitato alla Maratona di Roma ‘06. Non ero preparato, sono partito lo stesso e quando al 25° il primo crampo serio ha bussato alle mie gambe mi sono fermato. Ho tradito l’unica regola che mi ero dato quando cominciai a correre: il ritiro non è previsto, ne ammesso.
Ho abbassato la testa; una grande lezione di umiltà.
Non voglio essere ricordato: voglio invece poter ricordare e raccontare (mi accorgo di farlo sempre più spesso ultimamente) le tantissime ore passate in compagnia delle persone che stimo e che amo, con le quali condivido l’impegno della corsa, della solidarietà, del lavoro insomma della vita.
| Gara: Roma Ostia Half Marathon (25/02/2007) SCHEDA GARA |