Che ci fa un Orange nel Wisconsin?? di Fabio Farabullini, 02/12/2013
Sono sicuro che a tutti noi podisti prima o poi è capitato di chiedersi o sentirsi chiedere “ma perché tutta questa fatica? Chi te lo fa fare?”. Le risposte più frequenti che ricordo sono “fà bene al mio fisico” (i podisti più salutisti o i più confusi?), “mi distraggo e per qualche ora non penso agli affanni quotidiani” (i più stressati o i più fuggitivi?), “posso fare attività sportiva senza vincoli di orari e luoghi, basta un paio di scarpe” (i più indipendenti o i più solitari?), “mi permette di vedere fino a dove posso arrivare, qual’è il mio limite” (i più agonistici o i più sportivamente avventurosi?); “mi consente di dare anche un piccolo aiuto a chi ha bisogno” (podista orange.).
Come sapete (altrimenti non stareste leggendo questo testo) ho recentemente corso una maratona negli Stati Uniti, maratona che non è tra quelle “classiche”, una di quelle che quando dici “sono in partenza per gli Stati Uniti per una maratona” chi ti sta di fronte ti chiede “Quale maratona farai? New York? Boston? Chicago?”.
Allora, perché Madison in Wisconsin e come ci sei finito lì? Sono molto legato a Madison. Alcuni anni fa ho passato sei fantastici mesi a Madison per motivi di studio, fantastici non solo per lo studio ma anche perché lì ho avuto la fortuna di conoscere delle persone bellissime.
Ho voluto correre questa maratona perché adesso a Madison sono ancora più legato per via del fatto che mia figlia sta studiando lì. Questa volta correre non è stato “perché mi fa star meglio”, “mi distrae”, “mi permette di vedere il mio limite” ecc. ma per qualcos’altro.
Quella che potrebbe sembrare una “classica” mattinata di podismo spensierato, è stata in realtà una mattinata speciale. Momenti di fatica, di tenacia e di soddisfazione da condividere con qualcuno a cui sei fortemente legato ma con un cordone molto lungo; riprendersi almeno per qualche ora quella quotidianità lontana. Questa volta non è la corsa che “ruba” tempo agli affetti ma è la corsa che ti “avvicina” agli affetti.
Grazie al podismo ma, soprattutto, grazie alla Podistica Solidarietà e alla sua gente che mi hanno dato i giusti stimoli per ardire prima e vivere poi questa impagabile esperienza.
Ripago (forse) gli amici orange podisti della pazienza che hanno avuto finora con qualche curiosità sulla gara. Percorso bello, giornata di splendido sole, piuttosto freddina (alla partenza non più di 2-3 gradi).
Guardando l’altimetria mi aspettavo una prima parte impegnativa con alcuni strappetti che credo di aver gestito abbastanza bene, pensavo che la seconda parte fosse più agevole invece ho sofferto alcuni lievi saliscendi (dopo 30-35 km non sottovalutare qualsiasi dislivello!). Logistica buona, ristori ogni 2-3 km e ogni genere di conforto all’arrivo. Gente festante lungo il percorso e nessun automobilista inferocito che inveiva contro i corridori. Breve momento di disorientamento alla partenza per capire in quale punto della griglia di partenza dovevo mettermi: le indicazioni erano in miglia e non in chilometri! Fatti due calcoletti sono entrato nel punto giusto.
Fabio
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Fabio Farabullini Gara: Maratona di Madison (01/12/2013) SCHEDA GARA |