Chi la dura la vince! di Antonio Belardinilli, 08/05/2011
Antonio Belardinilli Già da inizio anno avevo deciso di partecipare a questa gara perché sapevo della grande organizzazione data anche dal fatto che è l’ecomaratona più antica d’Italia.
Dunque siamo arrivati all’8 maggio. Sveglia di buon mattino alle ore 4.45 (mi piace fare con calma) una colazione come faccio sempre prima delle gara con thè e 2 fatte biscottate con marmellata (si solo 2 fette).
Alle ore 7.20 sono già a Collelongo con una temperatura molto fresca forse 6-7 gradi. Poco dopo arrivano anche gli altri orange per l’esattezza: Pietro Cirilli, Elio Dominici, Franco Piccioni, Francesco Proietti e Luigi Valeri (ordine alfabetico).
Breve riscaldamento qualche esercizio di stretching ed alle 8.30 in punto si parte.
I primi 10-12 Km sono come piace a me con fondo regolare e salite non proibitive tant’è che nonostante avessi deciso di andare abbastanza piano mi ritrovo tra i primi 20 senza faticare molto.
Dal 15° Km però le cose cambiano e cambiano in peggio. La salita diventa un’arrampicata tipo Sky Race e per mettere una ciliegina sulla torta sento un dolore fitto all’altezza del femorale destro che mi gela completamente. Inizio a camminare (al 20-25% di pendenza è l’unica cosa da fare) ma il dolore continua. Nel frattempo mi supera Franco che devo dire è veramente bravo in simili percorsi.
Arrivato al 20° Km decido di ritirami. Mi fermo chiamo l’assistente e comunico lui la mia decisione con grande amarezza ma avevo veramente paura di farmi male e pensando che mancavano altri 22 Km forse era meglio fermarsi. Ma il destino ha voluto il contrario probabilmente perché in 102 gare non mi sono mai ritirato.
Il tizio al quale avevo comunicato la mia intenzione di terminare li la gara mi fa notare che dopo circa 2 Km ci sarebbe stato il ristoro ed era meglio andare li per fermarsi. Gli do retta e riparto dopo un paio di minuti andando su per il monte in un sentiero immerso completamente nel bosco. Mentre ammiro una così rara bellezza giungo al ristoro.
A questo punto però in me scatta qualcosa e decido di non fermarmi più. Mangio qualcosa di solido, prendo un’Aulin che porto sempre con me in queste gare e vado avanti.
Si corre bene per altri 10 Km. Al ristoro faccio il pieno di coca cola che metto anche nella borraccetta che portavo con me mentre il dolore sembra essere scomparso. Si giunge al 33° Km dove inizia la vera odissea. Tutto percorso in salita molto ripida con sassi da tutte le parti che rendevano difficile anche camminare e questo per un paio di Km prima di scollinare ed affrontare la tanto desiderata discesa.
Ma i guai non erano finiti! La discesa era peggio della salita e se non stavi attendo a dove mettevi i piedi arrivavi a valle rotolando sulle pietre per cui decido di CAMMINARE.
Finalmente si torna verso il bosco dove avevo avvertito il fastidio alla gamba ma questa volta mancano 5 Km di cui gli ultimi 3 corribili come piace a me.
Nei tornanti vedo 2 corridori a circa 5-600 metri accelero tanto che il parziale negli ultimi 3 Km sarà di 11’20’’ li supero di netto per arrivare al 42° Km che per tutte le maratone significa fare altri 200 metri. Ma qui NO! Ce ne sono altri mille! Si un altro Km (???) Giungo finalmente al traguardo in 32° Posizione e prendo la meritata medaglia che per me significa: NON MOLLARE MAI!
Al termine l’organizzazione ci ha regalato il pranzo, moooolto gradito!
Un ringraziamento a tutti gli amici orange che hanno corso con me in questa dura gara!
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Antonio Belardinilli
Antonio Belardinilli e la meritata medaglia Gara: Ecomaratona dei Marsi (08/05/2011) SCHEDA GARA |