La Mia Prima Maratona!!! di Maria Adelaide Frabotta, 21/11/2013
Alcuni orange a Valencia “Se vuoi goderti una vera esperienza, corri una maratona”,
ha scritto il grande runner Zatopek.
E’ proprio così: alla soglia dei 60 anni compiuti decido dunque di preparare la mia prima maratona.
Quando a giugno avevo iniziato a intensificare gli allenamenti avevo timore di parlarne; la mia carrozzeria è una 500 di altri tempi, pensavo. E’ una vera scommessa: solo tre anni al mio attivo di podista. Però la Scuola di Podistica e Solidarietà, alla quale mi ero rivolta nel 2011, mi aveva già, senza esserne così consapevole, affidato il compito di portare risultati alla Società e condividere con tanti altri come me la gioia di divertirsi correndo assieme.
Il primo timido risultato infatti era arrivato grazie ai miei colleghi oranges:Villa Pamphjli, una 8 km corsa con la convinzione di ritirarmi a 5 km ma portata a termine solo grazie agli incoraggiamenti presso il traguardo.
Chiedo dunque a metà luglio un programma di preparazione a Fulvio Di Benedetto. Le maratone di autunno sono le migliori ma il caldo dell’estate incombe per lavorarci sopra. Ce la farò ad arrivare al lunghissimo? Si cerca, come il passo, di mantenersi costanti con le proprie convinzioni, ma per una neofita come me non era facile altalenare l’esaltazione con lo scoraggiamento.
La vera esperienza viene caldamente incoraggiata da angeli custodi: zì Daniela, vero valore aggiunto per ogni runner, Giuseppina Madonna, atleta costantemente positiva e determinata.
Si fa il giro di Bracciano: sono 34 km. Fatico con il mal di schiena ma verifico la tenuta dei Km ed il ritmo costante del passo. Non si torna indietro; mi preparo così all’evento di Valencia, maratona del 17 novembre.
Alleno la mia testa a percorrere 42 Km: garmin solo per il kilometraggio, obiettivo di arrivare nel tempo limite delle 6 ore. Gli 11 consigli per la maratona, pubblicati sul sito di Podistica, sono per me il vademecum e li seguo come una scolaretta.
Il grande giorno: tempo perfetto e l’altro angelo custode, mio marito Lamberto, cambia la griglia per accompagnarmi al battesimo della podista neofita. Via!
Ovviamente mi sorpassano ma parto piano, controllo la mia respirazione per faticare meno. Decido anche di guardarmi attorno per considerare questa corsa una occasione di divertimento: viali ampi, verdi, luminosi, davanti al mare, tutti rigorosamente piani, con bar stracolmi ed avventori che plaudono al tuo passaggio.
Mi sento incredibilmente agile e leggera, come se per me correre era stato da sempre l’esercizio più facile e naturale della mia vita. La città ci accoglie in modo indescrivibile: gente comune, bande musicali, vigili del fuoco, vigili urbani, tutti tifosi di te che non sei nessuno. “Alè Campiona” mi gridano e capisco quanto è importante per la mia psiche. Ogni banda musicale mi segna il passo da mantenere in corsa.
Risparmio le energie in attesa del 30 km che per me è quello della verità. Il passo si alterna nell’intensità: benedette ripetute e fartlek tanto caldeggiate da Pino e Fulvio alla scuola di Caracalla!
Ma al 40 Km salta ogni schema: in questo momento di estrema sofferenza ai piedi capisci davvero che cosa è correre una maratona, vuoi solo arrivare e non mollare. I mesi preparati in allenamento ti passano nella mente come un film.
Sulla passerella finale del traguardo corre il pensiero al Presidente e Fulvio che hanno messo tre anni fa in movimento le mie gambe: 5.44.43, real time 5.41.33. Adesso sì posso andare a riposarmi: onore e stima per ogni best time dei primi ma tanta gioia per una vittoria sudata da noi ultimi!
Adelaide
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Maria Adelaide Frabotta
Lamberto, Daniela, Giuseppina e Adelaide Gara: Maratona di Valencia (17/11/2013) SCHEDA GARA |