Cronaca di un giorno di ordinaria follia. di Germana Bartolucci, 22/09/2013
Germana, Fabio, Luca, Fabio e Francesco!! Ci siamo.
La tanto attesa corsa piu folle dell’anno è arrivata. Perche follia è certamente la parola giusta per descrivere questa singolare competizione. Ma l’aspetto positivo della follia, quella sana, quella che ti permette di affrontare la vita anche giocando.
Stiamo parlando della Fisherman’s strongman run, alla sua seconda edizione italiana. (Si tratta di una competizione nata nel 2007 in Germania per poi estendersi ad altri paesi europei.)
Prima di entrare nei dettagli, ovvero nell’anima che muove questa gara, uno spazio a parte lo merita la cittadina che ha ospitato per il secondo anno consecutivo, percorso ed atleti, ovvero Rovereto.
E non è un caso che la manifestazione si svolga proprio nel giorno in cui si celebra la Giornata Internazionale della Pace (istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1981 allo scopo di rafforzare gli ideali di pace tra tutte le nazioni e i popoli).
Rovereto, la "città della quercia" è nota per essere stata una delle zone più coinvolte durante la prima guerra mondiale.
Se Goethe disse che la bellezza è negli occhi di chi guarda, lo scenario, da sogno, fa la sua parte. La cittadina vive adagiata tra colline e vigneti, al centro della Valle dell’Adige, immersa nel meraviglioso paesaggio delle maestose dolomiti. Ospita uno dei più grandi musei di arte contemporanea d'Italia, il Mart, che ieri ha visto sfilare al via migliaia di atleti. Grazie alla presenza della Campana della Pace è, da molti anni, Città della Pace e dello Sport.
È difficile spiegare a parole cos'è la StrongmanRun senza rischiare di essere fraintesi. I virtuosi delle competizioni sportive possono catalogarla frettolosamente come un evento goliardico. In realtà si tratta di una prova che richiede grandi abilità fisiche e chi si getta nella mischia e nel fango per affrontare questa gara almeno una volta, ne rimane sorprendentemente coinvolto ed emozionato.
Gli ingredienti: prendi un gruppo di amici, un po' di follia, quella meravigliosa sana condivisione che rende tutto così unico, la voglia di ridere e di divertirsi, quel sano spirito che porta a mettersi alla prova.
E quella passione che ti porta ovunque, anche a saltare tra balle di fieno, duettare con distese di pneumatici, risalire montagne sabbiose e riscenderne dall'altra parte usando terra e fango come uno scivolo, per poi trovarsi ad attraversare una piscina piena di schiuma, e... Il piatto è servito! E qui non contano tempo e classifica. Conta arrivare fino alla fine, in una singolare sfida con se stessi, prima ancora che con gli ostacoli. Conta aiutarsi per superare insieme gli ostacoli.
Certo, a proposito di sfide e solidarietà, non potevano mancare i rappresentanti orange. Una "manciata" rispetto ai soliti numeri (incredibili) di partecipazione agli eventi podistici. Ma sufficiente quella "sporca dozzina" o poco più, (fango ed acqua non hanno risparmiato nessuno), perché quei pochi cuori, rappresentassero quello grande, unico della Podistica.
Certo è che oltre alle doti fisiche anche la creatività e la fantasia non sono mancati, anzi diciamolo, è uno degli ingredienti fondamentali di questo evento. Allora succede di ritrovarsi a correre con la famiglia Addams al completo, con tanto di bara al seguito. Se poi ti sembra di aver visto tra gli atleti anche Bart Simpson o Fred Flinston, o un gruppo di ballerini in tutù, o antichi romani, od una piccola mandria di mucche camminare su due piedi, o suore podiste, Forrest Gump... Insomma non stai sognando... È tutto "normale"! La sensazione è quella di essere proiettati nel piu gioioso dei carnevali, di quelli senza tempo, una "Babele" di colori ed estro, dove ce n'è davvero per tutti i gusti!
Le caratteristiche della competizione sono quelle di una sfida fisica e mentale lungo un percorso arduo di 19 km (distribuiti su due giri da 9,5 km) su terreno misto di asfalto e sterrato, sul quale sono distribuiti i 13 ostacoli, il tutto immerso nel suggestivo paesaggio trentino.
Ecco quindi i 5000 partecipanti trovarsi tra le tormentate acque del fiume Leno, e le tortuose salite ai colli della “città della quercia”. E poi ancora gli ostacoli artificiali “classici”, come il muro di container con le balle di fieno da scalare, la distesa di pneumatici, il passaggio “strisciato” al buio sotto un telone, la nuotata in piscina. Insomma, un bel da fare! La gara si estende poi fino al centro urbano, toccando alcuni punti significativi della città.
Un viaggio tra sport e storia.
E un plauso lo merita senz’altro l’accoglienza dei cittadini, accorsi in molti a sostenere ed incitare tutti gli atleti, durante gran parte del percorso!
(Oltre al divertimento, non va dimenticato l’aspetto solidale: ad affiancare la corsa, per il secondo anno, c'è infatti OXFAM Italia (www.oxfamitalia.org), associazione umanitaria, che si batte per le ingiustizie e la povertà nel mondo. Perché quello tra sport e solidarietà è un binomio ormai ricorrente).
La giornata scivola via tra le goliardiche fatiche, le membra stanche, i vestiti ancora bagnati, con tanto di terra, fango e fieno al seguito. Ci si ritrova a ripercorrere con parole e sensazioni l'incredibile avventura appena vissuta, i volti sono stanchi, ma gli occhi sono accesi dall'emozione.
Non è ancora finita. Una lauta cena a base di polenta, carne, strangolapreti, scamorza ed altro ancora ci attende, a compensare degnamente le dure fatiche della giornata. Di certo, se quei tredici ostacoli e l'arduo percorso non sono riusciti a piegarci... Del suo meglio quella sera l'ha fatto la profumata grappa trentina!
Mi viene in mente una citazione:
"Le migliori imprese non si compiono da sobri". Ma l'ingrediente non è certo la grappa, ma quella che è la più potente e naturale delle "droghe": la corsa. Ed il motore, quello fondamentale, che viaggia al massimo dei giri e non si guasta mai, è quello meraviglioso della condivisione...
Un grazie di cuore ai miei compagni di viaggio!
Germana
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Germana Bartolucci Gara: Fisherman’s Friend Strongmanrun (21/09/2013) SCHEDA GARA |