Nella città l'inferno! Nella città il dolore di Romano Dessì, 01/06/2012
... all'uscita dal carcere si apprezza molto il senso di libertà ... Cari amici solidali,
aveva ragione Anna Magnani, nel film l'Onorevole Angelina, nel dire che "bisognerebbe che ognuno di noi facesse un periodo di galera, come il servizio militare."
Così da capire che cosa sia la libertà, a Rebibbia, dove il dolore si taglia con il coltello, si è svolto il vivicittà.
In quella città, dove la libertà se la sognano di notte, e, forse la dignità di ogni individuo viene calpestata. Durante la gara passando davanti a quegli edifici sentivi voci che ti incitavano, ti sfottevano ed altro.
Ma io sentivo le voci di chi ci invidiava, perché non poteva essere con noi per partecipare a quella festa, che era una corsa su di un prato arroventato dal sole.
Ho sentito le voci di chi sta pagando il suo debito con la giustizia, molte di quelle voci non erano del nostro paese, voci e non volti, perché dietro quelle grate potevi solo intuire quale volto ci stava dietro.
Nelle voci sentivi la loro frustazione, sentivi la loro ansia, fino a farti sentire in colpa, per quello che non riuscivi a dare. A dare quel pur piccolo anelito di libertà, che loro agognano da tanto tempo.
Per noi il tempo passa molto velocemente, ma per loro una loro giornata è come due delle nostre. Alla fine all'uscita dal carcere ho apprezzato molto quel senso di libertà, ma, come diceva Nannarella "bisognerebbe che ognuno di noi facesse un periodo di galera, come il servizio militare.
Con questo vi saluto il vostro marciatore Romano
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Romano Dessì
Voci senza volti ... Gara: Vivicittà nel Carcere di Rebibbia (25/05/2012) SCHEDA GARA |