Campionati Italiani di triathlon sulla distanza Ironman di Fabrizio Terrinoni, 21/11/2008
Fabrizio Terrinoni sul podio Anche quest’anno i Campionati Italiani di triathlon sulla distanza Ironman si sono svolti all’Isola d’Elba, pure perché l’Elbaman, così si chiama la gara, è l’unica in Italia che si corre appunto sui 3,8 km di nuoto, 180 km di ciclismo e 42,2 km di corsa.
L’avventura è iniziata nel migliore dei modi, perché il tradizionale pasta party del venerdì sera ha avuto luogo nel ristorante “Da Gianni” che ci ha preparato tonnellate di orecchiette fatte in casa che ancora me le sogno, nonostante ne abbia mangiate a sufficienza per stare bene per un annetto! Senza menzionare i cesti di biscottini secchi che a fine cena ho appozzato in diversi bicchieri di un vino rosso dolce ed aromatico.
La domenica della gara è cominciata invece con tre sedute ravvicinate al bagno, grazie ai problemi intestinali insorti il venerdì e causati dall’antibiotico che avevo iniziato a prendere dal giovedì mattina per contrastare un maledetto mal di gola dell’ultima ora che rischiava di farmi saltare del tutto la gara. Lo so che qualcuno potrebbe pensare: “Ma come, prima te sfondi e poi te lamenti e dai la colpa all’antibiotico”, ma i problemi erano iniziati prima, quell’antibiotico mi ero dimenticato che mi fa sempre quest’ effetto. Allora lo stesso dirà: “Ma come, c’hai già lo squaraus e te magni tutta quella robba?” … e vabbe’, così non la finiamo più!
Per cui sono partito per il nuoto bello leggero e il primo dei due giri da 1.900 m è filato via liscio come l’olio, grazie anche ad un percorso ben segnalato e ad un mare calmo e cristallino. Durante il secondo invece è sbucato dal nulla un concorrente alla deriva incontrollata che con abilità da prestidigitatore in una frazione di secondo mi ha sfilato la mascherina da nuoto e me l’ha buttata sott’acqua … ancora non riesco a capire come abbia fatto! Mentre il mio aggressore si dileguava rapido verso la Corsica, io mi sono buttato sott’acqua ad occhi aperti e sono riuscito a scorgere a malapena la sagoma della mascherina che lentamente ma inesorabilmente si inabissava, guardandomi con lo stesso incredulo stupore per quanto accaduto con il quale io guardavo lei … ma fortunatamente sono riuscito a prenderla, e non è stato facile con la muta che ti riporta a galla, e mentre sgambettavo per rimetterla mi sono partiti pure due crampi ai bicipiti femorali! Il resto della frazione natatoria lo ricorderò per l’acqua che entrava nella mascherina a causa dell’elastico ormai allentato e per i crampi intermittenti alle gambe.
Il percorso ciclistico era lo stesso dell’anno scorso, bellissimo ma senza un metro per respirare, e sarà forse per l’antibiotico ed i suoi sgradevoli effetti secondari, ma ho fatto anche lo stesso schifosissimo tempo dell’anno scorso, con un calo netto nel terzo giro … e pensare che nell’ultima settimana di agosto m’ero fatto un giorno il Mortirolo, un altro il Gavia dai due versanti di seguito, un altro ancora Stelvio, Foscagno etc. etc. … ma a ‘sto punto non era meglio che me ne stavo a panza all’aria a prende il sole? Per di più al termine della frazione mi hanno pure mandato dalla parte opposta rispetto a quella dell’ingresso in zona cambio, per cui sono dovuto tornare indietro facendo notare ai giudici che 180 km mi erano bastati e che quel piccolo extra non era necessario.
Il morale alla partenza della maratona non era come potrete immaginare proprio al massimo. Degli avversari per il titolo di categoria M 1 (40-44 anni) sapevo che ce ne erano tre che avevano più di 20 minuti di vantaggio, tra i quali il primo ed il terzo classificato di categoria nel 2007, mentre la medaglia d’argento dello scorso anno rinveniva da dietro; quest’ultimo è fra l’altro un caro amico, che ha corso più di cinquanta Ironman ed è un maratoneta da 2 ore e 40’, ma non bada mai, ve lo assicuro, né alla classifica né al tempo … grande Amedeo! Fatto sta che i due titolati davanti sono andati ben presto in crisi, addirittura alternando fasi di cammino a quelle di corsa, mentre il mio amico alle spalle si assestava su una andatura più tranquilla, per cui con una onesta maratona in 3 ore e 26’, compreso uno stop in un wc chimico (maledetto antibiotico!), sono riuscito a superare prima i due in crisi ed al 39° km anche il terzo fra quelli che mi precedevano.
Il giorno successivo la bella mattinata di sole è stata resa ancora più bella dalla conferma nella classifica affissa sulla piazza del Municipio della conquista (che parolone, sarebbe meglio dire “della piovuta”) del titolo Italiano di categoria M 1, e mentre me ne stavo lì a bearmi in attesa delle premiazioni arriva Federico Girasole, vincitore del Campionato Italiano assoluto e una delle bandiere dell’Ironman italiano di tutti i tempi, che mi viene a fare i complimenti … lui a me! Questo è il vero spirito dell’Ironman!!
Che dire, a questo punto mi mancherebbe solo la qualifica per le Hawaii, se l’anno prossimo riuscissi a prenderla e a fare la gara di Kona poi me ne potrei anche andare in pensione ………………………… pensione?! Giammai!!
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Fabrizio Terrinoni
Fabrizio Terrinoni sul podio Gara: Elbaman (05/10/2008) SCHEDA GARA |