Oggi 19 agosto 2007 ho partecipato alla 3^ edizione dell'Eco Trail del Gran Sasso.

Una data che non dimenticherò facilmente perché ho corso una gara veramente dura e veramente emozionante.

Se per un verso ammetto la mia scarsa preparazione per gare del genere, dall'altro non posso fare a meno di rilevare un imperdonabile errore tecnico-organizzativo che ha reso ancora più dura una gara per sua natura particolarmente impegnativa: la modifica, all’ultimo momento, del percorso originario (riportato peraltro sul sito internet) nella sua parte finale, facendola coincidere con il cosiddetto “km verticale” della partenza.

Come potrete immaginare questo km verticale, già durissimo nella fase in salita, "a scendere" è stata una vera delizia per ginocchia e tricipiti, già provati dallo sforzo iniziale.

A tutela del mio buon nome sorvolo su scivolate e ruzzoloni.
Certo, questa gara non la dimenticherò facilmente anche per un altro motivo: l'emozione provata dinanzi alla bellezza di quei paesaggi.

E' probabile che alcuni giramenti di testa avuti a quota 2.300 metri siano stati causati non solo dall'altitudine ma anche dal fascino delle vallate e delle montagne del Gran Sasso.

Un grazie particolare al nostro President per la sua presenza in loco, per l'immancabile supporto morale e per le foto di rito.

Un saluto ai componenti della coraggiosa pattuglia orange:
Eleonora Piroli, Elio Dominici, Fiorenzo Di Lorenzo e il fortissimo Costantino Bernardini.

Pietro Cirilli.

___________________________________________

E dalle emozioni di Pietro passiamo ad analizzare alcuni aspetti tecnici della gara e che gara.....

.........quest’oggi vi debbo raccontare infatti di un’avventura, perché l’Eco Trail del Gran Sasso non è una corsa normale, è una gara del tutto particolare, corsa in un ambiente particolare, speciale, fantastico, meraviglioso, sotto il sole, tra i boschi, con un’aria fresca e carica di ossigeno, su un percorso adatto più alle capre che agli atleti, su un percorso che da 1.100 metri ti porta fino quasi a quota 2.300 e poi ti riporta giù in un attimo, devi solo stare attento a non cadere saltando da una roccia all’altra.

E non è caduto il nostro Costantino che transitato a Campo Imperatore in 18^ posizione lungo il discesone che porta all’arrivo ha ingranato la quarta e ha superato ben 5 atleti, grande Costantino.

Ma fantastici sono stati anche
Elio che con le sue gambe instancabili è giunto al traguardo come se non avesse fatto nulla.
Eleonora che con la sua tenacia e caparbietà ha portato ha termine la gara lasciando alle spalle numerosi concorrenti
e poi Pietro che ha fatto compagnia per tutto il tragitto al compagno Fiorenzo, per loro “una passeggiata d’agosto” con tanta fatica e gioia per averla ultimata.

Alcune informazioni sul percorso che prevedeva la partenza dalla base della funivia di Fonte Cerreto a quota 1.120 mt, quindi sentiero Cai lungo i valloni che portano a Campo Imperatore a 2.130 metri di altezza, traguardo intermedio del Km. verticale e successivamente salita alla Sella di Monte Aquila a quota 2.235 metri.

Discesa al Rifugio Garibaldi a 2.131 metri e ritorno a Campo Imperatore da qui inizia la discesa lungo lo stesso sentiero di salita che riporta gli atleti a Fonte Cerreto a 1.120 metri, dove ad attenderli ci sono le premiazioni, il pasta party e gli abbracci di familiari e amici.

Bravi ragazzi.

pino coccia