La maratona è come una donna permalosa di Cristiano Giovannangeli, 28/04/2015
Il gruppo orange impegnato a Rimini Non me ne vogliano le donne Orange se faccio questo paragone, ma un vecchio mio amico saggio mi disse una volta: la Maratona è come una donna permalosa, bisogna trattarla con i guanti bianchi, quando sei sicuro di averla in pugno lei sicuramente ti scapperà via …
Bhè prima dalle precedenti otto maratone ne avevo già il sentore di questa sua metafora, ma dopo quella di Rimini posso dire che sono parole azzeccatissime!!
Ma partiamo dall’inizio … preso un po' dalle endorfine galoppanti che ti arrivano subito dopo la maratona di Roma e un po' da quella piccola delusione avuta nella stessa, causa anche il pessimo tempo meteorologico, spulciando il calendario degli eventi podistici decido di “riscattarmi“ sulla distanza di Filippide in quella di Rimini di cui avevo sentito parlarne bene (??!!) a poco più di un mese di distanza dalla precedente …
Indeciso se scaricare soltanto o perfezionare la preparazione alla Maratona di Roma, opto per una via di mezzo, alternando così qualche lunghetto di mantenimento ad allenamenti di scarico intervallati da qualche ripetuta. I giorni passano veloci e nel frattempo alla stagione invernale si alternano i primi temibili caldi che come ogni anno soffro in maniera particolare soprattutto nei primi giorni. Le prime avvisaglie di un periodo di forma non al massimo le ho da subito, con le pessime prestazioni della gara dei Granai e della Appia Run: il cronometro ad infierire ancora di più, segnando ritardi rispetto alle precedenti edizioni di almeno un minuto … Cerco di non farci troppo caso, dando la colpa al fatto che mentalmente mi sto risparmiando per Rimini, ma in fondo sento che le gambe stanche e una debolezza fisica generale stanno prendendo il sopravvento: l’incoscienza e la testardaggine del podista fanno il resto e mi portano a partire lo stesso.
Qualcuno mi chiede quale sia il mio obiettivo, su che passo imposterò la gara … ma non so rispondere, non so neanche io cosa combinerò quel giorno; molti mi danno del pazzo a fare 2 maratone in un mese … un po' lo penso anche io, ma ormai mi sono iscritto, si parte !
A Rimini non saremo molti Oranges e anche al villaggio maratona non se ne vedono molti ma ogni volta che ne incontri uno, anche se si ha poca confidenza è sempre una gioia. La sera precedente una gradevolissima cena in compagnia di Tommaso Corsi, Micaela Testa e la bellissima coppia formata da Alberto Sburlino e Roberta Ricci rendono il pregara meno ansioso e anche stranamente la notte dormo sereno, nonostante la confusione che arriva in camera dalle strade di Rimini, piena di giovani a far casino anche fuori stagione.
Ma veniamo alla gara: arrivati al ritrovo si capisce da subito qualche pecca organizzativa, il deposito borse dista più di un km dalla partenza e se adesso lo prendi come un buon riscaldamento, pensi già come sarà difficile arrivarci dopo aver fatto più di 42 km … ma ci penseremo dopo. La partenza è anticipata da un bellissimo gruppo di spingitori che portano con sè dei ragazzi disabili che solo a guardarli ti viene voglia di accompagnarli anche te, chissà se un giorno potrò farlo anche io portando mia nipote!
Pronti , via e si parte … attraversando fin da subito un lungo mare che sembra non aver fine, un rettilineo di 15 km senza neanche una curva, un minimo di pendenza e accompagnata da una brezza marina che ti fa andare le gambe ad un ritmo sorprendente, durerà? Fino alla mezza nessun avvisaglia di disagio, poi arriva il caldo ed un percorso che via via si fa sempre meno piacevole, in campagna isolata, senza nemmeno uno spettatore, qualche macchina incurante del divieto di transito ti fa il pelo e nel frattempo il temibile muro del 30° per me arriva molto prima, intorno al 25! Comincio a rendermi conto che tutto quello che ho fatto fin ora è stato un azzardo, le gambe si inchiodano ed ogni precedente obiettivo si tramuta in “speriamo di arrivare al traguardo!“. Nella mia testa comincia ad intravedersi lo spettro del mio primo ritiro dopo più di 160 gare ufficiali, credo ad ogni km che passa di fermarmi, cercando una macchina che mi riporti all’arrivo, ne vedo un paio dell’organizzazione, faccio finta di niente! Intanto sono arrivato al 30° penso che ne mancano solo 12 da correre ad un ritmo più lento di una giornata di scarico: sembra facile! Sembra, appunto, per la testa non per le gambe, una lunga dolorosa e lenta agonia che mi vede farmi superare via via dai pacemaker delle 3 ore, dalla prima donna assoluta , poi dalla seconda e terza, intervallate da una trentina di altri atleti più in forma di me quel giorno.
Ora ne mancano solo 5 di km, no ho fatto male i conti, sono 7, ora iniziano anche i primi accenni di crampi, faccio qualche allungo per evitarli, sembra funzioni! Dai che si arriva, finalmente siamo ritornati a Rimini , i primi incitamenti ad incoraggiarti a non mollare , si vede in lontananza l’arco di arrivo , un pavé sconnesso complica ulteriormente il passo ma ci siamo finalmente! Chiudo in 3 ore e 12 minuti, ben lontano dal mio personale ma con la consapevolezza che sono stato troppo presuntuoso sulle mie possibilità, che la maratona ha i suoi tempi per essere recuperata e che da buona donna permalosa va rispettata.
E’ la mia nona maratona conclusa, ognuna con una sua storia, ognuna dedicata a qualcuno: questa volta lo faccio a chi mi ha fatto compagnia in questo week end, a Tommaso Corsi sempre sorridente e pieno di gioia interiore, a Micaela Testa la brigantessa per eccellenza, tanto testarda quanto simpatica e gentile, Alberto Sburlino, una piacevole scoperta, un vero signore, classe da vendere sia per la sua cordialità che amabilità ed infine a Roberta Ricci ultima nella lista ma prima per la dedica: è soprattutto grazie a lei che ho finito questa gara, pensando al modo con cui hai reagito alle avversità, a quel sorriso di incitamento che mi hai regalato da bordo strada che mi ha dato quella grinta in più per arrivare fino in fondo … ora tocca a te Roby, c’è un traguardo molto più importante che ti aspetta, come nelle maratone sembra non arrivare mai, ma vedrai che arriverà molto presto!! Buona guarigione!!
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Cristiano Giovannangeli
Cristiano e la sua meritata medaglia Gara: Maratona di Rimini (26/04/2015) SCHEDA GARA |