Ancora una volta tornò con i pantaloni sgualciti....ultimamente gli capitava spesso.

"Non mi dire che hai corso ancora in mezzo al traffico?.....come fai con tutto
quello smog che appesantisce il respiro e taglia la gola???

Almeno togliti la maglia sudata, che non ho pazienza questo periodo, manca solo che ti ammali pure...."
Correre è la sua filosofia di vita....correva ovunque e appena poteva.
Correre è il suo modo di sentirsi libero. Toccarsi dentro con il respiro per ri-provare a mettere le ali.

Lanciarsi nell'affanno per ri-trovarsi solo con la vita. Lui e la vita faccia a faccia....
....un appuntamento irrinunciabile per chi ha imparato a memoria il suono dell'oscillazione del tempo...il tic tac della solitudine dei ricordi....dei passi verso "l'essere-non-vita"....e della maestosità delle montagne di neve.
Non era una scoperta.

In fondo siamo sempre soli...proprio come quelle montagne.
Che strana la sorte....è nato senza saperlo...e ogni giorno ha in sè un pizzico di morte. Perchè la morte avanza nel tempo "indifferente" alle passioni....quello
superfluo e povero all'esistenza. Nel tempo inutilizzato.
Adora correre anche per questo...per allontanare quel pizzico di morte che c'è in ogni istante.

Correre era quello che faceva quotidianamente da bambino.... correre è il suo modo per rimanere legato al bambino.

Correre rappresenta la continuità con cio che era...perchè ogni sentimento s'incupisce innanzi alla insaziabile voracità del tempo... ed è retroattivo solo nell'importanza del ricordo nei ricordi.

Lui lo sapeva....e corre per non perdere quella parte di ricordo...quando le ali da
angelo non pesavano....e l'essenza di un brivido piegava sempre la ragione.
Alessandro Cherri.