44 anni in fila per 6 col resto di 2 di Romano Dessì, 31/12/2013
Cari amici solidali,
oggi 31 Dicembre compio il mio quarantaquattresimo anno di attività, quando ho iniziato era il 31 dicembre del 1969 con l'unica corsa aperta a tutti che era la Maratona di San Silvestro.
Da allora arrivi e partenze si sono susseguiti a ritmo incalzante, i primi due anni solo la suddetta maratona poi con l'avvento di Corri per il Verde gli impegni si sono moltiplicati.
Quanta acqua è passata sotto i ponti, quanti km avrò percorso, non lo so, ma, una cosa è certa non mi sono ancora stancato, di certo non mi sento un Forrest Gump, e nemmeno voglio esserlo. Credo che la storia del podismo romano sia passata davanti ai miei occhi come una meteora, all'inizio solo poche centinaia di persone, poi man mano che la corsa diventava di moda, migliaia di gambe percorrevano le strade di Roma.
Forse a voi non interessa, anche a ragione, dopotutto parlo sempre delle stesse cose, gira che ti rigira i miei pensieri sono sempre gli stessi, che non sto a dirvi, tanto li conoscete.
Credo che in tutti questi anni abbia affrontato il meglio del podismo laziale, nomi e volti che il mio cuore custodisce gelosamente. Potrei citarne tantissimi, gente che ha tracciato un solco indelebile sulle nostre strade, gente che correva per il gusto di fare sport, gente che correva per niente. Forse qualche rimborso, ma, niente di più.
I volti di migliaia di partecipanti caduti nell'oblio di gare ancora oggi in voga, mi passano ancora oggi davanti agli occhi, come in una specie di moviola. Gente che ha aperto la strada, come i famosi pionieri del far west. Credo di aver partecipato a tutte le prime del Lazio, e voi direte: "Chi se ne frega". E avreste ragione, perché non è incensandosi che si porta avanti un ragionamento, ma, dopotutto ho vissuto quel periodo come in un sogno, e vi chiedo umilmente scusa se vi rompo l'anima con queste amenità.
Di certo ho vissuto questi anni con dignità, cercando di capire e fare in modo che la gente capisse il mio modo di pensare, forse mi sto girando su me stesso per non parlarvi degli ultimi, sia nello sport che nella vita, ma, questi anni mi hanno insegnato questo, rispettare i primi, ma, rispettare soprattutto gli ultimi che vengono immancabilmente ignorati dai più.
Credo che il nostro mondo debba essere più solidale, sempre, e non solo nelle corse dedicate, bisogna ricordarsi di quelle persone dimenticate da Dio e dagli uomini.
Credo di avervi fracassato l'anima con questi miei ragionamenti, per cui vi saluto chiedendovi ancora scusa,
il vostro marciatore Romano
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Romano Dessì Gara: We Run Rome (31/12/2013) SCHEDA GARA |