Si sa la maratona non è una gara contro altri runners, è una faccenda privata che non coinvolge solo gambe e polmoni, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. E poi ognuno ha una sua chiave di lettura: chi corre con agonismo, chi con tranquillità, chi invece per provare l’emozione dei 42 km indipendentemente dai riscontri cronometrici. Io che amo l’agonismo esasperato, devo dire che domenica scorsa a Sabaudia la mia gara è andata benissimo, ma non è stata la gara perfetta che sognavo: se la TDS avesse rilevato il real time ora potrei vantarmi di aver battuto anche la migliore performance dell’amico Luciano – al mio fianco per 38 km - ottenuta lo scorso febbraio a Verona. Purtroppo lui resta “ufficialmente” più bravo di me di... otto secondi, ma sappiamo che sostanzialmente le cose non stanno così!!
 
Il percorso rispetto allo scorso anno è stato modificato, forse in meglio. Rispetto all’undicesima edizione gli organizzatori ci hanno evitato il passaggio all’interno del Parco, che lo scorso anno con il terreno sconnesso, le radici e le foglie bagnate ha creato sicuramente qualche problema. Quest’anno invece hanno previsto circa 15km di snervante lungomare in due momenti differenti e soprattutto il passaggio su un breve percorso sterrato che, purtroppo durante la gara, era abbastanza fangoso.

In questo tratto - che si presentava intorno al trentesimo km circa, in un momento abbastanza cruciale per tutti i maratoneti - ho perso complessivamente 60 – 70 secondi rispetto alla normale andatura tenuta sino a quel momento, tanto che l’amico Luciano ne ha approfittato per allontanarsi. Ma superata la piccola crisi ho cominciato ad accelerare fino a percorrere gli ultimi 5km a 4:20 a km (andatura veloce per me, dato che la mezza maratona la corro in genere a 4:10 – 4:15) staccando decisamente il mio compagno di corsa.
 
Come quando uno scrive un libro (che è cosa ben più nobile e faticosa di una maratona) vorrei ringraziare due persone: una cara amica - una specie di extraterrestre - che mi ha dato consigli per la preparazione e soprattutto perché mi ha proposto (imposto) di fare un richiamo di potenza aerobica il giorno dopo aver corso 27km a ritmo gara a due settimane dalla maratona: grazie Ale!! Voglio ringraziare anche Fabio che ci ha assistito lungo il percorso e ci ha immortalato con la sua fotocamera! Al compagno e amico di tante gare che dire? Mancano solo otto secondi...

Ultima cosa: siamo arrivati secondi nella classifica delle società. Grande risultato, l'idea che siamo saliti sul podio dà sempre grande soddisfazione. 
Un saluto agli altri orange che hanno partecipato: Mauro D'errigo, Stefano Fubelli, Francesco Trebbi, Leonardo Compatangelo, Stefano Pascucci, Stefano Loletti, Enrico Carletti, Lluis Francesc Peris Cancio, Giancarlo De Berardinis, Vittorio Tiberi.

Organizzazione 8,5; Pacchi Gara 7,5; Percorso 8,5; Ristoro finale 9

Ciao Orange, Luca