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La mia prima 42 km
di Giancarlo De Berardinis, 17/03/2008

Alessandra Anselmi e Giancarlo De Berardinis (foto di Roberto Coccia)

Alessandra Anselmi e Giancarlo De Berardinis (foto di Roberto Coccia)

La mia Prima Maratona, l’ho corsa per gioco.

Giulio, mio caro amico, dopo essersi preparato per la gara si infortuna, così per scherzo ho deciso di partecipare al suo posto.

Ho iniziato a correre a Settembre 2007 partecipando ai 10 km di Tagliacozzo e nonostante mi fossi fatto male durante la gara ho scoperto un mondo bellissimo.

Ho capito da subito di essere capitato in gruppo di persone fantastiche, ed oggi solo dopo 7 mesi dalla mia iscrizione alla Podistica Solidarietà, sono orgoglioso di correre con la canotta orange.

Il 26 dicembre ho rimesso le scarpette ed ho iniziato a preparare la mia Prima Roma-Ostia, che ho disputato con sensazioni bellissime e che pensavo non replicabili.

Ieri mattina alle 8:00 mentre il presidente ci scattava la foto sulla scalinata di Via dei Normanni, mi domandavo, ma cosa faccio qui? ho corso massimo 21 Km, non mi sono neanche allenato in questi ultimi giorni, ho lasciato mio figlio a casa, che già vedo poco a causa del lavoro, e tanti altri pensieri.

Alle griglie saluto l’amico Alessandro, che mi dispensa gli ultimi saggi consigli ed inizio a stare da solo insieme ad oltre 11.000 partecipanti.

Ore 9:00 la partenza; faccio gli auguri ad una coppia di Frosinone appena conosciuta ed inizio la mia avventura.

Non ho niente, MP3, integratori, un amico vicino per sostenermi, inizio quindi a viaggiare con i mie pensieri.

Il primo pensiero alla mia città, sto partecipando alla maratona della mia città, un piccolo sogno che si sta realizzando.

Mentre corro penso alla mia vita privata ed ogni strada ogni angolo mi ricorda un particolare; la via della mia prima casa da single; il mio primo appuntamento vero con il cuore che batteva all’infinito, dove una sera, fresco di patente, si è rotta la macchina e mio padre furioso mi è venuto a prendere in quanto stavo comunque in ritardo, anche se la macchina non si fosse fermata; lo stadio olimpico con tutte le partite vissute intensamente, ecc..ecc… il tutto mentre i km passavano, come passavano i partecipanti di questa straordinaria gara.

Atleti che correvano all’indietro con una bandiera in mano, coppie che correvano mano nella mano, anziani che avevano lo sguardo intenso di chi vuole arrivare o semplicemente raccontare una storia e applausi, tutti applaudivano e ridevano ad ogni occasione.

In Via del Corso tanta gente, nella mia testa il silenzio e lo strano battere dei miei passi sui sampietrini che scandivano il lento passare dei secondi.

E’ Crisi. Al ristoro a Piazza del Popolo una pausa, un partecipante mi consiglia di fare come lui, un leggero stretching. Riparto.

Voglio finirla questa maratona, la voglio finire.

Non voglio dimostrare niente a nessuno, è la mia esperienza solitaria, un’occasione per ripensare alla mia vita, per meditare sul futuro.

Voglio la medaglia come premio per tanti intimi motivi, la desidero anche per la soddisfazione di correre per la podistica, persone semplici, cordiali e sempre disponibili e per questo eccezionali.

Nel frattempo arrivo al Colosseo ed una voce mi grida dai Giancarlo sorridi!! E click una foto, il grande presidente… anche questa volta come sulla litoranea a Ostia mi incoraggia (grazie presidente !!) faccio un ultimo sforzo e taglio il traguardo. E’ finita, peccato.

Chiamo subito mio figlio, 6 anni, mi domanda: Papa’ hai vinto ? Si, ho vinto. A casa avrò modo di spiegargli che non si vince solo quando si arriva primi.

Un grazie al Presidente, a Stefano per avermi fatto scoprire questa passione, a Giulio per avermi sostenuto ed avermi ceduto il pettorale, ad Alessandro per i preziosi consigli, semplici ma efficaci, un grazie alla Podistica Solidarietà.


Stefano Fioroni (foto di Roberto Coccia)

Stefano Fioroni (foto di Roberto Coccia)

Gara: Maratona di Roma (16/03/2008)

SCHEDA GARA



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