Come vai a non perdere giocando, se non vinci mai? di Claudio Fusco, 29/11/2018
Le gare non iniziano mail con il “via” dello starter. Sono un po' come le schedine del totocalcio… chi ha vissuto l’era preistorica dei tagliandini incollati e del taglierino per staccare la ricevuta, capisce al volo… da quando decidi di giocarla e fino al fischio finale dell’arbitro sui vari campi siamo tutti milionari potenziali e la schedina è la tua chiave del tesoro. E poi, come per tutti i giocatori incalliti, a fronte dell’ennesimo “11” in schedina c’è sempre una ragione che mette in salvo la voglia di riprovarci la settimana successiva. Una volta è l’arbitro disonesto, una volta è il nostro “capo cannoniere” preferito che non era in condizione ottimale, una volta il campo malridotto… perché altrimenti avremmo vinto di sicuro!
Il runner spesso fa lo stesso. Un volta la pioggia, una volta quel dolorino della settimana prima, una volta è quella missione di lavoro fuori sede che ci ha fatto saltare la sessione decisiva di preparazione… l’importante è sentire la voglia di riprovare e sentirsi dentro che, se tutto va come deve, prima o poi facciamo il colpaccio!
Con Paolo, Francesco e Tony ci siamo incontrati a Firenze la sera prima… al ristorante si parlava di tutto ma in realtà dietro gli sguardi di ognuno c’era l’occhio perso dell’esaminando della maturità! Ognuno proiettato già al giorno dopo. Ognuno con la schedina vincente in tasca. Bellissimo, la cena, breve passeggiata e poi il tarlo di riposarsi subito perché domani tocca a noi.
Ed è stato così. Poco importa la pioggia, gli acciacchi, gli impegni che l’indomani ci avrebbero riassorbito tutti nelle nostre routine. Comunque abbiamo fatto la nostra giocata. E anche stavolta ne usciamo con un bell’11… non fai cassa (forse) ma sai che ci sarà una prossima volta e andrà sicuramente meglio!
Splendida cornice. Passaggi per il centro in festa. Si corre tra monumenti strappati ai nostri libri d’arte e di storia, ponti fantastici, sculture invidiate dal resto del mondo ed il clamore della gente... i nostri 90 minuti durano 42 km e sono tutti, metro per metro, un’ultima di campionato.
Sì perché stai giocando una partita contro gli anni che passano, contro i malanni, contro la noia ed il disfattismo di chi non vuole provare e ti dice “tanto non ci riesci e pure se ci riesci, ma chi te lo fa fà?!?!”.
Poi incontri Gianluca che ti corre affianco, una voce dal pubblico che dice “forza podistica!”. Al traguardo trovi tua moglie, un amico, incontri Paoletto e Francesco, scambi un sorriso e, tutto sommato, non è vero che facendo 11 non vinci niente.
In realtà hai già vinto il giorno prima, perché sei vivo e hai ancora voglia di giocare!
Forza podistica, evviva tutti gli orange presenti e che non ho avuto il piacere di incontrare a Firenze, viva lo sport e santo chi sopporta e ci resta accanto malgrado questa nostra sana follia!
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Claudio Fusco Gara: Maratona di Firenze (25/11/2018) SCHEDA GARA |