La maratona nel respiro di chi ti corre vicino di Fabio Pressi, 25/03/2009
Claudio Ricci La maratona nell’abbraccio sul traguardo con chi ti ha corso a fianco gli ultimi metri
L’incitamento verso colui che è stanco e vuole rallentare
L’ammirazione per colui che corre più veloce di te
I consigli di chi ha già percorso quei passi
Le lacrime di commozione alla partenza per sentirsi partecipe di un evento globale e al contempo solitario soli con se stessi e con le proprie forze
Gli Amici, il dolore di chi soffre
La solidarietà verso chi non conosci
La maratona che richiede di muovere gli oscuri muscoli della mente che non avevi mai saputo di avere
La maratona che fa tintinnare le corde più recondite del tuo Io, capace di tagliarti in due e far prendere luce a parti fino ad allora rimaste al buio
La mia prima maratona è tutto questo; i maledetti e benedetti 42.195 metri, fino all’ultimo centimetro, mi accompagneranno per sempre come il gioco preferito di quando ero bambino, capace di cullarmi mentre sto per addormentarti attraverso il ricordo e l’emozione di quando lo ho ricevuto, scartato e consumato nei lunghi momenti della mia infanzia.
Mi ritorna una frase che avevo sottovalutato e registrato come una esagerazione ma “la Maratona metafora di una vita” è invece quello che sento oggi; ho avuto il tempo di provare, pensare e forse conoscere qualcosa di nuovo e di questo ne sono veramente felice.
Spesso mi capita di condividere con le persone care un po’ di disagio verso il mondo odierno, nel quale faccio fatica ad identificarmi, dove non trovo segnali distensivi, ma al contrario solo atteggiamenti di chiusura verso qualsiasi tentativo di dialogo.
I chilometri, i minuti trascorsi, i volti dei 100.000 di Roma e di quelli che hanno seguito l’evento come due sponde del fiume oggi mi fanno sperare in un’aria nuova mi danno forza; non è cambiato nulla intorno a me, ma qualcosa è cambiato in me.
Fabio Pressi
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Fabio Pressi
Fabio Pressi Gara: Maratona di Roma (22/03/2009) SCHEDA GARA |