Maratonina dei Tre Comuni: ritornare al passato per sfidare il presente ...
di Alfredo Donatucci, 03/01/2016 Per sette stagioni consecutive, dal 2005 al 2011, la
Maratonina dei Tre Comuni è stata una gara importante anche in vista della Roma Ostia e della Maratona di Roma; ognuna era concatenata all’altra, l'adrenalina al massimo teneva accesa la passione per correre le distanze più lunghe anche con temperature più fredde e la voglia di ritrovarsi e riscoprirsi sembrava davvero immutabile.
Su quelle strade, tra discese e salite, sentivi te stesso in profondità e solo verso la fine capivi se stavi toccando il fondo oppure le stelle. Poi la pubalgia ha cambiato tutto e negli anni seguenti le gare sono state impostate tenendo presente l’infortunio subito e le conseguenze derivanti da possibili ricadute ...
Ma nulla è stabile e così come il tempo può cambiare noi possiamo cambiare con il tempo ... Due anni fa, ad esempio, dopo l'ultima gara della stagione avevo solo voglia di correre tranquillo, senza pensare a niente se non con il pensiero che a niente volevo pensare ... Ogni tanto mi chiedevo come mai e solo in seguito riuscii a risvegliare il desiderio di trovarmi ancora sotto un arco di partenza pronto a scattare insieme a tanti altri [
Una goccia di sudore in più ].
Alla fine dello scorso mese di dicembre, invece, chissà perché, tutto il contrario sullo stesso identico scenario; eppure la recente
“Natalina” è stata durissima, forse più delle edizioni precedenti, la giornata di prima mattina era fredda e quando ho mosso i primi passi alla ricerca di un buon riscaldamento era come sentirsi addosso i brividi di un tenue assideramento ... Tuttavia, le sensazioni percepite dopo l'arrivo sono state buone, gradevoli e stimolanti, a tal punto che prima di andarmene non ho "schivato" l'ormai noto e dimenticato volantino pubblicitario, bensì un po' incantato ho fissato lo sguardo su quei 22,500 km da provare a (ri)correre tutti d’un fiato ripensando alle emozioni di una gara passata, purtroppo passata inosservata negli ultimi quattro anni.
La convinzione pian piano è maturata mentre la decisione di “ripartire” subito e riaprire la nuova stagione da Nepi appare certamente improvvisata. In fondo, però,
i rischi si devono comunque prendere perché, come qualcuno ha giustamente osservato, "il rischio più grande è quello di non rischiare mai nulla" o di non rischiare mai più ...