Tornati dalle ferie si avvicina un giorno importante, di quelli ai quali non puoi dire di no e per i quali mandi volentieri all’aria tabelle di allenamento e programmi vari: la Maratonina del Cuore, la gara organizzata dalla Podistica Solidarietà, la nostra gara! Conoscendo le capacità organizzative della nostra società e l’occhio attento a ogni dettaglio del nostro Presidente, per non parlare del cuore dei nostri atleti che sicuramente si sarebbero prodigati come non mai per rendere quella mattinata la più festosa possibile, ero sicuro che avrei trascorso una bellissima giornata.
Però a pochi giorni dalla domenica si tirano due somme e ci si accorge che la partecipazione oltre ogni aspettativa alla Maratonina del Cuore avrebbe lasciato deserte tutte le altre competizioni, inclusa la Corsa del Pane Genzanese: una gara rientrante nel CortoCircuitoRun nel quale siamo primi in classifica; e così leggiamo tutti quanti un accorato appello a non disertare completamente questa gara, a cancellarci dalla “nostra” pur di mantenere salda la prima posizione nel circuito, e sulla bilancia “piacere” vs “dovere”, il cuore Orange… risponde col dovere! Mi cancello dalla gara di Tivoli e mi ritrovo iscritto a una gara sconosciuta. Ma non basta.
Arriva il secondo appello.
A poche ore dalla consegna delle squadre di una staffetta 12x1h a Caracalla, per l’ennesima volta il caro Marco Forrest con una tenacia che rasenta la testardaggine, mi ricontatta per chiedere una presenza pur sapendo che non ero per nulla interessato alla pista di sabato; e mentre Marco scrive, al pc vedo quella tabella con l’elenco squadre e con ancora troppe caselle vuote, ricordo che la Podistica ha sempre lasciato il segno anche in queste occasioni, e non riesco a dire di no: tardo pomeriggio staffetta, mattina dopo gara su e giù per i Castelli Romani.
Alla faccia del weekend tranquillo.
 
L’atmosfera della staffetta è sempre gioiosa: c’è tanto tifo (anche se il nostro sembra essere sempre una nota sopra a quello di tutti gli altri), amici che vengono a salutare anche senza dover correre, c’è tanta spensieratezza sul prato di Caracalla che quasi surrealmente si trasforma in energia e pura trance agonistica appena si solca il tartan rosso fuoco, nuovo di zecca. Chiedo come stiamo andando, per sincerarmi che la mia prestazione – non sono assolutamente in forma in questo periodo – non possa andare ad inficiare il risultato di squadra, vedo i nomi di chi ha corso finora e di chi deve correre e proprio lì, su quel foglio pasticciato, vedo il vero cuore Orange: Fabio Bortoloni e Marco Taddei segnati in extremis in due frazioni per sostituire qualcuno, Susanne Kuberski che corre pur essendo sotto antibiotici per non far perdere posizioni alla squadra femminile, e tanti altri casi come questi. Certo la mancanza di nomi importanti della nostra squadra che avrebbero garantito il successo pesa, ma alla fine i presenti con uno slancio di orgoglio e tanto tanto cuore riescono a contenere gli avversari e a prendere meritati piazzamenti sia maschili che femminili, grazie anche al supporto di una incredibile task force!
La mia frazione? Un pasticcio colossale! Non avendo in programma di correre di sabato sera mi ero prefissato di tenere un ritmo tranquillo; ma non essendo abituato alla pista e ragionando sempre in termini di minuti/km e non secondi/giro, ho fatto un gran casino con i conti ed ho girato per 40 minuti a circa 20”/km più veloce di quanto mi fossi prefissato, con l’unico, inesorabile risultato possibile: il crollo verso la fine. Che ho comunque cercato di contenere, perché ormai si era in ballo, e quando si balla con gli Orange non si molla mai! Anche perché mi ero temporaneamente dimenticato che circa 14 ore dopo avrei dovuto ricominciare...
 
Ed eccoci così, la mattina di domenica, ad un altro “start”: contesto completamente diverso, questa volta task force / gazebo / addetti alla distribuzione pacchi gara e pettorali erano tutti concentrati… sullo scooter di Marco, in mezzo ad una piazza (lo stesso identico posto dove io stesso, un anno fa, facevo la stessa identica cosa per un’altra gara: Genzano sta diventando famosa per le task force “alternative”!), dove un capannello di 50 Orange si distingueva non solo per il colore che colpisce, ma anche e soprattutto per l’ilarità dei suoi elementi.
E lì, lì si che ho rivisto nuovamente e ancora più forte il Cuore Orange: lo stesso Fabio Bortoloni, lo stesso Marco Taddei, gli stessi volti che il giorno prima si erano adoperati per portare un risultato in staffetta correndo anche due turni sotto al sole, il giorno dopo continuavano imperterriti a mettersi a disposizione e li ritrovavo non alla gara del “piacere” ma alla gara del “dovere”, a rispondere all’appello di pochi giorni prima del nostro Presidente; un appello che è stato veramente sentito, che mi ha regalato il piacere di vedere in gara dopo tantissimo tempo anche gli amici della sezione Fit-Walking!
Bisognava anche correre, però! Purtroppo un dolore al secondo chilometro mi ha letteralmente fermato per qualche minuto, ma le parole di incoraggiamento di Dario Apicella, Valter Oliva e Giovanni Berardi mi hanno fatto riprendere, regalandomi anzi una gara tranquilla in loro compagnia, alla quale nell’ultimo tratto si è unito anche Dario Gabrielli col quale abbiamo tagliato festosamente insieme il traguardo.
In sintesi: che gara bellissima! Chi l’avrebbe mai detto? Non sono mancati i saliscendi, ma attraversare il centro storico di Genzano, il parco Sforza Cesarini, il lungolago di Nemi è stato davvero piacevole ed ha ampiamente ripagato di tutti gli sforzi; per non parlare del ristoro finale, dolci e pizza a non finire!
Per soli due atleti non siamo riusciti a conquistare il primo posto di società, ma almeno abbiamo mantenuto la vetta nel CortoCircuitoRun; un ottimo risultato al quale son felice di aver dato il mio piccolissimo contributo, dato che – almeno da programma iniziale – non avrei dovuto assolutamente gareggiare questo weekend!