Per tanti validi motivi, per il secondo anno consecutivo, ho deciso di partecipare alla gara di Tagliacozzo; in particolare, non si poteva mancare ad un appuntamento dedicato ad un compagno di Squadra tragicamente scomparso, poi le belle immagini impresse in memoria con riguardo al 2007 ed infine la voglia di correre con una temperatura più fresca rispetto al caldo umido sopportato a Roma in questi ultimi giorni.

Ricordando la prima parte del percorso, molto impegnativa per il lungo tratto in salita, decido di partire lentamente per correre in progressione da metà gara in poi; a pochi metri dal cartello che indica il 1° km raggiungo Fabrizio Terrinoni, quindi conoscendo i suoi “formidabili finali” mi metto al suo fianco anche se in quel momento incombe il desiderio di superarlo.

Man mano che i km scorrono, passiamo anche alcuni compagni di Squadra, tra cui Alberto Lauri che procede ad una andatura più lenta; in un curvone in discesa, dopo circa 6 km di corsa, con Fabrizio ci voltiamo alla nostra sinistra, che lascia scorgere un bel tratto del percorso, per commentare il fatto di aver staccato il folto gruppo di atleti in precedenza sorpassati.

Dopo pochi istanti, Fabrizio si volta indietro perché si sente il rumore dei passi di un corridore che procede velocemente: <<è Stefano Fubelli>>, mi dice; neanche il tempo di pensare e invece di Stefano ci affianca Alberto Lauri, lasciandoci davvero increduli: con il sorriso sulle labbra dice, semplicemente, di non aver voglia di correre da solo …

Sulla strada pianeggiante, in direzione Tagliacozzo, procediamo tutti e tre insieme fino a quando mi porto leggermente avanti fungendo da “lepre”; appena passato il cartello del 9° km, vengo superato “a cannone” da Alberto, in pratica come se all’improvviso avesse acceso il motore turbo.

Rifletto un istante e poi decido di non mollarlo, mettendomi dietro di lui ad un ritmo intorno a 3,40/km. In questo tratto di strada, avverto la netta sensazione che Fabrizio ha ormai mollato, dunque penso di giocarmi la posizione con Alberto in volata, nell’ultimo rettilineo in discesa che porta verso il traguardo: ipotizzo, in tutta onestà, <<su quei 200 metri lo fulmino, voglio scaricare tutta l’energia al centro del paese, caricato anche dalle numerose persone che assistono alla gara>>.

Nello stesso istante in cui sto per decidere dove sferrare l’attacco, inaspettatamente sopraggiunge da dietro Fabrizio, che chiede ad entrambi di tagliare il traguardo per mano; come si può dire di no ad una proposta del genere, considerato anche lo spirito della gara? la foto scattata da Michele Giove, riportata sul sito www.fotorunning.it, testimonia fedelmente il bellissimo momento.

Lasciando Tagliacozzo per fare rientro a Roma, rifletto sul fatto di aver passato una splendida mattinata, di aver respirato aria buona e, soprattutto, di aver corso una gara bellissima e IMPREVEDIBILE sino alla fine.
Al prossimo anno!