Una fetta di cielo 2 di Romano Dessì, 31/10/2013
Cari amici solidali, l'annullamento della Corri Cures ha fatto in modo che mi ritrovassi a Belmonte Reatino, per la scalata a Belmonte.
La gara quasi totalmente in salita con brevi tratti in discesa, per me ha avuto un sapore molto particolare. Partito dalla mia solita ultima posizione, la stessa fetta di cielo che mi aveva accompagnato l'anno prima, lo ritrovavo li, che mi salutava e mi accompagnava per lunghi tratti. A me la solitudine non fa paura, anzi, mi aiuta a rivedere tutto quello che ho fatto di brutto e di bello. Come sapete ho iniziato a fare volontariato alla Caritas di Colle Oppio, e ho iniziato il corso per volontari, da quando frequento la mensa dei poveri credo che il mio modo di pensare sia molto cambiato, perché prima pensavo agli ultimi di una gara, ora, penso anche agli ultimi della vita.
Gente diseredata, che non ha nulla da perdere e nulla da guadagnare. Credo che in tutte le realtà che la Caritas ci propone ci siano persone che hanno bisogno d'aiuto, e che la loro fetta di cielo se la sono guadagnata stando in terra, perché il loro inferno di dantesca memoria l'hanno vissuto qui. Mentre scalavo quelle salite, mi venivano in mente tutte quelle facce che ti sorridevano o maledivano perché non li avevi accontentati, non dandogli dei fazzoletti di carta. A me piange il cuore dover rifiutare un aiuto, penso "Dopotutto sono solo dei fazzoletti di carta" ma le direttive sono di darne tre a persona, e che se finiscono non ci sono più per nessuno, allora ti ritrovi a dire un no, che vorrebbe essere un si.
Mi sono accorto che nonostante la mia invisibilità, qualcuno si è accorto di me e quando mi vede nella sala vassoi mi viene a salutare. Mentre quella fetta di cielo mi passava sulla testa, ripensavo alla Vivi Fiume che abbiamo corso sulle rive del Tevere, e li ho detto che per la prima volta abbiamo visto gli uomini e le donne invisibili, mi veniva in mente la Vivicittà a Rebibbia con un gruppo di detenuti abbiamo corso insieme facendogli dimenticare per un momento che non esistevano muri o recinzioni, sentendosi liberi di correre o camminare e per qualcuno anche di tagliare il percorso. Mentre salivo su per quella salita quella fetta di cielo mi domandava "Perchè lo fai ? " Io non sapevo che rispondere, ma, poi mi è venuta una risposta "Lo faccio, perché il mio volontariato è libertà di azione e di pensiero."
Nessuno mi ha imposto di venire qui, è stata una mia libera scelta, di aiutare, servire? Non lo so. E mentre pensavo a queste cose quella fetta di cielo applaudiva la mia iniziativa, e mentre pensavo la gara inesorabilmente terminava, e io salutavo quella fetta di cielo dicendogli "Arrivederci all'anno prossimo, sperando di poterti rivedere."
Con questo vi saluto sperando di non avervi annoiato,
il vostro marciatore Romano
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Romano Dessì Gara: La Scalata di Belmonte (20/10/2013) SCHEDA GARA |