Temevo di non farcela, pensavo magari è troppo, sto a esagera’!

Però ci volevo provare anche se mai avevo superato 40km.

Alla partenza mi sento strabene, mi sento gasato, pure troppo e infatti il solito errore di partire troppo forte.
Dopo circa 15k sole e caldo mi devastano... bevo troppa acqua e mischio troppi integratori.
Me fa male la panza, me fa male er fegato. So le Genziane de ieri?
Per diversi km incontro solo vacche e cavalli.

Dopo circa 20k arrivo in cima ad una lunga discesa che spero sia corribile ed invece trovo un inferno di sassi.
Casco 2-3 volte, mi superano in tanti ma pazienza, so bene che la vera gara inizia di lì a poco.

Allora mi gestisco, rallento e respiro profondo.

Un vecchietto per la via me dice “Ao Giovinó vatte tranquillo la fatic iettela cu le femmene!”
Rido un po’ amaro ma ride fa sempre bene.
Arrivo al giro di boa di Leonessa bello acciaccato eppure da qui al traguardo nessuno mi supera più.
Me magno du’ pesche al ristoro... quanto vorrei ‘na bella fetta de cocomero fresco che di solito ci sta sempre ma oggi no, le banane me piacciono ma mentre corro me restano pesanti.
Però le peschette so bone.

Decido di iniziare solo ora ad usare le bacchette appena comprate ed è una strategia che paga.
Braccia e spalle riposate mi aiutano nel momento più duro della gara e metto le ali.
All'inizio della salita Madre Natura me regala pure 7-8 lamponi già maturi (altroché i gel isotonici).

Me sento rinasce, me passa ogni male, scalo la montagna di buon passo e supero una dozzina di persone, ne ho di più.

In quota ci sta pure un bel freschetto, il panorama è impressionante...

MA LO VEDI ANDÓ STAI me ripetevo.

Al km 38 però ci stanno altri 5k di salita tostissima, altri mille metri de dislivello co serci ovunque, un tratto di quasi arrampicata, cerco di non calpestare le orchidee spontanee, un paio di persone esauste me stramazzano a terra davanti.
Io invece me sento bene e non me fermo mai, rallento solo ai ristori, me magno altre 4 pesche e salgo forte in cima senza soffrire troppo.

Chiudo la gara dopo 7h e 40', 22esimo assoluto e terzo di categoria.
Il primo vince in 5h e 30' e diventa campione nazionale di trailrunning, due super donne arrivano molto prima di me, un campione di trailrunning venuto dall'Argentina casca al km 35 e si ritira.

Un risultato che nemmeno me sarei mai sognato in una gara così tosta su una distanza per me inedita.

Partiti insieme alla K15 pensavo di avere davanti almeno 40 persone.
Vado via senza nemmeno vedere la classifica perché alla fine corro per superare me stesso, mica gli altri.

Fossi arrivato ultimo sarei stato contento lo stesso.

Dovevo fa quasi 3h de macchina e ci stava la finale da vede’ insieme al cuggino.
Vado via e nemmeno ritiro il premio di categoria, che figuraccia!
Quanto me dispiace che lo speaker m'avrà chiamato a vuoto e soprattutto con grande orgoglio avrei portato la maglia Orange della Podistica sul podio, mannaggia a me.

Ma alla fine quello che più conta è che arrivo al traguardo felice e col sorriso, ancora forte sulle gambe che se ci stavano altri 20k avrei spianato pure quelli, de pesche ce ne so’ tante.
E allora continuo ad allenarmi forte come da 3 anni a ‘sta parte, senza coach, senza programmi o tabelle, semplicemente ascoltando ogni giorno il mio corpo ed i suoi segnali, spinto da grande motivazione e dall'amore per questo Sport e pe sta vita che giorno dopo giorno mi fa sentire sempre più forte e fiero di me stesso.

Che fantastica avventura, quanto me so’ divertito!