Cari Amici Orange,

1° Novembre ore 10.00.

Sono quì con voi, in piazza S.Pietro. Mi confondo e unisco ai colori delle vostre magliette, tra sorrisi e abbracci affettuosi. Al mio fianco il caro amico Franco. E’ la mia prima 10 km. Avverto nel mio intimo i timori e lo smarrimento di chi sta per affrontare qualcosa di nuovo e sconosciuto. Franco mi invita a volgere lo sguardo verso la Basilica.

Nel celeste cielo autunnale di primo novembre, tra le tenue striature di bianche nuvole, vedo le statue di S.Pietro, S.Paolo e degli Apostoli tutti dominarci dall’alto.

“Siamo fortunati ad essere qui, Tiziana”.
“E’ vero Franco, siamo fortunati”.

In quel momento sento palpitare dentro di me una gioia che solo la felicità sa regalarti in infinitesimi e fugaci momenti. Le mie gambe iniziano a muoversi e, cullata da quella piacevole sensazione dell’anima, il mio ricordo va a John, ex bambino soldato, oggi uomo, che vive in Italia e che ho avuto la fortuna di incontrare.
Le immagini dei suoi filmati e quelle dell’amico Giuseppe, girate in quelle terre di dolore. Nei miei occhi, gli occhi di quei bambini.

… le gambe si sciolgono, la mente vaga, l’aria tersa e pungente mi accarezza il viso. Penso alla mia amica Lisa che da lì a poco avrebbe superato i ponti della Grande Mela. I miei pensieri, i suoi passi veloci.

Alla mia destra leggo a caratteri cubitali Km 5. Per me che, ho sentito di volermi allenare da poco tempo è già un buon risultato. In realtà finche la mattina stessa Pino non mi ha dato il pettorale non credevo di correre 10 km. Ma con il Presidente va sempre così. Lui mi guarda, mi dice: “Tiziana ecco il tuo pettorale”. da qual momento inizia per me l’impegno a concludere ciò che inizio. Diciamo che per carattere non lascio mai le cose a metà.

Con tutti questi miei pensieri continuo la mia gara. Km 7. Le gambe ora iniziano ad avere cedimenti, alterno qualche passetto, ma subito riprendo. Oramai per me è come arrivare al brindisi di Capodanno. Un conto alla rovescia. Meno 8, meno 9… a quel punto avrei voluto parlare con qualcuno. O meglio avrei voluto che qualcuno parlasse con me. Ma le persone eran tante e nessuno immaginava che io corressi tutti i 10 km.

Finalmente vedo Pat, e il suo click fotografico è confortevole e incoraggiante come il forte abbraccio di un amico caro.

Finalmente il traguardo anche per me. Ora i sorrisi e gli incoraggiamenti di Loretta, Pino, Anna Maria tra quelli di tanta gente a me sconosciuta ma vicina.

Il mio grazie al Presidente per la sua pazienza e disponibilità.

A presto, Tiziana.