Grazie Roma di Maurizio Zacchi, 01/01/2012
L'ultima Task Force del 2011 Grazie Roma (e detto da un laziale vale di più).
Sì,grazie Roma per le emozioni che ci hai regalato anche oggi. Quando decidi di stupirci non c'è n'è per nessuno, sei veramente unica.
In questi momenti magici, in cui tutto si combina: il periodo festivo, il clima ideale, il colore azzurro vivido del cielo, la tregua concessa dagli automobilisti, lo sciorinare dei turisti per le vie del centro...ebbene in questi momenti devi solo avere la fortuna di esserci, di trovarti nella condizione di vivere tutto questo, di non perdere questa magica situazione che rende tutto così unico al mondo.
In questi momenti ogni romano attiva al massimo le sue percezioni sensoriali e sa di essere un grande privilegiato a poter riempire il suo cuore, la sua mente e la sua anima di questa grande magia, che dura da oltre 3000 anni: Roma.
In questi momenti basta lasciarsi andare e si può vivere in pieno questa grande magia, si possono ascoltare i rumori dell'antichità: il rumore dei carri che calcano il selciato romano, le urla provenienti dal Colosseo, il vociare dei mercanti; si possono vedere quegli antichi che hanno dominato il mondo e sentirsi parte di questa storia.
Il 31 dicembre del 2011 questo privilegio è toccato ai tanti podisti, che si sono dati appuntamento al Circo Massimo per vivere la loro passione in un meraviglioso scenario.
Si capisce subito che sarà una giornata speciale, lo si capisce dall'allegria e dalla serenità che si legge nel volto di ogni podista, nel brulicare impazzito di questa comunità multicolore che si agita in quello che è stato il tempio della competizione fin dall'antichità: là dove correvano le bighe oggi si preparano centinaia di appassionati della corsa. Il sole scalda il cuore di questa comunità, contagiata anche dall'imminenza di una festa dall'alto valore simbolico, una festa che evoca un passaggio, una trasformazione.
In mezzo a questo comunità,si distingue una macchia arancione, un gruppo di persone che condivide valori che vanno al di là della corsa, valori di amicizia e solidarietà. Una voglia di stare insieme che si può leggere nei loro volti sorridenti, nei loro discorsi appassionati, nelle pacche sulle spalle, nella positività dei loro dialoghi. Momenti che vengono immortalati dagli scatti delle macchinette fotografiche. Oggi tutto è permesso ed ecco che i cappelli di "Babbo Natale" diventano un complemento delle loro divise agonistiche, e qualcuno si traveste addirittura da "renna di Babbo Natale". Oggi ci sono "tapascioni" che inseguono i loro "best time" e "top-runner" che decidono di trasformare la loro prova in una corsetta a sfondo turistico. Insomma ogni schema è destinato a saltare.
Dopo la foto di rito questa splendida comunità si scioglie verso la griglia di partenza, anche se poi l'attrazione magnetica del cuore orange riavvicina gli atleti della Podistica Solidarietà anche in mezzo a quella moltitudine che aspetta solo il colpo di pistola che darà via a questa ennesima competizione.
Pronti, Via...il serpentone si muove lentamente ma inesorabilmente e si splama su Via dei Cerchi, entra orgoglioso a Piazza Venezia e affronta con decisione Via del Corso. E qui la prima sorpresa: Via del Corso è stracolma di gente proveniente da tutto il mondo; gente che si affolla sulle transenne predisposte dall'organizzazione e incita i podisti, con applausi e urla. È una sensazione molto piacevole che ogni podista tende a sottolineare, neanche alla Maratona di Roma si registra tanto entusiasmo.
La "renna" non passa inosservata e il suo passaggio è scandito dal rumore degli scatti fotografici e dalle frasi ironiche recitate in modo bonario. L'ironia è una caratteristica globale e alle sottolineature in chiara cadenza romana, si alternano quelle recitate in tantissime lingue e dialetti diversi. Siamo certi che l'immagine della "renna che corre" avrà fatto il giro del mondo. Tutti coloro che hanno commentano questa simpatica immagine, tutti coloro che hanno voluto immortalarla nelle loro macchinette non sanno che quella "renna" è proprio la "renna di Babbo Natale" e che sta usando la sua "polverina magica" per regalare una soddisfazione a un suo compagno di squadra: chiudere il suo primo anno podistico con il "personale" sui 10K.
L'anello di Piazza del Popolo è molto coinvolgente, ma i podisti sono attesi dalla prima dura prova: la salita del Pincio, che da Piazza del Popolo porta il serpentone dentro Villa Borghese. Una salita durissima, da affrontare con la giusta prudenza. Anche la polverina magica ha un limite. Si attaversa Villa Borghese e la mente dei podisti evoca gare importanti che si sono svolte in quello stesso scenario, come la Maratona a Staffetta e la Corri Roma. Il tracciato ondulato della Villa mette a dura prova le gambe dei podisti con ancora nelle gambe la fatica della "salitona" del Pincio.
Finalmente è l'ora della discesa, si va giù per Via Veneto, verso Piazza Barberini, anche in questo caso generando lo stupore dei turisti che escono dai lussuosi alberghi della "dolce vita". Le gambe si stendono per ritrovare i ritmi giusti, e la polverina magica della "renna" sembra funzionare. Ma una minaccia incombe ancora sull'ignaro podista, quello che non ha studiato il percorso: la salita di Via Barberini, una ripida rampa prima di immettersi su Via del Quirinale.
L'andatura del serpentone rallenta, ma a consolare i podisti c'è la consapevolezza che si tratti in fondo dell'ultima dura salita del percorso. Via del Quirinale permette di tirare il fiato e lo sguardo dei corazzieri vigila sull'andamento della corsa. La discesa aumenta di pendenza, e aumenta al massimo nella "Salita del Grillo" che paradossalmente viene affrontata nel verso contrario rispetto al nome della storica via.
Si svolta per "Via dei Fori Imperiali", la via che celebra la grandezza della romanità. Di fronte il Colosseo, ai lati la cronologia delle conquiste imperiali e i grandi edifici che testimoniano la gloria della Roma Antica. In quello scenario nessuno percepisce la fatica dovuta alla nuova salita che caratterizza l'approccio al grande Anfiteatro Flavio.
"Resisti, resisti..." la "renna" incita il suo compagno, mentre la strana spiana per poi scendere verso Via di S.Gregorio. La "vela" del 9° km costituisce un nuovo incoraggiamento, però i due lunghi rettilinei che mancano ancora all'arco dell'arrivo, coperti dal micidiale sanpietrino, sono due scogli da superare per conquistare il proprio "best time". In questi rettilenei si vede di tutto, anche un top-runner traverstito da "Babba Natale" che completa il suo percorso in "retro-running". La "renna" sparge gli ultimi residui della polverina sul selciato producendo il miracolo: il nuovo personale di un tapascione, che potrà un giorno raccontare ai suoi "nipotini" un fantastico primo anno podistico.
Sotto quell'arco sfilano tutti gli orange. Tra loro c'è anche il mitico Presidente, scortato addirittura da alcuni top-orange.
La corsa è finita, ma non è finita la gioia di stare insieme e di sottolineare quella gioia con un grande brindisi che saluta il 2011 e introduce il 2012. Come sempre ognuno ha una storia da raccontare, un'emozione da condividere, una pacca sulla spalla da concedere generosamente a un suo compagno. Questa è la famiglia orange, una grande e bella famiglia, fatta di tante "BELLE PERSONE". Il tempo passa, è il momento di andare, ci sono le famiglie da raggiungere, le feste da organizzare. Eppure è veramente difficile interrompere quel momento piacevole e si indugia fino all'ultimo momento.
Grazie Roma, perché ancora una volta ci hai fatto stare bene e soprattutto ci hai fatto emozionare come bambini. Un grazie speciale alla "renna di Babbo Natale" e alla sua polverina magica.
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Maurizio Zacchi Gara: We Run Rome (31/12/2011) SCHEDA GARA |